23 giugno 2006

terreno cedevole

zolladimmerda
ora ricordo perché sbagliai quello stop.
stavamo nel campetto parrocchiale del Parma a giocarcela alla grande contro quella squadra di smargiassi. checco fabbri illuminava col suo solito carisma da sai baba le diagonali difensive che i mesi passati in ritiro in tibet avevano reso meccanismi pefetti (il famoso esercizio zen di stoppare un portachiavi con la nuca del maestro shaolin dancin ci aveva resi simili a gazzelle incazzate). gigi milandri non solo spezzava il gioco avversario con caparbietà e un po' di stronzaggine ma, anzi, si era dotato di un potentissimo lancio capace di innescare i più furibondi contropiedi (no, ripartenze) oppure i più feroci incidenti nella tangenziale vicina. io, el gato, il funambolo di medellin, il piede di shiva e bonalè, il tacco de 'ssorate, padroneggiavo la fascia destra chiedendo pure 5ooo lire per il parcheggio, mi ero bendato così, tanto per bullarmi della mia bravura e fare incazzare quelli del Parma, non distratto neanche per un secondo dalle grida delle ragazze a bordo campo e dei pusher più a lato.
eravamo un meccanismo perfetto all'apice della sua forma.
moggi prendeva appunti.
carraro leggeva gli appunti di moggi.
moratti leggeva negli occhi di carraro gli appunti che leggeva da moggi e stava per comprarci tutti.
improvvisamente è successa una cosa.
avevamo fatto sfogare quei patacca del parma ed eravamo pronti alla seconda parte del piano: ora che erano bolliti, li avremmo seppellitti sotto una valanga di gol. gioissero pure del loro vano 6-0.
checco ha alzato gli occhi al cielo, si è acceso una marlboro e ha gridato "ORA".
mi sono lanciato verso la più selvaggia caccia all'uomo nella storia del calcio. benarrivo, vedendomi arrivare, ha tradito tensione sbadigliando e ha dato la palla a bicio come dire "fate quello che volete". bicio ha alzato lo sguardo, si è tolto i capelli dagli occhi (ah ah ah) e ha scorto un tornado alla sua destra pronto a lanciare la sua forza distruttiva. mi ha lanciato la palla. io ho assunto la tipica plastica posa di noi sudamericani al momento dello stop (qualcosa tra il fetale e l'animale abbattuto) e la palla.... è scivolata via.
lo so che non lo credete possibile ma è successo veramente.
loro hanno fatto altri 52 gol e la partita è finita lì.
dov'era l'errore nel piano perfetto preparato da kiki durante una notte da incubi post-peperonata?
il terreno era cedevole. c'era una buca che ha deviato la palla. e solo ora, dopo anni, si è scoperta la causa. callisto tanzi e il suo tunnel per la fuga in caso qualcuno (qualcuno tipo un magistrato) capisse che non c'aveva una lira.
capite?
le devianze della globalizzazione e i disastrosi sistemi economici hanno fatto si che la Storia cambiasse, che l'epica si riducesse dal trionfo al furto di un pallone targato parmalat (a proposito, dove cazzo è finito? voglio la parte di cucitura che mi spetta).
quanta tristezza.
ora piangete, piangete, bambini, sfogatevi e smoccolate con dignità. la vita può essere dura. o cedevole.

2 Commenti:

Blogger kiki ha scritto...

Gato, tutto vero, anche se non ricordo di un tuo stop sbagliato in tre anni di Virtus. Sicuro che quello stop non lo sbagliò Zola?

Invece, ricordo ancora Di Chiara che, terrorizzato dal pericolo di averti vicino alla sua porta, ti marcava fin sui nostri 16 metri.

Quando quel maledetto di Matrecano falciò Zaccarini (detto Iena pliskin per la cattiveria che infondeva in ogni contrasto) e lui non si vendicò come era invece solito fare, ho capito che il calcio era corrotto e che lui e chiap si erano venduti la partita. Mi incamminai vs il viale che porta in stazione e da allora non vedo più una partita, nemmeno tra ragazzini.

Anzi, a distanza di 12 anni potete anche dirmelo: quanto perdemmo?

yours

24/06/06, 14:43  
Blogger dancin ha scritto...

Alcuni neuroni impazziti che hanno in questi anni continuato a vagare nel mio cervello mi riferiscono di un 10-2 finale, ma non hanno saputo dirmi a favore di chi.
L'unico, nitido ricordo è quello di Nevio Scala che si allontana dal campo di gioco al termine della tenzone sul suo trattore pensando al lavoro che lo stava attendendo nei campi e bofonchiando una cosa tipo "ho di meglio da fare che stare dietro a 11 mongoloidi, non posiamo farci prendere per il culo da un branco di cani come questi".
O forse no... mi sa che quella cosa la stesse bofonchiando Franz.

Baci.

24/06/06, 15:34  

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