13 marzo 2006

Tortillas e mangrovie

Tranquillo, Gato...
Ieri pomeriggio all’imbrunire, masticando tortillas piccanti birra alla mano, me ne stavo steso lì a pensare a come siamo tutti estremamente differenti per abitudini, inclinazioni, stili di vita.
E ho pensato che tutto sommato invidio molto il Gato, che scrive sul blog da un internet point, che lavora nel suo negozio di antiquariato, che vive senza fretta e se ne va via tranquillo, di flemma, senza subire (credo e spero per lui) grandi stress come invece tanti altri di noi si ritrovano a fare nella propria vita di tutti i giorni.
Mi piacerebbe, ho pensato, vivere nel mio mondo senza dover per forza rapportarmi a quello degli altri, senza dovere alzarmi alla mattina sapendo che dovrò convincere qualcuno che sono bravo a fare qualche cosa e che se magari si rivolge a me invece che a un concorrente sarà più felice anche lui, eccetera eccetera.
In altre parole, mi piacerebbe poter grattarmi i coglioni quando mi pare, se mi pare.
Mi dicono che il Gato sia il venditore perfetto perché a lui non fa nessuna differenza il fatto che un potenziale cliente entri nel suo negozio e esca con tutto quello che c’era dentro o con assolutamente nulla; la cosa non lo scuote minimamente e come non gli arreca nessun tipo di esaltazione il fatto di concludere una vendita, non lo deprime affatto non averlo fatto.
È chiaro che a uno così disinteressato ti viene di comprare qualcosa, con una reazione del tipo “Non ti interessa nulla? Adesso ti faccio vedere io, prendo questo!”, quindi ha ragione lui.
Ma la sua forza sta nel fatto che il tutto non è riconducibile a una tecnica di vendita, è proprio un modo di essere e di interpretare quella cosa faticosa ma meravigliosa che è la vita.
Io me lo immagino, il Gato, in piedi su una canoa di legno che si guarda intorno, remando una volta ogni 2 minuti mentre galleggia su un corso d’acqua che fiancheggia una foresta di mangrovie o di aceri in qualche posto sperduto del mondo, mentre pensa che tutto sommato potrebbe dare anche una remata ogni 5 minuti perché in fondo c’è mica fretta.
La natura aspetta.
Tanto me lo immagino che pubblico qui la foto del Gato in canoa.

Comunque sia, mi piacerebbe prendere questi ritmi, in definitiva è il mio scopo finale anche se non so quanto sarà lunga e tortuosa la strada per arrivarci, ammesso che ci si arrivi…
C’è gente che morirebbe se non avesse il lavoro, io ho l’intima certezza che senza dover lavorare rifiorirei.

E voi, poteste scegliere, che vita fareste?

baci

1 Commenti:

Blogger kiki ha scritto...

dancin', tu per me vai benone rifiorito così (e senza lavoro, checché tu ne dica, probabilmente staresti peggio. Io non lo so, perché, di fatto, non ho mai lavorato un giorno in vita mia (e si nota dalla mia assiduità sul web)

gritings

14/03/06, 13:49  

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