12 giugno 2007

Il Ninja rincoglionito

El Ninja RencojonidoNon vi sarà certo sfuggito l'ultimo passatempo del Gato: rapinare ignari agricoltori travestito da Ninja, minacciandoli con arco, frecce e pugnali.
In un primo tempo il responsabile era addirittura stato erroneamente identificato dalle forze dell'ordine in tale Igor Vaclavic.
Ho dovuto chiamare io e spiegare loro che no, non poteva trattarsi altro che del Gato.
Come ho fatto a capirlo?
Molto semplice: mi è bastato leggere attentamente il resoconto dell'ultima rapina fallita.
Ascoltate bene: El Gato Ninja si è avvicinato, a sera inoltrata, a un casolare abitato da due vecchi contadini 70enni.
Ha sfondato il vetro della porta finestra e ha fatto irruzione con il suo arco teso puntato contro il primo dei due poveri nonni un po' rincoglioniti, il quale ha cacciato un urlo di paura tale che è riuscito a svegliare il secondo nonnetto, un po' più rincoglionito ancora, che come tutti i vecchi agricoltori ultrasettantenni dormiva al piano di sopra con il fucile sotto al cuscino (alla faccia del torcicollo).
Morale: il secondo nonno si è svegliato di soprassalto, ha imbracciato il fucile e si è precipitato giù dalle scale.
Ma, vi ricordo, stiamo parlando di un settantenne un po' rincoglionito: quindi, è clamorosamente inciampato nel penultimo gradino ed è rovinato a terra, facendo partire un colpo accidentale dal trombone che imbracciava.
Tra l'altro: facile, Ballanti, fare dell'ironia sul rincoglionimento dell'ultrasettantenne; ma hai mai provato tu a scendere di corsa le scale di un casolare, con tutti gli spigoli smussati dal tempo, imbracciando un fucile grosso così?
Vediamo poi, se tu non inciampi.
Comunque, è partito questo colpo e il Gato Ninja si è a sua volta preso un colpo, ha girato il culo ed è fuggito.
Senonchè, e qui si rivela l'identità del Gato, 'sto rincoglionito è inciampiato esso stesso, cadendo sulla medesima porta a vetri che aveva precedentemente offeso, tagliandosi penosamente la mano.
A quel punto, si è trascinato fuori sino alla sua fedele bicicletta e si è dileguato nel bosco.
Io avrei voluto vedere l'intera scena, voi?

baci

08 giugno 2007

Effetto Domino

Effetto dominoIn queste ultime settimane, a parte il pochissimo tempo libero che ha contraddistinto le mie giornate, avrei voluto buttar giù un po' di pensieri sul blog.
Ma ho sempre desistito, perchè non sono sufficientemente lucido per scrivere cose sensate.
Oggi però ho raggiunto la consapevolezza che se attendo di essere lucido, mi tocca chiudere il blog; quindi meglio provarci lo stesso.
Vi dico allora che sto vivendo uno di quei periodi in cui ti senti Fantozzi ma non riesci a spiegarti come mai non ci sia la nuvoletta che ti segue.
Non so se a voi capita mai (spero di sì, sennò mi suicido) ma io ogni tot anni ho un periodo (svariati mesi, non due giorni in croce) in cui non me se ne infila una neanche a spingerla.
Mi spiego: manifestazione massima dell'espressione murphyca della sfiga, qualsiasi cosa possa eventualmente andare per qualche circostanza male, lo fa.
Puttana di quella Eva (con la E maiuscola e giù il cappello, in fondo le dobbiamo tutto), mi càpitano delle cose che sembra che ci sia qualche entità superiore che, scartavetrandomi con perizia le palle con la carta doppio 0, ad ogni minuto, con lavoro incessante e di cesello, mi vuol far capire qualcosa.
E io, regolarmente, non ci capisco un cazzo.
E non riesco, come forse dovrei, a trovare il bandolo della matassa.
Funziona così: a un certo punto, totalmente inaspettato, un qualche processo grippa e crea una discontinuità con il processo precedente.
E inizia l'effetto domino.
Da quel momento, ogni altra cosa che vivo, per qualche misteriosa ragione, si incasina trascinando con sè quella successiva e così via.
Con il risultato che a un certo punto ti giri indietro, rianalizzi la situazione, spari due madonne e dici che sei sfigato e -povero illuso- credi che sia finita.
Beata ingenuità.
La fine - e qui sta la vera diabolicità della cosa - la riconosci solo molto dopo, quando in realtà appartieni a un altra fase già da molto tempo ma sei talmente stordito dal periodo precedente che non te ne sei lucidamente reso conto in tempo reale.
Fortuna che ci sono quell'angelo di Francesca e il piccolo Pietro (oltre a Tea, ovviamente) che danno un senso, sempre.

baci

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