27 febbraio 2007

La ragione del mio canto

La ragione del mio cantoOggi ho ritrovato una poesia di Pablo Neruda, una poesia che amavo molto ma che non rileggevo da un po' di tempo.
A dispetto del titolo del post, la poesia prende a prestito il titolo dal suo primo verso.
E' una poesia che parla dell'amore, dell'amore che travalica la morte e, mutando dimensione, si mescola con l'infinito.
E' una poesia da leggere lentamente, non più di una riga ogni 5-6 secondi.
Provateci, rimarrete stupiti dalla sua forza.

Quando morrò voglio le tue mani sui miei occhi:
voglio la luce e il frumento delle tue mani amate
passare una volta ancora su di me la loro freschezza,
sentire la soavità che cambiò il mio destino.
Voglio che tu viva mentr'io, addormentato, t'attendo,
voglio che le tue orecchie continuino a udire il vento,
che fiuti l'aroma del mare che amammo uniti
e che continui a calpestare l'arena che calpestammo.
Voglio che ciò che amo continui a esser vivo
e te amai e cantai sopra tutte le cose,
per questo continua a fiorire, fiorita,
perché raggiunga tutto ciò che il mio amore ti ordina,
perché la mia ombra passeggi per la tua chioma,
perché così conoscano la ragione del mio canto
.

baci

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