21 gennaio 2011

La storia è dentro di me (e quando esce mi da 50 euro)

"La vita è solo cattiva letteratura".


"Mi è stato chiesto se ero consapevole delle implicazioni morali di ciò che facevo. Come dissi al tribunale di Norimberga, non sapevo che Hitler fosse nazista".
Woody Allen in Memorie di Schmeed.


"Nel mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso"
Guy Debord in La società dello spettacolo.


"A chi lo devo succhiare per avere un Martini decente?
un Gato riflessivo al bancone di un bar.


Io sono El Gato e sono un testimone del mio tempo.
Che per quelli meno svegli è anche il loro tempo.
E ho una storia da raccontare.
Una storia molto bella, con un sacco di personaggi forti e credibili (magari un po' monodimensionali e monomaniaci) e intrecci di plot degni di Philip Dick o uno sceneggiatore del Lando (se siete femmine, giratevi verso il primo maschio disponibile, buttategli lì un "Ma tu sai cos'è il Lando?", aspettate che il maschio si asciughi le lacrime nostalgiche e sentite che vi dice).
Una storia che, come si dice, si scrive da sola, una storia che genera altre storie in un racconto infinito. Lasciate da parte categorie come schifo o morale. Non pensate "Questo è troppo" o "Non ce la faccio più". Immergetevi nel caccone di queste vite ed empatizzate con loro. Perché queste vite sono la storia stessa, la condensano e la mutano di continuo. 
Eccovi allora i personaggi principali non in ordine di importanza, anche perché non c'è ordine ma solo un gran troiaio (questa locuzione assumerà una dimensione diversa più avanti):
-Ruby: è una gnoccona marocchina che assomiglia in modo impressionante a Ugly Betty senza occhiali, parente alla lontana di Mubarak e amica di Goldrake; fa la cubista nelle discoteche e, conseguentemente, ha i timpani lesi e comunica solo urlando verbi all'infinito e qualche soggetto qua e là; non è una prostituta ma se ci scopi pretende 500 euro e non ti rilascia nemmeno la fattura; partecipa a delle cene nella Villa de Il Capo Di Governo con menù di pesce e di carne e non capisce bene che la carne del menù è lei; poi sbatte la testa e va in televisione dove una checca isterica la intervista e lei dice che non è mai stata alle cene de Il Capo Di Governo e di non aver mai chiesto soldi e di non essere una donna e che questo non è il 2011 e che questa non è l'Italia e forse nemmeno il sistema solare e poi si mette della cipolla negli occhi e piange e chiude gli occhi perché tanto questa non è mica la realtà.
-Lele Mora: è uno che sembra Jimmy Il Fenomeno con una tovaglia bianca addosso, fa l'agente per persone che vogliono sfondare e passa ore nudo con loro per spiegargli con accuratezza il concetto di sfondare; era socio con Fabrizio Corona (uno che ha inventato la birra con la fetta di limone e brevettato l'alchimistica formula del Trasformare la Merda in Oro) passando ore nudo con lui per spiegargli con accuratezza il concetto di sodomia (che, per dovere di cronaca, consiste nell'inserimento di un qualsivoglia pene all'interno di un qualsivoglia ano ed esclude, quindi, pratiche come il limonare duro con un amico sotto la doccia o prendergli l'arnese in mano per soppesarlo); è orgogliosamente fascista ma senza nostalgie che a lui va bene anche com'è adesso; ha per Ruby una innata simpatia e la rispetta come donna e fica e tette, e cerca di inserirla nel mondo dello spettacolo mentre il mondo dello spettacolo si inserisce dentro di lei; parla spesso con il proprio culo che dice cose molto sensate e vorrebbe essere ascoltato più spesso.
-La Villa de il Capo Di Governo: personaggio chiave della storia, è una villa storica in carton-gesso sorta su un antico cimitero indiano-padano su cui grava una maledizione che fa si che chiunque ci entri, tenda ad assumere atteggiamenti da mignotta o da ministro della Repubblica (o tutte e due insieme); in una cripta segreta cela antiche vestigia risalenti al tempo della disco-music e del porno old-school, come ad esempio le divise dei Village People o la serie Ruby-Infermiera-Porca; spera un giorno di diventare un bordello così la finisce con 'sta vita di degrado.
-Emilio Fede: un anchor-man vecchio stampo, una faccia da Larry King passata sotto un ferro da stiro, un uomo libero di dire quello che pensa dopo che gli hanno detto cosa pensare, uno che la notizia te l'azzanna, se la mastica e se la sputa e passa ad altro (tendenzialmente la fregna); con Lele Mora si occupa di portare donne al campo profughi "Villa de Il Capo Di Governo"  dove, per motivi igienico-umanitari, esse dovranno giacere una notte nude in isolamento col Capo Di Governo attendendo come la Fenice il sorgere di una minima erezione; tifa Milan e non si spiega l'ottuso regolamento del calcio femminile che impedisce alle giocatrici di esibirsi nude e insaponate. 
-Le telefonate: costituiscono la parte, diciamo, più leggera della storia, vengono ad equilibrarne i forti momenti drammatici; in esse un sano spirito goliardico prevale, sono pagine di autentico umorismo caustico che non temono di usare termini forti e immagini derivate dalla fornicazione con gli animali; esse possono essere citate letteralmente o inventate di sana pianta e il risultato è lo stesso, basta ispirarsi ai dialoghi immortali di "Anal Intrudes 2" o di un qualsiasi Jerry Calà; insomma, fatevi di LSD e iniziate a dire le cose più zozze che vi vengono in mente e ci andrete vicini.
-Minetti Nicole: un figone assoluto che alle sedute del consiglio regionale ha fatto introdurre la votazione per alzata di pene, un'igienista dentale che mette a proprio agio i clienti e dice "Apra i pantaloni" invece di "Apra la bocca", una professionista dentale seria che non ha remore a farsi trapanare; una alla mano che parla con tutti, pure con Lele Mora; una dura, una con un pelo così nello stomaco, una che lotta e ogni mattina affronta allo specchio quella stronza (ma indubbiamente figa) che la fissa; la doppiatrice di Titti nell'edizione italiana del cartoon.
-Il Capo Di Governo: un supereroe che gira con la calzamaglia sulla telecamera, un uomo al servizio dell'Italia purché non si consideri l'Italia secondo le stupide e micragnose logiche della democrazia-geografia; un figlio dei lisergici anni '70 che non ha paura della nudità e della vagina e, anzi, tende a ricercarla il più possibile per un dialogo costruttivo; un liberatore della donna nel senso più ampio del termine perché ogni donna deve sentirsi libera di fare quello che dice lui; uno il cui sbarazzino e freakettone stile di vita è "non è che se prendi 2000 euro da me allora ti devi sentire costretta a fare tutto e adesso rivestiti, puttana"; uno che combatte il comunismo a colpi di figa; uno che trova comodo rilassare i muscoli del collo sulle tette di un'amica; un macho dal cuore tenero (dove per macho si intende misogino e per cuore tenero si intende cazzo moscio o pene incapace di erezione o salsicciotto crudo); uno che pensa che la maggiore età sia solo un numero scritto sulla tabella di un finanziere (corruttibile); uno che se ne frega del giudizio degli altri e va per la sua strada a 100 all'ora e sapete come sono i magistrati, animaletti che si spaventano quando vedono le luci dei fanali e tocca metterli sotto; uno che ha il Milan e se ne sbatte del calcio femminile, tanto sabato c'è la gara di lotta nel fango alla Villa de Il Capo Di Governo.


to be continued...

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha scritto...

Bucci for president. Lo dico ora ma lo Pensavo anche prima. A quando le feste a casa di El Gato di Governo?
Io porto i liquori, zime i trucchi e Berna i Bonghi Bonghi. Yeeeeeeaaaaahhhh

27/01/11, 18:38  

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