12 agosto 2009

La paghetta del soldato

old vs newalla mia veneranda età ho iniziato un lavoretto estivo. così, per la paghetta e perché non mi tagliassero Luce e Gas (nota 1: ma chi cazzo sono questi "Luce e Gas"? cosa vogliono da me? hanno connessioni con la mafia russa? e perché non si fanno mai vedere in faccia, perché non presentano i loro bei musi da coglioni e mi dicono in faccia cosa vogliono invece di mandare buste colorate con bollettini da pagare e numeri assurdi e tutti quei bla bla bla senza senso?).
l'occasione per l'impiego è giunta attraverso le più moderne tecnologie di e-commerce, ossia un passaparola ad esponenziale matematico o, che dir si voglia, un pissipissibaobao che ha fatto giungere la mia richiesta di impiego ad un tizio che conosce una tizia che conosco vagamente (che, a dir la verità, dopo un'attenta riflessione non mi pare di aver la ben che minima idea di chi sia tale tizia), il quale tizio ha poi telefonato a me (ma la cosa data la natura della transazione poteva pure avvenire per piccione viaggiatore) e si è presentato e ha chiesto se volevo presentarmi all'ippodromo di ravenna in data tale e ora tale per un "lavoretto facile facile e poi per la paga ci si mette d'accordo, saranno 30/40/50 euro per un pomeriggio" (la frase è citata quasi testualmente e non vuole, lo giuro, essere una presa per il culo del tizio, fra l'altro molto gentile, nè significare alcunché se non quello che è stato il tono della nostra prima conversazione gracchiante che più gracchiante non si può nonostante, come scoperto poi, il tizio possedesse un Iphone di ultima generazione).
e così in data tale e ora tale, subbissato dai ricordi (nota 2: la subbissazione di ricordi è dovuta al fatto che l'ippodromo di ravenna è la classica pista ovale da trotto con al centro un campo da calcio dove giocai innumerevoli partite nelle giovanili dell'Olimpia salesiani e dove segnai la mia prima, e quasi ultima, rete con un culoso ai limiti del miracoloso tiro da fuori area in uno sfortunato 1 a 5 contro una squadra di cui ho cancellato ogni ricordo, ricordi per altro offuscati ancor più dai miei festeggiamenti tipo Carnevale di Rio e dai simpatici rimbrotti dei compagni accompagnati da manate in testa e frasi tipo "Ma che cazzo festeggi che siamo sotto di 4 gol?"), mi sono presentato e ho visto il tizio e il tizio mi ha presentato ad una tizia e la tizia ha detto che mi avrebbe insegnato il mestiere.
ci siamo incamminati verso il centro del campo da calcio a sua volta al centro della pista da trotto e ci siamo sistemati sotto una torre torreggiante rivelatasi essere la torre dei giudici di corsa e poi abbiamo guardato insieme una struttura in ferro e la tizia mi ha detto che quello era il tabellone dei risultati e abbiamo preso una carriola con dei cartelloni plastificati e abbiamo iniziato a piazzare sulla struttura i cartelloni secondo un ordine che la tizia mi ha spiegato e io ho detto che avevo capito e la tizia sembrava molto sollevata (la cosa è che vanno sistemati negli appositi spazi: ordine d'arrivo; numero della corsa; squalificati; tempo del vincitore). poi la tizia si è aperta una Fanta perché era un caldo boia e si è messa a sedere sull'unica sedia nel raggio di 500 m., una sedia in metallo con la seduta in cordame di plastica (metallo arrugginito e plastica mezza mangiucchiata) e mi ha comunicato il secondo incarico del mio job (sono quasi certo che abbia detto job anche se non ci metterei la mano sul fuoco). quando usciva la macchina dello starter dovevo andare su un rialzo a bordo pista, afferrare la corda penzolante da una campana di circa 25 cm. di diametro e suonarla con quanta forza avessi in corpo, sottolineando il fatto della forza e facendomi capire che l'importanza dell'eco della scampanata era quasi paragonabile ad un soldato che segnalava l'inizio dello sbarco in Normandia agli altri commilitoni. il mio job (che, come avrete capito, è in grado di eseguire un qualsiasi essere dotato di dito opponibile e che abbia almeno un lobo frontale al 0,5% del suo potenziale) si è svolto con una certa tranquillità nell'arco delle 6 corse previste per la giornata e alle 19 e 12 ero già a casa e mi sono divorato 2 etti di spaghetti ai pomodorini.
ora vi dico cosa ho visto in quelle 6 ore:
ho visto cavalli tenuti con due dita nel naso e portati a pisciare dietro un angolo; ho visto 3 giudici di pisat su 3 cone delle pance enormi, così enormi che sembravano tutti giocare a "Chi è più incinta oggi?"; ho sentito trotter smadonnare in 3 lingue e 5 dialetti; ho visto un uomo sulla tribuna esultare da solo in maniera ben udibile a 150 m. di distanza; ho sentito la tizia decantare le lodi del fresco lana e spiegare perché in fondo anche i negri sono ok; ho visto un 60enne in ciabatte di plastica e pantaloncini da mare ripassare almeno 20 volte l'immagine di un fotofinish facendo scrollare il puntatore del suo Mac e venendosene fuori alla fine con un "Io non ci capisco un cazzo"; ho dato due pacche sul dorso di un cavallo nero e sudato senza sapere se la cosa gli faceva piacere o meno; ho capito come trattenersi dal pisciare quando le cose prendono una certa piega; ho visto un 20enne dare una sigaretta ad un 70enne mentre quello gli chiedeva "E a figa come va?"; ho visto un trotter ribaltarsi e il cavallo andarsene via per un attimo di gloria da solo; ho letto i nomi di cavallo più assurdi da Gohlem Blitz a Mambo Dj a Morok Quasimo e soprattutto un sacco delle X in mezzo; ho capito la soddisfazione di un cartellone messo bene trasmesso in diretta nelle sale corsa; ho capito che la noia può essere appagante.

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1 Commenti:

Blogger kiki ha scritto...

Poche ma sentite parole sull'ultimo post del Gato (quello qui sopra, idioti!)

1. stai parlando di un Olimpia-Fusignano 1-4, non 1-5 (stai sempre a fare del disfattismo, chicazzosei, Bersani?); tu eri un giovanissimo (!) aggregato agli allievi: una squadra di merda che fece 1 punto (e 8 reti in tutto) in 26 partite.

2. Una volta, in un Olimpia pulcini-Olimpia esordienti (è il corrispettivo del tradizionale Juventus A-Juventus B agostano) ti buttasti dentro la palla da solo a meno di due metri dalla porta solo per non dare a me la soddisfazione di segnare (scarto il portiere, tiro cadendo a porta vuota, la palla se ne va lemme lemme tra i pali... arrivi tu e - per liberare - TE LA CACCI IN PORTA!!!); non te l'ho mai detto, ma non te l'ho mai perdonata.

3. A proposito di lavoretti estivi, una volta mi raccontasti che hai passato un'estate dei tuoi 20 anni a bere tè freddo e a leggere Hrabal con la copertura di un lavoro estivo (ufficialmente qualcosa come "spostare scatoloni alla motorizzazione, che cambiava l'archivio"). Secondo me, era ora che qualcuno ti facesse lavorare almeno un poco, sia pure 20 anni dopo (sai come dice il poeta: "20 anni dopo, al punto di partenza").

Adesso prova a confutarmi qualcuno dei punti sopra, se hai il coraggio

12/08/09, 19:09  

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