24 settembre 2006

Ad Hammamet

Chi l'ha visto?

Il tempo a volte è strano, ma il tempo è galantuomo.
Caro, vecchio Edoardo Bennato, quanta saggezza nelle tue parole di cantastorie.
Certe cose si capiscono solo troppo tardi, quando sei ragazzino e imbracci la chitarra di sera in spiaggia troppo spesso non ti rendi conto di quanto le parole che passano attraverso le tue corde vocali abbiano un significato profondo.
Una delle poche cose che fanno sì che la nostra speranza di poter vivere un giorno in un mondo migliore rimanga accesa come un lumino in un remoto angolo della nostra testa è proprio questa consapevolezza che, alla lunga, quasi sempre il tempo restituisce alla loro corretta dimensione le persone, le storie vissute, gli avvenimenti.
Guardate il caso dei telefoni, tanto per per parlare dell'ultimo in ordine di tempo.
C'era ancora chi pensava che quello là fosse un manager, uno in grado di gestire le cose, uno che lavorando sodo cercava di garantire il futuro più roseo possibile alla "sua" azienda.
So che sembra strano, ma c'era ancora gente che credeva questa cosa.
E fino a un paio di giorni fa, quasi tutti (questa fatemela dire: eccetto il sottoscritto) pensavano addirittura che il capitano di ventura si fosse dimesso dal proprio posto di potere (E RESPONSABILE) a causa degli scontri con il governo e a garanzia dell'azienda.
AHHHH AHHHHHH AHHHHHHHHHHHH :-)))))
Vecchi rincoglioniti che non siete altro, l'avete capito ora perchè ha preso le distanze dalla barca che affonda?
Perchè sapeva bene che le indagini sulle intercettazioni illegali (commissionate da quelli dei Telefoni e da quelli delle Gomme, guarda tu i casi della vita) stavano arrivando, dopo più di due anni, al punto focale.
E sapeva bene che sarebbero arrivati fino a lui.
Forse non immaginava che in tutto quel casino qualcuno avrebbe anche avuto il tempo di legare tutto quel casino con il fatto che l'arbitro "juventino" era stato intercettato su commissione del suo amico nero e azzurro, arrivando nuovamente fino a lui.
Non so come la vedete, ma secondo me non ci voleva molto ad arrivarci.
Il manager si è sempre potuto permettere una vita a un certo livello pur non avendo un soldo e avendo praticamente mandato in fallimento tutte le aziende che ha "guidato", solo per cercare di ottenere guadagni privati.
Ciononostante, non avesse avuto entrate illegali non avrebbe mai potuto far fronte alle esigenze di tunisine varie e compagnia bella.
Infatti: si rivendevano i dossier sui personaggi intercettati a suon di decine di migliaia di EURI, con il non secondario risultato che questi fossero poi ricattabili e manovrabili secondo le loro sporche esigenze.
Ma il tempo, nonostante il fatto che a volte sia strano, è galantuomo.
E tutto ciò che non è venuto fuori sinora, verrà probabilmente a galla perchè questa volta sono andati a toccare lo strato superiore del marcio: la politica.
E il pesce più piccolo viene sempre mangiato dal pesce più grande, è una legge di natura.
A quando l'esilio del manager ad Hammamet?
Accetto scommesse.

baci

20 settembre 2006

il 5 Moggi, cioè ei fu etc etc

Moggerrickfonte: ansa-reuters-krafen.
in data odierna il commissario guido rossi ha rassegnato le dimissioni al coni per dedicarsi alla gestione del delicato settore della telefonia, ed in particolare al settore "dediche e suonerie" che (sono parole di Rossi) "diverrà un settore nevralgico nelle strategie telecom, in particolare con gli sfondi scoreggioni e le suonerie a 6000 watt".
petrucci ritiene di avere già dei nomi forti per continuare il lavoro di ripulitura, calibratura delle puntine e regolazione dei pistoni del mondo del calcio. circolano i nomi del commissario derrick affiancato da Fievel, l'investigatopo.
il commissario derrick, noto per la sua decennale attività anti crimine volta alla distruzione dei neuroni liberi, ha voluto commentare brevemente la voce sull'incarico: "relicione di maometto est fiolenta und stronza, atesso DORMITE!!!".
fievel è già al lavoro negli uffici figc dove ha raggiunto i suoi compagni che da anni tentano di ripulire un ambiente da loro detto "troppo sporco, è un porcile".
intanto domani alla camera il pre del cons luciano moggi riferirà alle camere riunite davanti a simona ventura sulle presunte commistioni tra politica, sport, finanza, cucina, economia, tutto tritato fino fino che non si può dire di no.

15 settembre 2006

Sono imbattibili, indistruttibili...

Maledetti succhi di frutta...L'altro giorno ho distrattamente afferrato una confezione di piccoli succhi di frutta in cartone, quelli con la cannuccetta bianca a righine rosse di finta plastica incellofanate sulla faccia del succo di frutta stesso, per capirci.
Quelli che quando sei lì che ciucci non ti riesci a fermare perchè son troppo buoni.
Quelli che quando arrivi verso la fine del succo cominci ad emettere rumori che nemmeno un orco nei giorni in cui si sente particolarmente volgare, e chi ti sta di fianco preferirebbe che tu piuttosto gli ruttassi in faccia perchè gli sembrerebbe più fine.
Comunque.
Ho distrattamente buttato nel carrello una confezioncina da quattro di quei cosi, tenuti insieme da un involucro di cartoncino come nella migliore delle famiglie.
Sono quei gesti che compi in maniera quasi ancestrale, molto meccanica, del tipo: sete --> cazzo bevo --> succhi --> buoni --> miei.
Nemmeno mi ricordo di aver guardato a che gusto fossero, tanto sono buoni sempre.
Per la cronaca, comunque, erano all'albicocca.
Fatto sta che li ho messi in frigo assieme all'altro paio di carrellate di mangime contestualmente acquistato, e me ne sono dimenticato per un paio di giorni.
Quando il consumo delle cibarie compresse nel frigo ha consentito di tornare a capirci qualcosa, li ho ritrovati, tra una tonnellata di yogurt e un chilo di cioccolata.
Allora li ho presi e ho aperto l'involucro esterno per impossessarmi di una di quelle tanichette malefiche.
E' stato in quel momento che ho realizzato.
Sul lato interno della confezione, inaccessibile alla vista (ma in realtà sarebbe bastato osservare i disegni sul lato visibile), ho trovato una figurina dei Power Rangers.
Tanta l'emozione che mi sono preso la briga di scannerizzare l'immagine e allegarla a questo post.
Tra vedere quell'immagine e ricordare i tempi andati è passata una frazione di secondo.
Sia ben chiaro, io i Power Rangers non li ho mai visti e non ho nemmeno idea di cosa cazzo possano o potessero essere.
Ma ricordo nitidamente Checco Fabbri, che ai tempi della Virtus a fine allenamento tornava negli spogliatoi, si denudava e con il cazzo in mano cantava a squarciagola (e in falsetto):

"Sono invincibili, indistruttibili.... I POWER RANGERS".

La parte in maiuscolo veniva eseguita un'ottava più in alto della già preoccupante tonalità adottata per cantare in falsetto tutto il restante pezzo.
Avevo superato solo da qualche anno il trauma di queste esperienze, che si sono riaffacciate alla porta della mia mente un numero infinito di notti consecutive, con svizzera regolarità, anche dopo che della Virtus erano rimaste solo le statistiche sugli annuari del calcio di provincia; e solo grazie a una psicoterapia furente.
Potete capire e condividere, ora, lo stato d'animo che mi pervade mentre scrivo queste righe.

baci

12 settembre 2006

TIM (Tronchetti Inventa Magie)

Thanks to Marta BarocciUn paio di anni fa, Marchino mi ha telefonato, su una linea riservata e criptata con algoritmo vocale ostrogoto-austroungarico, parlando con accento spiccatamente slavo.
Sai com'è, anche le orecchie hanno i muri, specialmente quando non te le lavi mai come fa lui.
Meglio premunirsi.
Mi ha salutato con la famosa formula vecchioputtanieredellabassacometibutta e dopo i convenevoli del caso mi ha detto che dopo un veloce consulto con il suo Mensanaincorporesano (mica la afef come si penserebbe, NO; Massimino Petroleum -detto "old horse" per una decisiva somiglianza con la primordiale versione genetica della razza equina-) aveva deciso di darsi alla prestidigitinculazione.

Aveva comprato all'uopo:

- un bel cilindro modello Irving Berlin/Fred Astaire/Ginger Roger
- Ginger Rabbit, il nipote meno conosciuto e fortunato di Roger Rabbit (ta-tta-ta-ta-tta...)
- e la prima, storica bacchetta di Silvan (quella i cui sapienti movimenti avevano scatenato in maniera tanto evidente la libido repressa di Nicoletta Orsomando, nota ai più con il nickname di Yoghi-sì-Bubu)

e aveva cominciato ad esercitarsi nella nobile arte.
Mi ha riferito come quella mattina si fosse svegliato a colpi di mortaio dopo una cena afefiana a base di insetti rosolati nel torrone e avesse di colpo realizzato che non avrebbe potuto continuare a fingere a lungo.
Se non si fosse inventato, prima o poi, qualche numero di alta scuola, alla fine avrebbero capito tutti che era un coglione.
E lui si considerava troppo poco coglione per lasciare che questo accadesse.
Quindi, aveva pensato, con un po' di fumo sul palco, quattro conigli, un chilo di effetti speciali e mortadella gratis per tutti ("come la vuole la Bologna, signora? Bella magra?") avrebbe potuto distrarre l'attenzione generale così da approfittare del momento di smarrimento per fare un po' di cassa personale e comprarsi un'altra barca.
Così, tra una palpata al culo della sua assistente di palco e un CDA (Coniglio Da Addestramento), era arrivato a convincersi che un grande uomo e un grande capitano di industria senza conflitto di interessi e sindacati incazzati non era nessuno.
Il trucco era banale ma di grande effetto, si trattava in sostanza di fondere e confondere il fisso con il mobile, il palpabile con l'impalpabile, i debiti con i guadagni.
E alla fine del numero, magia delle magie, utilizzare i soldi entrati non per appianare i debiti ma per concedere un dividendo straordinario agli azionisti, cioè, sostanzialmente, a lui.
Era passato tanto tempo da questo altissimo numero di prestidigitinculazione, e io mi ero finanche dimenticato della telefonata e della vicenda.
Senonchè l'altro giorno apro il giornale e leggo che, nell'indifferenza generale, Marchino ha rispolverato la marsina e simsalabim dòvialatim ha pensato di riproporre i suoi numeri d'alta scuola.
E si è detto: ma se quella quarantina di miliardi di euri di debiti che affliggono il mio gruppo (non me, beninteso: io sono miliardario) li prendo come scusa per fare il numero di due anni fa al contrario?
L'ho chiamato.
Mi ha risposto con voce allegra (vecchioputtanieredellabassacomecazzotivalavita) e mi ha invitato al suo spettacolo di magia e altre storie.
Mi ha detto: hai visto che me lo fanno fare di nuovo? L'Italia è il paese dei balocchi....
Pensa che un paio di giorni fa ho incontrato il mortadellone e non gli ho detto un cazzo!!!
AH AH AH, come mi sono divertito quando ho visto la sua faccia offesa al TG5 :-)))
Lo faccio ancora, deciso.
Vendo il mobile così faccio su un po' di miliardini e mi metto a posto.
Beh, gli ho detto, forse fai bene dai, almeno fai rientrare il gruppo di una buona parte di tutto quel debito e togli l'acqua alla gola da tante famiglie che hanno investito in borsa o che lavorano per te...
Che cazzo dici, vitellino?, mi fa.
Possibile che non capisci mai un cazzo?
Vendo la parte buona, faccio su una trentina di miliardi di euri e con quelli dò un SUPERdividendo agli azionisti di maggioranza, cioè a me.
Possibile che ancora non l'hai capito?... Pronto?... PROOOONTO?

Ho messo giù il telefono.
A lui ho mandato un SMS dicendo che è caduta la linea.

baci

05 settembre 2006

Infostrada: disonesti o coglioni?

Vi racconto questa.
Dovendo metter su un ufficio a casa, e non avendo per mia personale riluttanza mai installato una linea telefonica, ho condotto una breve indagine di mercato al fine di metter su telefono e adsl flat.
La mia prima scelta sarebbe stata Fastweb, per velocità e qualità del servizio, senonchè la mia zona ancora non è coperta dalla loro fibra.
Ho dovuto allora ripiegare su Infostrada/Wind/Libero o come cavolo la volete chiamare.
Infostrada ha un'offerta che si chiama TuttoIncluso, che per una quarantina di euro/mese ti dà la connessione adsl flat a 4 mega e tutte le telefonate urbane e interurbane comprese.
L'offerta era buona quindi ho deciso di sottoscriverla, approfittando anche del fatto che una promozione in corso mi dava l'opportunità di avere una nuova linea telefonica attivata a costo zero.
Ho pensato: finalmente una alternativa seria a Telecom, che ancora oggi sembra la compagnia telefonica di Hitler ai tempi del nazismo...
Tale era la soddisfazione che ho anche scelto di domiciliare la bolletta telefonica presso la mia banca, in maniera che i pagamenti avvenissero in automatico alla scadenza della bolletta stessa.
A metà agosto poi mi è arrivata la prima bolletta e (end of the day) mi hanno addebitato il costo della attivazione della nuova linea.
Ho mandato una mail all'indirizzo indicato sul sito per "problemi, reclami, mancata applicazione di promozioni" facendo notare l'incongruenza.
Era passata da poco la metà di agosto.
Oggi, 5 settembre 2006, non ho ancora ricevuto alcun segno di vita, nemmeno una risposta automatica che mi confermi che la mia mail era stata ricevuta.
Allora mi sono girate le palle.
Stamattina ho dapprima chiamato la mia banca e ho fatto congelare i pagamenti a Infostrada (la prima bolletta doveva essere pagata lunedì prossimo, l'11), poi ho chiamato il 155 e ho loro comunicato che avevo appena bloccato i pagamenti.
L'operatore del call center, peraltro gentilissimo, poveraccio, mi ha detto che avrei dovuto comunque pagare il relativo importo che mi sarebbe poi stato rimborsato nella prossima bolletta. Sempre con molta gentilezza, gli ho fatto notare che preferisco discutere prima e non dopo e che i pagamenti tanto li avevo già bloccati, quindi se non erano d'accordo che mi staccassero pure tutto tanto sono ben lontani dall'essere l'unico operatore telefonico e di connettività sul mercato.
Lui ha fatto un po' di indagini a sistema e mi ha spiegato che il loro sistema calcola le promozioni alla data dell'attivazione effettiva della linea adsl e non alla data dell'adesione all'offerta.
Quindi non è un errore, ma un sistema.
Poi ha controllato e ha visto effettivamente che ho sottoscritto un contratto entro i termini della promozione e che la mia richiesta via mail è attualmente in lavorazione presso l'amministrazione.

Riassunto.
In una azienda che se ne esce con promozioni per lo più mensili, e che ci mette dai 30 ai 40 giorni ad attivare una adsl dal momento della richiesta, c'è un sistema che applica le tariffe al momento dell'attivazione del servizio e non alla sua sottoscrizione.
Così ragionando, posso supporre che 95 clienti su 100 vengano "truffati" e che solo una parte di essi si accorga della cosa.
Immagino che i rimanenti chiamino tutti quanti il call center vomitando merda sui poveracci che devono rispondere agli insulti per lavorare (a progetto).
Ora, i casi sono solo due (questa è matematica, pura e semplice): o siamo di fronte all'ennesimo caso italiano di azienda/servizio truffa, o chi si è studiato il sistema informatico di Infostrada è un INCREDIBILE COGLIONE.

baci

02 settembre 2006

'sto rincojionito...

Dove abito io c'è una piscina.
Una specie di piscina condominiale, ma non dovete immaginarvi un condominio altrimenti andate fuori strada.
Diciamo che più che una piscina di un condominio è una piscina riservata agli abitanti di alcune case che stanno tutte in uno stesso comprensorio.
Ma questo non è importante.
La cosa importante è che questa piscina (dimenticavo: è una piscina all'aperto, quindi è aperta da giugno a settembre) è una specie di museo delle cere.
Tutto appare immutabile, sempre uguale, e il tempo pare essersi fermato da tempo.
Intendiamoci, è un posto fantastico.
D'estate non c'è niente di meglio che mettere costume e infradito, uscire di casa in accappatoio, fare meno di 50 passi e arrivare lì per passare qualche ora a fare tuffi e nuotate e prendere il sole.
Ma la cosa più bella è starsene seduti sulla sedia a sdraio e guardarsi intorno sforzandosi di osservare con occhi curiosi ciò che vive e/o vegeta attorno.
E capisci come il senso della vita differisca in maniera sostanziale da persona a persona.
Per alcuni, la vita non è concepibile se non è fatta di movimento e di novità.
Per altri, non avrebbe senso e sarebbe totalmente insopportabile se non si riuscissero a stabilire rituali, abitudini immutabili, impalpabili frammenti di certezza.
Quelli lì, gli ultimi dico, sono tutti nella piscina di cui vi parlo.
Sembra di essere a Macondo, potresti sparire per vent'anni e poi tornare il ventunesimo e ritrovare le stesse persone, solo ancora un po' più vecchie, sedute allo stesso posto a fare gli stessi discorsi.
Il top incontrastato lo raggiunge una signora di una certa età, una specie di anziana balenottera che sembra sempre sul punto di dover partorire 6 o 7 gemelli ma non lo fa mai e la panza, pure lei, rimane esattamente la stessa.
La balenottera da quarant'anni esatti or sono arriva in piscina alla stessa ora, siede nello stesso tavolo di sua proprietà e pertanto a lei riservato, gioca a carte con le stesse amiche e dice le stesse cose.
In questo contesto anche le cose che cambiano sono sempre le stesse, sono perfettamente prevedibili e pertanto sono del tutto immutabili come tutto il resto.
Lei, ad esempio, cambia costume ogni santo giorno, seguendo un proprio insondabile rituale ben preciso, autistico, maniacale, che la porta ad essere sempre uguale a se stessa, senza mai una variazione, un anelito di novità, un sussulto di alcun tipo.
Il marito, che lei chiama affettuosamente <<'sto rincojionito>>, ha una certa età +x ed è un dolce signore anziano e canuto, con le sopracciglia bianche e folte alla Carlo Azeglio Ciampi, che ne sopporta di tutti i colori e non può aprire bocca altrimenti lei gli mangia la faccia.
Il poveretto è costretto a subirsi ogni giorno 8 ore di piscina senza fiatare, e se per caso verso le 7 di sera accenna a prepararsi sottovoce, piano piano con l'intento di tornare a casa, si prende una cazziatona coi fiocchi dalla scimmia urlatrice che lo rimette al posto suo perchè tanto la piscina chiude alle 8 e non si creda che andiamo a casa prima... 'sto rincojionito.
E a lui non rimane altro che sedersi e guardare malinconico l'orizzonte, con una espressione amara ma paziente, e allora sembra che scavi nella memoria alla ricerca di tempi ormai perduti, quando le sue giovani gambe gli permettevano un'andatura fiera al posto di quel passo così incerto, e quella stessa differenza di età con la moglie che oggi lo rende tanto vulnerabile lo faceva sentire meravigliosamente bene.
E mi sembra di sentirlo mentre pensa, in cuor suo: <<'sta rincojionita, se sapesse....>>

baci

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