evento e flavia vento

come quando aspetti di scopare con quella donna bellissima che hai importunato per mesi creandoti stati ansiogeni da fare una pippa ad albert hoffman e alla fine lei cede e dice si può fare purchè tu ti copra la faccia con un cuscino e lei intanto possa leggere Cucina Moderna, allora sei lì e ti metti di impegno e non è poi 'sta gran cosa e ti viene da pensare che era meglio quando volevi fartela di quando tu te la stai effettivamente facendo (nb: questa ricostruzione non rispecchia per nulla le convinzioni dell'autore in quanto per l'autore una scopata è una scopata; essa è stata usata solo come esempio dimostrativo ad una strana teoria pseudo filosofica o solo fica riguardante il raggiungimento di un obbiettivo; pertanto se discordate sul postulato di tale teoria siete pregati di continuare la vostra sveltina mattutina e di interrompere la lettura di questo intervento ammorbante).
è stato dimostrato in laboratorio che i fenormoni del piacere rilasciati dalla corteccia cerebrale sono assai più numerosi in quegli stati d'ansia precedenti l'evento atteso piuttosto che durante l'evento (e certo i laboratori della Nipiol qualcosa ne sanno, cari i miei sapientoni).
allora perchè non prolungare per sempre l'attesa di un evento come le ELEZIONI? perchè sorbirci scenate di gente sconfitta, i piagnistei di chi si vede ridotta la serie di auto blu da 10 a 5, le sbracate scene orgiastiche di chi ha vinto, i pelatoni a cui ride anche il culo nell'affermare tra i denti come la democrazia vada salvaguardata che nel codice da vinci è stata decrittografata come l'annuncio finale dell'apocalisse? ma si, 12 mesi 12 di campagna elettorale, abbattiamo tutta la classe politica a forza di infarti e stress, divertiamoci a lasciare tutto sospeso per sempre in un unico grande esperimento di democrazia diretta. tanto le cose le ha già decise moggi.
2 Commenti:
Concordo, ma non per quanto riguarda le elezioni.
Personalmente sono per la dittatura illuminata, altro che elezioni. Ma il fatto dell'attesa è dannatamente vero.
Credo che l'uomo sia l'animale più problematico dell'universo, da questo punto di vista (e non solo da questo).
Il peccato vero è che questa malattia ti costringe a vivere nel futuro o nel passato, e sempre troppo poco nel presente.
Brutta malattia, vero ve lo dico.
baci
Vi ricvordate di quel comico USA, piuttosto anzianotto, che diceva "Non mi piace vivere nel passato; trovo più comodo vivere a Beverly Hills"?
(oddìo, non ve l'avevo già scritta questa mena?)
kiki-alzheimer
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