15 febbraio 2010

La vita è una cosa meravigliosa

È difficile premettere o anche solo accennare larvatamente ai motivi che hanno indotto uno come me ad andare al/alla Pineta Disco by Visionnaire (dopo approfondiremo meglio cosa perbaccolina significhi 'Visionnaire') la notte tra sabato 13 febbraio 2010 e domenica 14, giorno dalla duplice valenza corrispondendo, per uno strano scherzo del destino, alla festa di San Valentino e al capodanno cinese che si getta (la Cina) con la consueta forza della locomotrice post-maoista verso l'anno della tigre.

La valenza diventa anche triplice considerando che il 16 febbraio compio 40 anni, avvenimento di per sé minore se non per le implicazioni tutte psicologiche di entrare negli anta dalle quali ci si consola solo ripetendo come un mantra il Nanni Moretti Carodiarista: "Sono uno splendido quarantenne".

Per cui non c'è niente da aggiungere.

È successo che il fidanzato di un'amica della mia ragazza che si occupa di ordine pubblico e che, come tutti quelli che occupano cariche di responsabilità sociale e che esercitano il potere (o anche solo una sotto-categoria del potere), passi spesso il venerdì o il sabato, a seconda della turnazione decisa di comune accordo con la fidanzata, in discoteca.

Il tipo di discoteche che si trova a frequentare si discosta e anche di molto dal tipo che di solito frequento io. Io vado in locali 'alternativi' (secondo lo Zingarelli è "ciò che si contrappone a tutto quanto viene imposto dal sistema dominante" e capite bene quanto questa definizione al giorno d'oggi corrisponda sempre più all'immagine di uno che corre nella nebbia sbattendo dappertutto). Lui va in discoteche di 'tendenza' (la definizione l'ha data lui e, vi giuro, non era particolarmente serio dicendolo essendo il ragazzo in questione molto simpatico e abbastanza intelligente da mantenere il giusto distacco sulla cosa).

In soldoni: io vado in posti che sono o ex centri sociali occupati o circoli arci presi in mano da uno 'che-ne-sa-di-musica' e allora ti programma concertini-ini-ini di band scatologiche (?) o salette prese in prestito da un tale per farci una festa e tirare su qualche soldo. Lui va in discoteche fatte come Dio comanda, ossia dotate di buttafuori, selezione all'ingresso, sistema luci adatte al planaggio di uno Shuttle, vetro vetro vetro, gabinetti puliti e con l'effetto neve (no, cioè, 'neve', ci siamo capiti).

Io vado in posti dove le ragazze passano ore a casa davanti allo specchio per vedere dove sta meglio lo sbrago sulla calza e che (le ragazze) hanno espanso il concetto di eye-liner verso una riga nera in mezzo alla faccia e che, al più, limonano con te perché è tutto parte della loro 'Weltanschauung' o, per dirla come loro, "Perché no?" . Lui va in posti dove le ragazze sono fighe, letteralmente, chiedete ad un qualsiasi vostro amico/a che ci sia stato e ve lo confermerà, vestono straccetti ratealizzabili in un mutuo, si truccano con l'effetto vedo-non-vedo e la loro tariffa media è di 500 euro a scopata (cioè, questa è la tariffa che mi è stata riferita riguardo quelle del Pineta By Visionnaire ed al tempo della crisi, per cui ci andrei con le molle prima di prendere su e sventolare la banconota da 500 che magari ci scappa solo un pompino e/o una palpata di tetta).

Io vado in posti dove il coca e rum è una bibita del colore dell'Estathé e lo standard medio è farla alla cazzo e chiederti 5 euro. Dove va lui, o non paghi un cazzo mai perché conosci qualcuno o hai solo sentito dire il nome di qualcuno che potresti conoscere, oppure ti fanno un coca e rum con un dosatore molecolare, lo mischiano lanciandolo in aria e palleggiandoci con le loro Roberto Cavalli in cavallino (Dancin, questo sarebbe il tuo mestiere e tu sai perché), e poi ti chiedono 20 euro e il colore è sempre quello dell'Estathé.

Io vado in posti dove il colore medio è lo 'zozzo', sempre che sia un colore; dove uno ti dice “Carine” rivolto alle tue Superga bucate e zozze effettivamente comprate in negozi megafighi di già bucate e zozze per quello che, in questi negozi megafighi, viene definito un 'processo di invecchiamento'; dove la musica spazia dalla dark (che effettivamente ha sfrantumato i coglioni un po' a tutti dato che danno sempre quei 4 pezzi dall'epoca della sua nascita e l'effetto è quello dei tuoi genitori che vanno in balera da 20 anni ad ascoltare sempre e solo Battisti e i Nomadi) alla electro (o elettro) spaccatimpani e capace di farti scordare di te, alla trash che è un mettere su le sigle dei cartoni animati e un pezzo di Ambra (quella pre-anoressia e pre-sdoganamento, quella gioiosa macchina boncompagniana in quella discarica di lolite) e sorridere instupiditi. Là dove va il tipo l'abbigliamento è finto chic-cafone, la musica fa cagare e sembra che un bambino abbia sabotato l'impianto mettendo in filodiffusione la cassetta di BimboMix, c'è sempre un tizio/a che sbraita ad un microfono e ti dice ti tirare su le mani e poi di abbassarle, ti ripete in che anno siamo, ti ricorda che ti stai spataccando la faccia ed ha sempre (il tizio/a) una vaga aria disperazione.

E sabato 13 febbraio abbiamo deciso di unire i due mondi in una specie di aborto di esperimento di Quark in cui io ero il cane e il tizio Pavlov e siamo andati tutti e 4 a Milano Marittima dove era un freddo del cazzo e si è parcheggiato là dove la pineta (quella fatta di alberi) muore o nasce e siamo andati davanti al/alla Pineta By Visionnaire (a proposito, vi devo una spiegazione su Visionnaire che pare essere un mobilificio che se la tira alla grande e quasi si vergogna di dire "Sai, facciamo mobili" e ti infarina il tutto con concetti come, abbiate pazienza, sono parole loro: "Il fascino di una reggia, il richiamo magico della notte: Visionnaire inizia dal decoro di un antico cancello che si apre su un mondo insolito. Le ispirazioni dark, i rimandi esoterici, alcuni elementi decorativi declinati in tutte le variabili interpretativa quasi barocca, l'eccellenza della forma, la sofisticatezza dei materiali" e blah blah blah).
C'era la fila per entrare ma il tizio si è avvicinato ad un ceffo microfonato e ha parlottato con lui e poi ha tirato fuori quello che pareva un documento o una mazzetta e ci ha detto "No problem". Così siamo passati e abbiamo fatto delle scale ricoperte di una strana vigogna porpora dall'aria molto poco ignifuga e abbiamo lasciato giacche e cappotti al guardaroba (un ricordo alle gurdarobiere che parevano essere le uniche in quel posto a fare effettivamente un lavoro) e siamo entrati. Siamo andati in pista e abbiamo ballato 3 o 4 canzoni. Non abbiamo tirato su le mani (e, di conseguenza, non le abbiamo ritirate giù). Abbiamo evitato una decina di baristi con vassoi pieni di Moet Chandon e Crystal che correvano ebefrenici tra i tavoli. Io e la mia compagna siamo andati a fumare nella zona fumatori, una sala 10 metri X 2 che ti imponeva una postura tipo attesa del tram. Siamo tornati nella pista da ballo. Ballati altri due pezzi. A me la sciatica ha cominciato a farmi male. Il tizio moroso dell'amica della mia ragazza ha detto "Guarda che fighe quelle due" e mi sono girato e ho cercato di capire a quali si riferisse. Ho sentito un fortissimo odore di gel per capelli e, poco dopo, odore di scorreggia. La mia compagna ha detto "Andiamo?" e io ho detto si e abbiamo salutato e ce ne siamo tornati a casa e io strisciavo un po' la gamba per via della sciatica.

In macchina ho detto "Lo sai che in Cina è capodanno?".

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