28 febbraio 2006

Omini col microfono

Omino col pallone
Sì, perché alcuni omini col microfono possono venire da te tutti sorridenti e impomatati con la loro giacca e la loro cravatta e chiederti quello che vogliono e non importa se non capiscono niente del tuo lavoro, sono loro che hanno comunque il potere di dire a tutto il mondo che sei bravo oppure che sei una schiappa. Essi poi giudicano non solo il tuo lavoro ma anche te come persona e se provi a smentirli dicono che non li lasci fare il loro, di lavoro.
Parlo di ciò che succede in Italia e nel calcio perché non so cosa succede all’estero e negli altri sport ma credo che le cose siano uguali anche oltre confine.
Apro questo post perché non ho mai capito come sia possibile che alcune persone riescano a sostenere la responsabilità di giudicare e valutare una persona e il suo lavoro non conoscendo né l’una né l’altro.
Mi riferisco solo a coloro fra gli omini col microfono (o con la penna) che, non dico che non hanno mai giocato a calcio a certi livelli più o meno alti, ma non sono neanche in grado di fare due palleggi con il pallone (e che quindi forse sono anche repressi perché a loro piacerebbe sapere fare) ma forse addirittura non hanno mai corso su un prato fino a quando il sole è tramontato e non vedi più un cazzo e hai graffi, tagli e lividi dappertutto, e sei sfinito di una stanchezza febbricitante e allo stesso tempo appagante.
E questi omini dicono che Questo non corre abbastanza, che Quello non usa gli schemi giusti, che Quell’altro non fa quello che gli dice l’allenatore. E poi a fine partita vanno da Questo, Quello o Quell’altro, i quali sono sudati, stremati e forse anche incazzati perché hanno perso o perché un avversario gli ha dato un calcio nella schiena che adesso non gli fa tanto male ma che ‘stasera a freddo gli farà un male cane, e gli dicono: “Visto il brutto risultato lei crede che il prossimo anno le sarà rinnovato il contratto?” (l’omino è molto educato e rispettoso e dà del lei). Oppure vanno dall’allenatore e gli chiedono: “Visto il brutto risultato non era forse meglio far giocare Quello invece di Quell’altro?”. E tutto ciò senza sapere un cazzo, senza considerare la differenza che c’è fra il dire “tu tagli da qui a qui e tu e tu stringete di là” e invece mettere in pratica ciò che hai stabilito sulla lavagna (fra il dire e il mare c’è di mezzo e il). E poi senza sapere se Quello durante la settimana ha avuto la diarrea e se a Quell’altro è morto il cane a cui era affezionato.
No, però poi la sera tutti gli omini col microfono (o con la penna) si radunano al calduccio nei loro salottini colorati davanti alle telecamere e parlano e parlano e guardano al rallentatore e riguardano, poi litigano e discutono. E assieme agli omini ci sono anche ex calciatori/allenatori/arbitri il cui “giudizio tecnico” non sposta di una virgola il loro pensiero. Nei salottini colorati il giudizio di uno che per trent’anni ha giocato a calcio per professione e il giudizio di uno che il pallone l’ha sempre e solo guardato rimbalzare fra i piedi di altri hanno lo stesso identico valore.
“L’arbitro non ha sentito!” dice un omino. “L’arbitro non poteva vedere perché ostruito da quel giocatore!” dice un altro omino.
Spesso si adduce la scusante che i calciatori sono miliardari e quindi che devono giocare bene ma io da uno che pago miliardi voglio che si impegni al massimo in partita e negli allenamenti (a meno che non sia Maradona), che giochi o stia in panchina quando l’allenatore glielo dice (vedi Baggio vs Juve nel Bologna di Ulivieri), che faccia insomma quello che deve fare. Per il resto i miliardi sono solo un fatto immorale, non una scusante grazie alla quale posso offendere e giudicare quanto voglio.
Voi direte che allora nessuno può parlare di calcio professionistico a parte coloro che hanno fatto parte di quel mondo. Prima di tutto quello che dico io sul calcio (questo post compreso) non vale niente perché non è il mio mestiere e perché nessuno mi ha conferito il potere di comunicare a tutti (tramite tv e giornali) le mie valutazioni e i miei giudizi sui giocatori o sugli allenatori. La differenza è grande perché è la differenza che esiste fra un tifoso e un omino con il microfono. Il tifoso può dire quello che vuole, l’omino ricopre un ruolo che implica delle responsabilità. Poi ognuno può pensare ciò che crede, io volevo solo esternare questo mio disappunto nel vedere troppi omini bastardi e cinici oltre che incompetenti. E poi non so se lo avete notato anche voi ma tutti gli omini sono molto brutti.
Dopo la partita l’omino dà un voto, e questo mi sta bene se si limita a giudicare quello che ha visto in campo. Quello che mi infastidisce sono i giudizi sulle persone (e non sui professionisti), le moviole stantie, le polemiche e le statistiche troppo cervellotiche all’americana, che con il calcio non c’entrano niente. L’interpretazione, il caso, il culo, gli errori, sono tutte cose che rendono bello il calcio, vanno prese come parti integranti di questo sport. Tutt’al più si potrebbe ragionare su una categoria arbitrale di professionisti per migliorare il loro livello e la loro motivazione e anche di dotarli di un po’ di tecnologie (nel 2006 è impensabile non essere ancora sicuri se un goal è o non è goal) ma anche loro sbaglieranno sempre e forse saranno sempre influenzati dalle “grandi”.
Però mi ricordo bene che quando giocavo nel campetto, spesso si decideva se c’era o non c’era un rigore facendo a pari o dispari.

1 Commenti:

Blogger dancin ha scritto...

Tu sei troppo duro con la rispettabile categoria dei giornalisti sportivi.

In realtà quasi tutti hanno un glorioso passato sportivo, ci starei attento a sputare sentenze.

Non ci credi?
Te lo provo.

- Biscardi Aldo
olimpionico di lancio del congiuntivo

- Varriale Enrico
oro olimpico di corsa dei nani

- Galeazzi Giampiero
olimpionico di canoa

- Mazzocchi Marco
campione mondiale di crescita repentina del baffetto da "patacca" su testa glabra

- Mosca Maurizio
inventore ufficiale del curling

- Cucci Italo
oro olimpico nella specialità "imitazione miope di Ernest Hemingway"

- Cannavò Candido
campione mondiale (impareggiato) di caccia al muggico della steppa

- Caputi Massimo
medaglia d'oro in specialità di "sopravvivenza su isola infestata da patacca"

- Pizzul Bruno
recordman italiano in "ingurgito cento litri di vino al giorno e ti mollo un rutto che sembra una telecronaca"

- Martellini Nando
campione del mondo, campione del mondo, campione del mondo

- Piccinini Sandro/Marcorè Neri
campione mondiale nella specialità "saluto inutile" (GiampieroMughiniCiaoGiampiero, CiccioGrazianiCiaoCiccio)

Potrei andare avanti per molto tempo ancora, ma il tempo è tiranno e io devo pure guadagnarmi da vivere in qualche modo.

baci

28/02/06, 17:14  

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