12 aprile 2007

Punti di appoggio

Fa' che non esplodaNon so voi, ma a me questo sembra un periodo in cui non ci sono più certezze.
Non solo non sono nemmeno sicuro che El Gato sia ancora vivo (Gato, dovecazzosei?) ma questa crisi di identità e di punti certi di riferimento me la ritrovo un po' dappertutto, guardandomi intorno.
Da oggi il crucco con la linguaccia e i capelli elettrici non è più quello che ha scoperto che l'energia è un mix di massa e di velocità pazzesca al quadrato, la Ventura non fa più audience con la sola ingombrante presenza del suo ego e la Roma prende 7 palle a Manchester dopo una stagione di calcio fantastico.
Capite cosa intendo?
Da quando siamo bambini, cerchiamo punti di appoggio e certezze.
Ce le costruiamo faticosamente.
Ci affidiamo a queste certezze come i naufraghi alle scialuppe di salvataggio.
E poi, puttanadiquellaeva, ogni tanto cadono a grappoli come uva che è marcita a forza di covare sicurezze.

E noi giù con loro.
A me normalmente questi momenti capitano nelle feste comandate, forse in un'altra vita ero un diavoletto perciò di norma la pago a Natale e a Pasqua.
Ma una cosa in tutti questi anni l'ho capita: quando si vince è facile andare avanti.
Quando si perde, è doveroso.

baci

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