ora ricordo perché sbagliai quello stop.
stavamo nel campetto parrocchiale del Parma a giocarcela alla grande contro quella squadra di smargiassi. checco fabbri illuminava col suo solito carisma da sai baba le diagonali difensive che i mesi passati in ritiro in tibet avevano reso meccanismi pefetti (il famoso esercizio zen di stoppare un portachiavi con la nuca del maestro shaolin dancin ci aveva resi simili a gazzelle incazzate). gigi milandri non solo spezzava il gioco avversario con caparbietà e un po' di stronzaggine ma, anzi, si era dotato di un potentissimo lancio capace di innescare i più furibondi contropiedi (no, ripartenze) oppure i più feroci incidenti nella tangenziale vicina. io, el gato, il funambolo di medellin, il piede di shiva e bonalè, il tacco de 'ssorate, padroneggiavo la fascia destra chiedendo pure 5ooo lire per il parcheggio, mi ero bendato così, tanto per bullarmi della mia bravura e fare incazzare quelli del Parma, non distratto neanche per un secondo dalle grida delle ragazze a bordo campo e dei pusher più a lato.
eravamo un meccanismo perfetto all'apice della sua forma.
moggi prendeva appunti.
carraro leggeva gli appunti di moggi.
moratti leggeva negli occhi di carraro gli appunti che leggeva da moggi e stava per comprarci tutti.
improvvisamente è successa una cosa.
avevamo fatto sfogare quei patacca del parma ed eravamo pronti alla seconda parte del piano: ora che erano bolliti, li avremmo seppellitti sotto una valanga di gol. gioissero pure del loro vano 6-0.
checco ha alzato gli occhi al cielo, si è acceso una marlboro e ha gridato "ORA".
mi sono lanciato verso la più selvaggia caccia all'uomo nella storia del calcio. benarrivo, vedendomi arrivare, ha tradito tensione sbadigliando e ha dato la palla a bicio come dire "fate quello che volete". bicio ha alzato lo sguardo, si è tolto i capelli dagli occhi (ah ah ah) e ha scorto un tornado alla sua destra pronto a lanciare la sua forza distruttiva. mi ha lanciato la palla. io ho assunto la tipica plastica posa di noi sudamericani al momento dello stop (qualcosa tra il fetale e l'animale abbattuto) e la palla.... è scivolata via.
lo so che non lo credete possibile ma è successo veramente.
loro hanno fatto altri 52 gol e la partita è finita lì.
dov'era l'errore nel piano perfetto preparato da kiki durante una notte da incubi post-peperonata?
il terreno era cedevole. c'era una buca che ha deviato la palla. e solo ora, dopo anni, si è scoperta la causa. callisto tanzi e il suo tunnel per la fuga in caso qualcuno (qualcuno tipo un magistrato) capisse che non c'aveva una lira.
capite?
le devianze della globalizzazione e i disastrosi sistemi economici hanno fatto si che la Storia cambiasse, che l'epica si riducesse dal trionfo al furto di un pallone targato parmalat (a proposito, dove cazzo è finito? voglio la parte di cucitura che mi spetta).
quanta tristezza.
ora piangete, piangete, bambini, sfogatevi e smoccolate con dignità. la vita può essere dura. o cedevole.