10 novembre 2006

Open letter to Dancin' (ovunque lui sia)

Lettera apertaDearest Danzante,

sono completamente d’accordo a metà con te e con il tuo ultimo post (vedi sotto), tanto a metà da avere deciso di scrivere un post a mia volta, piuttosto che un semplice commento. Da dove vogliamo iniziare? Boh, andiamo a braccio.

“Questo è il periodo della gente che si è rotta il cazzo di vivere in Italia”.
Vero. Succede spesso in concomitanza con l’approvazione della Finanziaria o in periodi di lite politica; succede meno quando si vincono i mondiali o durante Miss Italia (e su con la vita: questo è il periodo in cui escono i calendari!). Del resto, l’uomo in genere e l’italiano in particolare vogliono sentire buone notizie, illudersi che tutto vada bene e quando salta fuori che non è così, si illude della fuga. Sarà per questo che i pifferai magici in questo Paese hanno più credito delle persone serie? Due settimane fa, è uscita la notizia che il Comune di Taranto è in bancarotta: anni ed anni di gestione alla cazzo di cane (è un termine tecnico, consulta un manuale di economia pubblica per capire cosa significhi) della cosa pubblica hanno prodotto un buco abnorme e ci sono i soldi per pagare gli stipendi e nient’altro fino a novembre, poi zero. Manutenzione strade, asili, trasporti pubblici, ciao. Quindi hai ragione: governanti incapaci! Secondo me, però, ha detto bene Giancarlo de Cataldo, autore di Romanzo Criminale (il libro, consiglio a tutti, anche a chi ha già visto la debole riduzione di Michele Placido dell’anno scorso). Intervistato sull’argomento ha detto: “quando la situazione di questa città era già prossima al collasso [’95, NdR], a noi tarantini è stato chiesto di scegliere il sindaco tra un ex-magistrato – un’ottima persona – e un ex-picchiatore mafioso. Abbiamo scelto il picchiatore [Giancarlo Cito, riNdR] e adesso con chi vogliamo prendercela?”

“Una classe politica infame (…) il vuoto che sta dietro al vuoto”.
Sono contento di avere ritrovato in De Cataldo un concetto di cui mi ero già convinto in autonomia: una classe politica ed una classe dirigente riflettono in tutto e per tutto la comunità che rappresentano. Se questa è la nostra classe politica, è perché il mitico Paese reale è come loro, pochi cazzi, i politici non vengono da Marte; Cito (e tutti gli altri, nel bene e nel male) docet.
I politici pensano solo ai loro porci comodi. Perché, la gente non fa lo stesso? Ma t è mai capitato di prendere un taxi o hai mai avuto la sfiga di dovere rivolgerti a un notaio? E adesso non ti frullano i coglioni a sentire che questi minacciano scioperi in difesa della “libertà” non appena qualcuno prova timidamente a limitare (attenzione, mica a eliminare come sarebbe giusto) i loro ingiustificabili privilegi? E gli statali, l’unica categoria ad avere avuto negli ultimi anni riconoscimenti salariali per l’incremento di produttività, che minacciano scioperi? E gli insegnanti, che si lamentano da sempre che la scuola fa schifo e boicottano qualsiasi riforma (e, guarda caso, abbiamo ancora il sistema scolastico impostato da Gentile e Bottai nel Ventennio)? Non parlo invece di Confindustria, perché parlare di classe imprenditoriale in Italia è come parlare di Marina mercantile in Svizzera (a parte il sommo capitano d’industria Tronchetti Provera, ovviamente).

“(…) un paese che non ti dà accesso al credito, dove se uno ha un'idea non la può realizzare nemmeno se finge di essere un extracomunitario (potendo contare cioè su tutta una serie di diritti negati agli autoctoni)”
Vero sul sistema bancario (e guarda caso il 50% degli italiani – secondo una ricerca uscita ieri – è a rischio di finire sotto un usuraio), ingessato ed impaurito, una vera palla al piede; guarda caso, quando provano a entrare banche straniere in Italia, saltano fuori i furbetti del quartierino, dietro il paravento dell'italianità e la difesa di Fazio (remebre?). Glisserei, invece, sulle guarentigie negate agli autoctoni e riconosciute invece agli extracomunitari (per piacere... hai visto Francesco, ultimamente?)

“dove i pochi che lavorano e sono controllabili pagano il 60% di ciò che guadagnano allo stato”
Io quest’anno prenderò 46.700 euro lordi (record personale; due anni fa ne feci a malapena 16mila e ormai mi mangiavo le scarpe); di questi, me ne resteranno in tasca supernetti a occhio e croce il 61% (nonostante paghi l’IRAP); del 39% rimanente, il 17% sono contributi pensionistici, ovvero soldi per quando sarò vecchio; come vedi, non è così vampiresca la cosa (e sai bene che non sono nemmeno ricco i famiglia; anzi: pago anche un affitto). Poi, se quelli che prendono 300mila euro all’anno pagano il 60% allo Stato (cosa che non succede, non cadiamo nei luoghi comuni: esistono aggeggini che si chiamano progressività e no tax area), scusami, ma non mi viene da compiangerli. Anche perché, come ho già scritto in un commento a un altro post, vivo le tasse come una garanzia, non come una vessazione: non essendo miliardario, sapere che se mi ammalo posso contare sull’assistenza pubblica e non ho bisogno di vendere un rene per permettermi le cure, mi rassicura; non avendo l’auto, avere un servizio di autobus o di ferrovie il più efficiente possibile, mi rassicura (nel caso delle ferrovie, diciamo che mi rassicurerebbe, via). Tu stesso in un post di qualche tempo fa ti lamentavi dell’indulto (“se c’è un problema affollamento, costruiamo nuove carceri”), ma già riattivare le carceri dismesse e farle funzionare costa un fottio di soldi pubblici; mi può stare bene, ma poi se alzi le tasse, roarin penguin ti prende ad alabardate spaziali in faccia; che mi sta altrettanto bene, ognuno abbia le proprie opinioni, non si può però fare a meno di notare come l’economia sia una coperta corta (quella pubblica, poi ancora più corta).

“dove tutti sono corrotti, dove rubano tutti, indistintamente, nessuno escluso”
Dici? Non è solo un modo per tenerti dentro casa quando viene la sera? Vado un po’ a memoria, ma io sono quasi sicuro di non essermi mai fatto corrompere e di non avere mai rubato una lira in vita mia; mi do un morso nel culo se tu lo hai fatto e sono disposto a mettere la mano sul fuoco su tutti quelli che partecipano a questo blog (su quelli che conosco, of course).

Poi, sia chiaro che io non ho consigli da darti. Anzi, uno sì: ogni tanto, fai un giro su questo sito: http://www.lavoce.info/. C’è una banda di economisti che fanno le pulci con un lessico abbastanza chiaro a tutto quello che passa il convento; per me, è un vero servizio di pubblica utilità e aiuta parecchio ad orientarsi (a me, perlomeno, mi aiuta).

Ah, la canzone: a me, Povera Patria è sempre sembrata un po’ furbetta, quasi ipocrita. E da allora, le cose sono cambiate in meglio anche per un Paesaccio come il nostro. Anzi, lancio il doppio dibattito: in meglio o in peggio, secondo voi? E qual è la canzone che preferite di Battiato? Io sono indeciso tra “Il re del Mondo” e “Stranizza d’amuri”

Kikino
PS: scrivere un post su questo argomento senza citare nemmeno una volta Berlusconi, è stata roba da veri virtuosi. Sono stremato, vado a farmi un Gatorade.

11 Commenti:

Blogger dancin ha scritto...

Premetto che non mi metto certo a discutere con te di aspetti economici, tu hai una cultura infinita su questi argomenti e io una prossima allo zero.
Hai ragione per definizione, mi fido di te.
Quello che posso fare io è farmi i conti in tasca e -non prendendo come immaginerai cifre nemmeno lontanamente paragonabili alle cifre che indichi- ti assicuro che ho fatto un conto, considerando tutto quello che esce nelle varie forme, dirette e indirette, dalle mie tasche verso lo stato e andiamo vicinissimi a una cifra attorno al 60% della retribuzione lorda in busta paga.
Per lavoro ho (come te credo) rapporti con persone in quasi tutta europa e in qualche paese al di fuori di essa.
Sono argomenti che ho affrontato e approfondito quasi con ognuno di loro, dagli svizzeri ai francesi agli spagnoli fino a arrivare ai finlandesi e so che le cose vanno un po' diversamente.

Detto ciò, fidati di me invece su una cosa, se vuoi: prima di poter esprimere giudizi fondati sui diritti dati agli extracomunitari e negati agli italiani, sui soldi rubati nelle pubbliche amministrazioni, sulla bontà dell'assistenza pubblica, su tutti i soldi che si rubano nell'assistenza pubblica prendi su armi e bagagli e vieni a vivere e lavorare a Roma per un paio d'anni.
Vieni a lavorare sulla pubblica amministrazione e intanto che lavori guardati in giro.
Poi, tra un paio d'anni, riparliamo della cosa e secondo me saremo con opinioni un po' più vicine.
Fidati.

baci

10/11/06, 19:47  
Blogger dancin ha scritto...

PS1 Conosco lavoce.info e lo considero il più bel sito italiano

PS2 In realtà a me non me ne frega un cazzo di niente, pare strano ma è vero.
E' solo che ho visto che scrivendo di cose leggere non ottengo partecipazione al Blog mentre se tiro in ballo i negri e i politici l'effetto è assicurato :-)

baci

10/11/06, 19:55  
Blogger hansel ha scritto...

Caro Kiki,
in generale sono abbastanza d'accordo con quanto affermi. Come tu stesso dici però ognuno ha le proprie opinioni e io vivo le tasse in modo un po' diverso, tanto che sto cominciando a vedere l'evasione come una difesa legittima di fronte alla tassazione.
Sarà che io ho la macchina, sarà che pago le tasse più come Dancin che come te (a proposito, come fai a pagare così poco? Dillo che abiti nel Lussemburgo!).
Tu, come anche Lello, pagate le tasse nella speranza di avere un domani servizi migliori. Ma perchè dovrebbe essere domani se oggi e ieri si va/è andati in tutt'altra direzione? Non so, io non ho fiducia.
Sui politici dico solo che mi rifiuto anche solo di pensare che siano lo specchio della società. Quella è gente che io non conosco, che non rappresenta nè me, nè i miei amici (se no non sarebbero miei amici). Io non assomiglio a loro e loro se ne fregano di me. E mi andrebbe anche bene se non venissero a frugare nella mia busta paga, nella mia macchina e in tutto quello che posseggo per vedere di succhiarmi qualche euro in più "per darmi domani servizi migliori".
A proposito di busta paga, uno che guadagna 300mila Evri non ha la "no tax area". La progressività invece non so cosa sia.
Alla fine sembra che io contesti tutto ciò che hai scritto, in realtà non è così. Quella dei pifferai è una sacrosanta verità per esempio. Aggiungo anzi che più uno è abietto, più viene osannato (vedi Moggi e mille altri). Però non viene osannato dalla società, viene osannato da tv e giornali che nulla hanno a che fare con la società (a parte Studio Aperto).
Alla fine ho scritto una marea di banalità che potevo anche evitare ma ormai le ho scritte e premio le mie fatiche stenografiche pubblicando comunque il commento.
Ciao.

13/11/06, 10:11  
Blogger kiki ha scritto...

Avevo giurato di prendermi una pausa di riflessione dal Blog, ma chiamato in causa da quel poveraccio di Marcello e dal buon PeterHansel, non posso esimermi. Alcune puntializzazioni:

1. Sulla no tax area, ha ragione Hansel (mi lascio andare ad una forzatura e subito vengo sgamato, onore al blog di Ballanti). Già a 46.700 non scatta più.
2. Ho fatto i conti a braccio, magari mi sbaglio, ma:
dall'imponibile si escludono i versamenti di IRAP (4,25%) e INPS (18%) e penso anche i versamenti pensionistici privati (che però mi pare di non avere considerato).
A quel punto di quello che resta: i primi 15mila euro sono tassati al 23% (a me come a Briatore); ad arrivare a 28mila, OVVERO I RESTANTI 15MILA, sono tassati al 27%; i 5.500 euro che avanzano AD ARRIVARE A 33.500 sono tassati al 38%. Poi c'è l'aliquota al 43%, che nel mio caso non scatta.
Questo, Hansel è il criterio di progressività: quando ti dicono che per chi prende più di 33.500 l'aliquota è al 43% non si intende che si tassano al 43% TUTTI I 33.500 EURO, ma solo lo scaglione che supera gli scaglioni precdenti. Per questo non mi tornano i conti con le cifre che mi dite voi.
Non conto il versamento dell'IVA, trattandosi di semplice partita di giro.

Poi, sempre per mettere in piazza i miei affari, di cui immagino ve ne freghi il giusto, è vero che non sapendo guidare, non pago bollo auto (ma neanche scarico la benza e l'autostrada). Non fumando, non pago tasse indirette ai monopoli di stato. on avendo il telefonino, non pago tasse sugli SMS (se esiste, ho perso un po' il nord).

Magari dimentico qualcosa, ma le cifre sono grosso modo queste.

PS: lello, quest'anno è andata così, come scrivevo nel post, nel 2004 ho fatto 16mila euro in tutto; l'anno prossimo, vallo a sapere (anzi, facendo consulenze sul tema ambientale ad enti pubblici e con i chiari di luna di cui si sente dire...)

13/11/06, 10:42  
Blogger dancin ha scritto...

Non ti avrò mica fatto così incazzare da determinarti la voglia di prenderti una pausa dal Dancin Blog, spero?
Piantala di scherzare, lo sai che mi spavento facilmente.

baci

13/11/06, 12:31  
Blogger dancin ha scritto...

E bravo Julius ;-)
Meno male che sei un po' incazzato; se eri nero cosa succedeva?
Comunque, io la vedo molto come la vedi tu...
E' da qualche anno che ripeto che in Italia non siamo sull'orlo della guerra civile solo perchè siamo una massa di pecoroni....
E comunque conosco una persona, un ragazzo argentino molto posato che lavora nel mio campo, che è venuto in Italia a lavorare e c'è stato un paio d'anni (ora è tornato in Argentina, e già questo è un segnale).
In questi due anni mi ha spesso ripetuto: "Io tutto questo l'ho già visto, in Argentina, 20 anni fa".
Stiamo allegri.

baci

13/11/06, 17:10  
Blogger Marco Rottigni (AKA RoarinPenguin) ha scritto...

Julius... se avessi voluto esprimere concetti simili a quelli che hai descritto nel Tuo commento, non sarei riuscito ad articolare meglio il mio pensiero...
Mi hai letteralmente tolto la parola di bocca, proprio come i nostri amati politici (compreso il ministro dell'economia che ha un cognome che per la seconda parte rappresenta un augurio che gli faccio) ci tolgono la pagnotta di bocca.
Ma io una soluzione ce l'ho! Giovedì vado a Roma... devo solo convincere Actarus a prestarmi l'Alabarda Spaziale :D

Un povero saluto tassato a tutti,

RP

13/11/06, 17:25  
Blogger hansel ha scritto...

Prima Kiki e poi Julius.

Occupandomi di Risorse Umane mi trovo abbastanza a mio agio in questa dissertazione.
Io le chiamo "aliquote IRPEF" o "aliquote fiscali". Cominque sia il lordo di un impiegato medio viene tassato di circa il 29%, quello di un dirigente di circa il 42%. Questo è un dato medio che va preso con le molle ma ti assicuro che è molto, molto vicino alla realtà. A ognuno è lasciato il giudizio se sia molto o poco; giusto o ingiusto.

Ho qualcosa da dire anche sulle auto aziendali senza addentrarmi troppo nei tecnicismi. Semplicemente nella mia azienda le trattavamo in un modo non più attuabile con la nuova finanziaria perchè costerebbe un troiaio in più a tutti. Quello che è grave è che la finanziaria agisce in modo retroattivo (fino al gennaio 2006), cosa espressamente vietata dalla nostra Costituzione. Allora succede che dovremo cambiare modalità di trattamento delle auto, solo che non possiamo farlo da adesso ma solo dal 2007, perchè farlo adesso comporterebbe dei conti improponibili sui mesi trascorsi. In definitiva con il nostro sistema attuale l'auto aziendale porterà più spese, così abbiamo deciso che l'azienda di tasca sua rimborserà la differenza di costo a ogni singolo dipendente perchè una legge di merda non ricada sulle spalle dei lavoratori. Non per dire che siamo sborroni ma per dire che cosa costringono a fare leggi incostituzionali e insensate. E tu che cazzo vuoi andarci a dirci?
E' anche questo il potere: avere delle scorregge in testa che incasinano la vita alla gente e poterle attuare senza problemi.

Ciao a entrambi e anche agli altri.

13/11/06, 18:38  
Blogger kiki ha scritto...

dico dancin', questo è un successo senza precedenti. Ormai facciamo concorrenza a Tito Boeri e Francesco Giavazzi! Ognuno porta il suo mattone e il quadro si chiarifica per confutazioni successive: Ballanti come Popper, Julius come Evola (battuta stupidina; l'intervento di Julius è straordinario; per inciso, anch'io mi sono trovato a risparmiare tasse con il calculator di Repubblica e a rimetterci con quello del Corriere!).
Ma questo è niente, rispetto al miracolo di avere nuove via blog da quel veterocomunista di Djalma Dadina (Ciao dado)!

Le addizionali comunali e regionali: dài ragazzi, si discute in queste ore se ampliarle dallo 0,5% allo 0,8%, non mi sembra che spostano gli equlibri (a proposito: non solo non sono temporanee, ma con la riforma del Titolo V della Costituzione, 2001, saranno ampliate sempre più, nell'ottica di avvicinarsi a qualcosa che assomigli al federalismo fiscale).

ICI: vero, ammetto che non avendo casa non le ho considerate (circa 1x1.000 del valore catastale, se non sbaglio, comunque sono soldini); in più, l'ICI è un problema notevole, perché i comuni con l'acqua alla gola non trovano soluzione se non dare più autorizzazioni all'edificabilità e questo imputtanisce il territorio.

Ultimissima cosa: dancin', non mi provocare sull'Argentina, che mi metto a farmi pubblicità: ci ho scritto un libro sulla storia economica dell'Argentina dal '45 al 2003 e ti assicuro che 20 anni fa non era affatto così
(F. Silvestri, L'Argentina da Peron a Cavallo, Clueb Bologna, 2004). Alé, anche la automarchetta.

14/11/06, 08:42  
Blogger dancin ha scritto...

Credo di essermi spiegato male: il mio discorso (riportato) sull'Argentina in verità non era di taglio economico.
La persona si riferiva all'andazzo, al clima e al "disordine" politico/sociale.
Vacca di quella boia, ho un altro libro di amici da linkare al Blog :-(
Mi sa che sono rimasto l'unico stronzo a non aver scritto un libro....
Rimedierò tra qualche anno, ho già il titolo: "The Dancin Blog Digest" ;-)

baci

14/11/06, 10:29  
Blogger dancin ha scritto...

Sono molto d'accordo su tutto.
E aggiungo un bit: non solo la nostra classe imprenditoriale è una delle più scarse e impreparate del mondo, come giustamente dici tu.
Il problema vero è che quasi non esistono manager di livello.
Tra manager e imprenditori c'è una differenza notevole: mentre i secondi possono permettersi di essere geniali ma ignoranti, i primi devono essere necessariamente ordinari ma preparati.
Ce ne fosse uno, in 'sto cazzo di paese.
Tutti capitani di ventura improvvisati, e di nuovo concordo con la tua analisi.
Il problema vero, quando si parla di aziende, è che troppo spesso si dimentica che dietro le aziende ci sono gli individui, le famiglie, le storie personali.
E c'è gente che poi si butta giù dal sesto piano come è successo l'altro giorno a Milano di fronte ai nostri uffici a uno che era appena stato licenziato.

baci

ps: io non so quanti decenni sono che non ci vediamo, Dado: ma è un bel po' di tempo.
A proposito, sai che ci legge anche il buon Salvatore Mulas dalla Sardegna?
Ma siccome è uno stronzo, legge e non scrive ;-)

14/11/06, 22:46  

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