08 giugno 2007

Effetto Domino

Effetto dominoIn queste ultime settimane, a parte il pochissimo tempo libero che ha contraddistinto le mie giornate, avrei voluto buttar giù un po' di pensieri sul blog.
Ma ho sempre desistito, perchè non sono sufficientemente lucido per scrivere cose sensate.
Oggi però ho raggiunto la consapevolezza che se attendo di essere lucido, mi tocca chiudere il blog; quindi meglio provarci lo stesso.
Vi dico allora che sto vivendo uno di quei periodi in cui ti senti Fantozzi ma non riesci a spiegarti come mai non ci sia la nuvoletta che ti segue.
Non so se a voi capita mai (spero di sì, sennò mi suicido) ma io ogni tot anni ho un periodo (svariati mesi, non due giorni in croce) in cui non me se ne infila una neanche a spingerla.
Mi spiego: manifestazione massima dell'espressione murphyca della sfiga, qualsiasi cosa possa eventualmente andare per qualche circostanza male, lo fa.
Puttana di quella Eva (con la E maiuscola e giù il cappello, in fondo le dobbiamo tutto), mi càpitano delle cose che sembra che ci sia qualche entità superiore che, scartavetrandomi con perizia le palle con la carta doppio 0, ad ogni minuto, con lavoro incessante e di cesello, mi vuol far capire qualcosa.
E io, regolarmente, non ci capisco un cazzo.
E non riesco, come forse dovrei, a trovare il bandolo della matassa.
Funziona così: a un certo punto, totalmente inaspettato, un qualche processo grippa e crea una discontinuità con il processo precedente.
E inizia l'effetto domino.
Da quel momento, ogni altra cosa che vivo, per qualche misteriosa ragione, si incasina trascinando con sè quella successiva e così via.
Con il risultato che a un certo punto ti giri indietro, rianalizzi la situazione, spari due madonne e dici che sei sfigato e -povero illuso- credi che sia finita.
Beata ingenuità.
La fine - e qui sta la vera diabolicità della cosa - la riconosci solo molto dopo, quando in realtà appartieni a un altra fase già da molto tempo ma sei talmente stordito dal periodo precedente che non te ne sei lucidamente reso conto in tempo reale.
Fortuna che ci sono quell'angelo di Francesca e il piccolo Pietro (oltre a Tea, ovviamente) che danno un senso, sempre.

baci

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