03 febbraio 2006

Out of Memory

Alzheimer!!!
A volte sono i dettagli a svelare le situazioni.
Altre volte è solo questione di ore, dopo i segreti saltano.
In un'altra vita sono stato un incantatore di serpenti, un mangiatore di donne, un rabdomante cieco. Ho imparato a domare serpi umide ad occhi chiusi, facendo un rapido sunto.
Comunque, ho vissuto serate memorabili (tanto che, come dice il poeta, il giorno dopo non se le ricordava nessuno).
E per ciò che conta ho sempre vissuto tra il volo e il cemento, incerto, in bilico sul filo del vento e non me ne è mai fregato un cazzo di niente di ciò che potesse pensare la gente.
Qualcuno ha detto che sono matto, ma io ho il grande vantaggio che se pure fosse vero (io ci spero) non me ne fregherebbe un cazzo di niente comunque, dato che lo dice la gente.
Di certo c'è solo la morte e per quanto mi riguarda le tasse, perlomeno finchè non emigro, quindi non è che posso stare sempre lì a valutare le opinioni di tutti.
So che voi mi volete bene e tanto basta, e chi tra voi mi vuole male mi commuove, gli sarò sempre grato per questo.
Avete mai provato a vivere dentro una damigiana, no anzi, una botte?
Diogene lo faceva e non è che si sia mai distinto per la sua cordialità.
Ecco, a me da qualche anno (5? 10? 15?) mi sembra di vivere dentro una botte, la mia però non ha un lato aperto, una porta... è la mia prigione, non la mia casa.
Sono più Silvio Pellico che Diogene, per la verità.
Mi piacerebbe tanto riuscire a scardinare tutto, ma non conosco il modo e non ho picconi a portata di mano.
Certo che sarebbe bello.
Sarebbe proprio una figata.
Sono talmente turato che anche la mia memoria mi gioca scherzi strani, ho rimosso tante di quelle cose che non sono nemmeno certo di averle vissute, quelle cose.
Se mi fermo a pensarci, mi rendo conto che ho la memoria di un novantenne senza memoria, e io sono favorito tra l'altro perchè dovrei ricordarmi solo 35 anni indietro, non novanta.
L'altro giorno pensavo che i miei compagni di classe delle elementari a tutt'oggi si ritrovano e si frequentano con assiduità. Io nemmeno mi ricordo dove andavo alle elementari, figuriamoci.
Una volta ho provato a andare a una cena di queste a casa di uno di loro, e a parte che non mi ricordo nulla di quella sera, non riconoscevo nemmeno il padrone di casa.
Sembrava un film di Dario Argento.... Non è che sia stata una gran bella figura, riassumendo.
Se continua così, finisco come quel signore inglese che ha 7 secondi di memoria, dopodiché resetta tutto e ricomincia da capo.
Riconosce solo sua moglie: però dice che è una vecchia baldracca.
Franci, sei avvertita.

Ci vorrebbe uno sturagangli neuronale, un cavatappi dell'anima: chi lo inventa?
Io ne compro 2.

baci

ps Gato, avevi ragione tu: quella roba è fantastica.

2 Commenti:

Blogger hansel ha scritto...

Caro amico mio,
mi limiterò a fare qualche personalissima considerazione sul tuo post.
Prima di tutto affermo con candore (ma tu già lo sai) che alcuni passi della lettera potrebbero tranquillamente essere stati scritti dal mio pugno, più che in un momento di febbrile arrovellamento piuttosto in un momento di placida considerazione sul mio io.
E già da questa premessa forse dovrei capire di non essere la persona più indicata a commentare il post in questione.
Ci sono vari aspetti fra quelli da te citati che, almeno per quanto mi riguarda, costituiscono la discriminante fra una persona interessante e una che non mi interessa conoscere.
Allo stesso modo però non direi che me ne frego di quello che pensa la gente, più precisamente mi curo solo di ciò che può pensare la gente che ha la mia stima, che poi è la stessa a cui voglio bene. E questo è un punto importante a mio avviso, un fattore che apre una breccia nella damigiana (come metafora la preferisco alla botte perché dà un tocco di ... Romagna).
Non mi arrogo l’ambizione di poter interpretare precisamente il tuo pensiero però forse assomiglia un po’ al mio. Te lo esprimo così poi mi dici se è così anche per te.
Anche io ho una damigiana, la mia damigiana però non è completamente sigillata, qualche apertura in realtà c’è, solo che è difficile vederla a occhio nudo. Per vedere cosa c’è dentro bisogna avvicinarsi e osservare con pazienza, fare lo sforzo di cercare. Ho sempre ritenuto una mia esigenza vitale quella di non essere una “puttana sociale” la cui personalità è a disposizione di chiunque mi si accosti. Sono forse geloso di me stesso perché non mi apro a tutti, e non mi sento diverso o particolare per questo infatti i miei migliori amici sono sempre stati della mia stessa pasta. Certo, qualcuno potrà dire che sono troppo chiuso ma ... che palle, vaffanculo!
Più che una prigione quindi la mia damigiana è una protezione, non potresti considerare anche tu la cosa da questo punto di vista?
Ultimo punto: la memoria.
Di questo non mi preoccuperei più di tanto. Anche io ho delle voragini mostruose nel mio passato ma è una cosa che mi fa incazzare, non è una cosa che mi spaventa. Mi viene in mente uno spettacolo di Bisio nel quale lui si ricordava solo le cose più stronze della sua vita mentre aveva dimenticato quelle veramente importanti.
Ho sentito dire che è da vecchi che si raccolgono i ricordi, quando hai tutto il tempo per guardare indietro. Forse è necessario chiudere alcune porte dietro di noi per non avere tutto il peso del nostro passato sulle spalle.
La cosa importante per quanto mi riguarda è fermarsi a riflettere su noi stessi di tanto in tanto e sono sicuro che tu lo fai più di molti altri.

Non so, forse hai scritto in un momento di pessimismo cosmico nel quale riuscivi a vedere solo l’aspetto amaro delle cose, secondo me invece dal post si possono desumere più positività che negatività, dipende dalla chiave di lettura che si usa ... o forse dovrei preoccuparmi perché mi riconosco in quasi tutto quello che dici.

06/02/06, 12:49  
Blogger dancin ha scritto...

Diciamo che forse hai ragione quando dici che sei la persona meno indicata a commentare il post perché in effetti questo lato del carattere ci accomuna in maniera forte, quindi è un po' come commentare se stessi e non è una operazione facile.

Ma detto questo, ci sono un paio di precisazioni che devo fare perché capisco che sia facile fraintendere alcune cose.

La prima è che l'accezione che dò (e che ho sempre dato) al termine "gente" è del tutto negativa ("tutto il resto è solo gente"), quindi certo che mi frega di cosa pensano di me i miei amici e le persone che stimo.. ma quelli non sono parte della "gente".

In secondo luogo, sono d'accordo sul concetto di protezione ma questo secondo me si applica finché è una scelta.
Quando fatichi a liberartene, pur volendo, assomiglia di più a una prigione che a una protezione.
Mi spiego meglio: quando i casi della vita ti portano a costruire una protezione ma la successione di questi casi è tale da non poterti permettere di abbattere presto questa protezione, diventa una cosa che nel tempo si "incancrenisce" un po' (passami il termine) e quindi diventa difficile scrollarsela di dosso.

Sul discorso della memoria, ormai gliela ho data su ;-)
Mi capita anzi sempre più frequentemente di ricordare cazzate totali e poi quando mi capita che qualcuno mi dice qualcosa che BRAMO sentire perché l'ho sempre voluta sapere, il minuto dopo non ho idea di cosa mi abbia detto.
Sono d'accordo, più che preoccuparmi mi incazzo :-)

Comnunque, state tranquilli: non è lo scritto di un pessimista, tutt'altro.

baci

06/02/06, 13:09  

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