16 luglio 2009

PIL e nold economy

old vs newIn questi giorni ho capito che per uscire dalla crisi e far riprendere consumi e PIL basta affidarsi alla nold economy.
Come che cos'è?
È la terza via, quella tra la new e la old economy.
Non se ne è ancora reso conto nessuno, di certo ci arriverà qualcuno tra qualche anno istituzionalizzandone il modello e come al solito la cosa ci verrà propinata come una scoperta rivoluzionaria; quindi sappiate che avete il privilegio di usufruire di una anteprima economica mondiale.
Come spesso capita, il vero artefice di questo nuovo, rivoluzionario metodo è del tutto inconsapevole di ciò che ha per puro caso realizzato.
Ma andiamo con ordine; partiamo dall'inizio.

Come alcuni di voi sanno, in questi giorni ho dovuto prendere un paio di aerei per raggiungere mia sorella che è ricoverata all'ospedale di Olbia grazie a un simpatico romeno ubriaco che l'ha investita.

[piccola digressione]
Fossi un romeno, cambierei aria e andrei a fare danni in qualche altra regione italiana, una qualsiasi ma che non sia abitata da sardi.
Non ho mai visto una tale unità di intenti, dal Carabiniere che ci ha consegnato gli estremi della denuncia (da "io non sono razzista, ma se quelli muoiono tutti non mi dispiace affatto" alla risposta che ha dato alla mia domanda -"era ubriaco?"- che testualmente è stata: "ha mai sentito parlare di un rumeno astemio?") ai medici dell'ospedale (quello che ha fatto la TAC a mia sorella le ha detto: "ho una buona notizia per lei, quello probabilmente non arriva a San Sebastiano", che poi sarebbe il nome del carcere, intendendo che il romeno ha avuto la peggio nell'incidente e probabilmente ci lascerà le penne) e così via.
So per esperienza che i sardi non scherzano, ricordo qualche anno fa una rissa in piazza tra autoctoni e albanesi dediti allo spaccio di droga che avevano avuto la cattiva idea di fare i grossi nel posto sbagliato; i sardi hanno sradicato gli ombrelloni del bar della piazza e li hanno picchiati con quelli. Non ricordo di aver visto albanesi rialzarsi, ricordo solo un paio di lenzuoli bianchi stesi con qualcosa di non un granché identificabile sotto.
[fine piccola digressione]

Insomma, ho dovuto prendere un paio di aerei senza preavviso e ho provato a prenotare al volo, scusate il gioco di parole, il biglietto via internet.
Ovviamente non ci sono riuscito, per farmi pagare con la carta di credito volevano sapere il nome del secondo gatto che aveva il cugino del nonno di mio padre quando lui era molto piccolo, e dato che avevo fretta ho desistito.
E poi si lamentano se la gente non fa acquisti via internet.
Allora ho provato a chiamare il call center Meridiana, un numero a tariffazione speciale (la tariffa applicata, dice la voce della zoccola che parla all'inizio, è la medesima in vigore per le comunicazioni interplanetarie via satellite utilizzate dalla NASA per comunicare con lo Shuttle quando si trova nell'orbita non ordinaria e non sono quindi applicabili le tariffe intergalattiche standard).
Dopo qualche minuto di attesa, necessario a terminare la limatura unghie della mano della gentile operatrice, mi rispondono e insomma per farla breve mi prenotano il volo a una tariffa leggermente più alta di quella internet, il che -sommato al costo della telefonata- ha equiparato il costo teorico del biglietto fiumicino-olbia a un malpensa-timbuctù.
Ma questa era solo una parte dell'operazione; ché ovviamente andava poi fatta la fila in biglietteria all'aeroporto per ritirare e pagare il biglietto.

Già lo immaginerete, ma ve lo dico per completezza: ovviamente la "bigliettara" mi ha applicato un prezzo ancora maggiore del precedente perchè quelle che avevano dato a me erano le tariffe internet, che mica si possono applicare se ti devi scomodare e andarci di persona perdendo il tuo tempo (per colpa del loro sito a carbone del Sulcis che ti impedisce di fare le cose in maniera decente se non hai una giornata da dedicarci).
Comunque: avevo fretta, era urgente, ho pagato e finita lì.

Stamattina presto però dovevo tornare a Roma, quindi ieri di buon ora mi sono messo su internet e mi sono detto: posso farcela.
Ho fatto una ricerca internet su un sito specializzato nella ricostruzione dell'albero genealogico, ho recuperato il nome del famoso felino e ci ho riprovato.
Nulla.
Tutto bene, carta di credito accettata e poi tutto fermo.
Ripeto la procedura per 3 volte con i medesimi risultati, e mi rassegno a chiamare nuovamente lo Shuttle.
La gentile operatrice che dopo qualche minuto (si stava occupando delle dita dei piedi) mi ha cortesemente risposto mi ha detto che sì, c'erano 3 prenotazioni a mio nome "appese" ma il pagamento non era andato a buon fine quindi me le avrebbe cancellate.
Le dico: ma non è che me ne può lasciare una? Io vado subito in biglietteria all'aeroporto e la vado a pagare.
Sì, mi dice: è possibile.
Quasi non credo alle mie orecchie, mi metto quindi in auto per andare a ritirare e pagare il biglietto.

Alla biglietteria -uno strano posto pieno zeppo di limette per unghie usate- mi accoglie una lunga fila di gente piuttosto incazzata, che sento protestare dicendo che è tutto il giorno che tenta inutilmente di fare il biglietto via internet dal loro sito.
Alcuni clienti erano sardi e non è stato umanamente possibile mettere in fila in maniera comprensibile la sfilza di madonne in urunese stretto che volavano nei dintorni; ma insomma diciamo che almeno il senso che ci stava dietro lo si capiva.

Comunque, chiaramente quando è arrivato il mio turno dopo un'ora di fila, la signora mi dice che no, non posso mica pagare la prenotazione internet perché loro non hanno alcuna interazione con il circuito internet.
L'unica è fare il biglietto lì ex novo, chiaramente a una tariffa diversa e stranamente più alta.
Va bene, dico, sa che c'è? Mi sono rotto i coglioni, facciamo questo cazzo di biglietto.
La tipa fa il biglietto e il sistema le dà errore irreversibile di stampa.
Mi siedo.
Lei scompare.
Non se ne sa più nulla per una buona mezzora, un pò come l'ottuagenario del magazzino TNT, ricordate?
Poi a un certo punto si materializza dal nulla con un biglietto a 4 matrici compilato a mano come 20 anni fa, e melo consegna.
Pago, ringrazio pure e esco.

Uscendo dall'aeroporto, a parte ritrovarmi ad essere l'unico Cristo a dare una mano a una signora che, in panne con l'auto, aveva creato dietro di sè una fila che non vi dico; dare una mano nel senso di spingere la suddetta auto per una ventina di metri con condizioni climatiche non propriamente favorevoli (36 gradi all'ombra con il 90% di umidità), ho riflettuto sulla cosa e ho pensato che quella è una gran bella soluzione contro la crisi occupazionale e finanziaria.
Metodo semplice e lineare: tu fai un bel sito web con un sacco di promozioni e un bel problema tecnico tipo nonvauncazzo, dopodichè quando si arriva al punto che non va un cazzo redirigi i tuoi utenti a un ufficio fisico nel quale belle ragazze con le unghie già tirate a balestra e con le dette grosse ti fanno un bel sorriso, ti inebetiscono e ti vendono quello che cercavi al doppio del prezzo indicato sul sito.
Tu ti arricchisci, crei posti di lavoro e i tuoi clienti se ne vanno rincoglioniti e soddisfatti dei loro acquisti.
Semplice come prendere un aereo.

baci

PS: non è vero che ero l'unico a spingere l'auto della sventurata: dopo un pò si è materializzato anche Gianluca Paparesta -quello vero, l'amico di Moggi- che in giacca e cravatta e scarpe lucide si è unito a me e ha spinto la Mercedes della signora fino al primo spiazzo utile.
Ci tengo a farvi sapere che in tutto questo non ho rimediato nemmeno una ammonizione.

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09 luglio 2009

Mangia come parli

s'el 'ste quel?Io, che mi occupo (ahimé) di sviluppo locale, mi sono trovato di recente a polemizzare, dicendo che tutta la curtura che adesso si fa e si deve fare attorno al cibo e alla cucina mi ha bello che rotto i maroni. Quando però ho affermato che ogni volta che sento Carlo Petrini (Slow Food) intervistato, mi viene voglia di levare la sicura alla pistola, ho rischiato il linciaggio.
Quindi, W il cibo, W l'Italia patria del mangiare bene e beccatevi la descrizione del menù delle sciure del G8 (da quel giornalaccio comunista di Repubblica). Se riuscite a non incazzarvi, siete dei santi o siete Niko Romito.

(...) il menù, ideato dallo chef Niko Romito del ristorante Reale di Rivisondoli per le mogli dei Grandi della Terra:
gelato di "roveie" con guanciale di Paganica croccante (Traduzione: ceci e pancetta);
Baccalà macerato in olio extravergine di oliva con granita di patate e assoluto di peperoni arrosto (normalissimo baccalà con patate a listarelle insaporite da un peperone);
tortello liquido di piselli con pomodoro fresco basilico e pecorino (tortelli con ripieno di piselli spiaccicati)
vitello glassato con orapi croccanti e macedonia tiepida di patate (arrosto con le patate)
caldo freddo di cioccolato e finocchio (semifreddo con semi di finocchio)
Particolare il pane: pane di solina e pane di saragolla (pani di farina di cereali minori).

Cucina povera e umile fatta d'ingenuità caduta nel gorgo perfido della celebrità. Da-dam, da-dam, da-dam, ...

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