30 giugno 2006

(Before) it's too late

Previsioni del cazzo ;-)
cari,

sollecitato da quel tossico del Ballanti (se si parla di gioco d'azzardo o di telefonini, va in astinenza), qui di seguito la classifica del giocone del mundialone aggiornata alla fine degli ottavi, ossia prima che l'Italia sia eleminata (no dài, si arriva fino in fondo... e levate le mani da metalli&affini).
Avvertenza: Fra-tello sta - appunto - per fratello della Francesca ('tacci vostra, so er mago der calembour)

PS: i punti, ovviamente, sono a casaccio.

Classifica:


Checco Fabbri 334
Chileno 309
Ciccio Profili 308
Caldelli 298
Gigino 288
Tapponi 285
Ciccio donzello 281
dude 279
Ettore 273
Hansel 261
Ballanti 258
Patxi 250
Kiki 244
Gunny campeon 241
FRA-Laura 237
Napo 228
Yuri 224
Paolo Boniek 219
Fra-tello 206

27 giugno 2006

Cristo, pietà (Signore, pietà)

Forza Azzurri!...Amiscii,
ieri con sprezzo del pericolo sono andato a godermi l’ottavo di finale contro i cangurazzi all’Airish Pab di via Zamboni; sono finito nel settore di Airish dominato dai tifosi del Palèmmo, che all’ennesimo errore nel controllo di Iaquinta hanno iniziato a invocare l’entrata in campo di Makinwa, ma non è quello il punto.
Il punto è che io, a 38 anni quasi compiuti ed un alzheimer che mi consuma, non mi ricordo più una partita della nazionale dove – contro squadre più forti o più deboli, più tecniche o più agonistiche – non si finisca a soffrire come cani!
È vero, ci si è presto ritrovati in 10 e a quel punto “non si poteva fare di più”, e a quel punto “è venuto fuori il carattere”. Però contro la Rep. Ceca si era rimasti in 11 vs 10 e si è giocata la stessa identica partita.
È vero che siamo nati per soffrire, ma io inizio ad essere sfinito da una squadra dove il giocatore più utile, quello che incarna lo spirito, quello per cui ogni sera si deve recitare un rosario perché se si infortuna lui sono cazzi, è Cannavaro!
Soprattutto, con tutto che io zemaniano non sono mai stato, non ne posso più di una squadra che, al triplice fischio, mentre tutti i tifosi del mondo festeggiano concedendosi una birra, ti costringe ad arrancare verso il banco e chiedere con il filo di voce che ti è rimasto in gola “un Gatorade, per favore”.

Anzi, sapete cosa vi dico? Un giro per tutti, offro io (Gato, pensaci tu, digli che poi passo a pagare dopo).

23 giugno 2006

terreno cedevole

zolladimmerda
ora ricordo perché sbagliai quello stop.
stavamo nel campetto parrocchiale del Parma a giocarcela alla grande contro quella squadra di smargiassi. checco fabbri illuminava col suo solito carisma da sai baba le diagonali difensive che i mesi passati in ritiro in tibet avevano reso meccanismi pefetti (il famoso esercizio zen di stoppare un portachiavi con la nuca del maestro shaolin dancin ci aveva resi simili a gazzelle incazzate). gigi milandri non solo spezzava il gioco avversario con caparbietà e un po' di stronzaggine ma, anzi, si era dotato di un potentissimo lancio capace di innescare i più furibondi contropiedi (no, ripartenze) oppure i più feroci incidenti nella tangenziale vicina. io, el gato, il funambolo di medellin, il piede di shiva e bonalè, il tacco de 'ssorate, padroneggiavo la fascia destra chiedendo pure 5ooo lire per il parcheggio, mi ero bendato così, tanto per bullarmi della mia bravura e fare incazzare quelli del Parma, non distratto neanche per un secondo dalle grida delle ragazze a bordo campo e dei pusher più a lato.
eravamo un meccanismo perfetto all'apice della sua forma.
moggi prendeva appunti.
carraro leggeva gli appunti di moggi.
moratti leggeva negli occhi di carraro gli appunti che leggeva da moggi e stava per comprarci tutti.
improvvisamente è successa una cosa.
avevamo fatto sfogare quei patacca del parma ed eravamo pronti alla seconda parte del piano: ora che erano bolliti, li avremmo seppellitti sotto una valanga di gol. gioissero pure del loro vano 6-0.
checco ha alzato gli occhi al cielo, si è acceso una marlboro e ha gridato "ORA".
mi sono lanciato verso la più selvaggia caccia all'uomo nella storia del calcio. benarrivo, vedendomi arrivare, ha tradito tensione sbadigliando e ha dato la palla a bicio come dire "fate quello che volete". bicio ha alzato lo sguardo, si è tolto i capelli dagli occhi (ah ah ah) e ha scorto un tornado alla sua destra pronto a lanciare la sua forza distruttiva. mi ha lanciato la palla. io ho assunto la tipica plastica posa di noi sudamericani al momento dello stop (qualcosa tra il fetale e l'animale abbattuto) e la palla.... è scivolata via.
lo so che non lo credete possibile ma è successo veramente.
loro hanno fatto altri 52 gol e la partita è finita lì.
dov'era l'errore nel piano perfetto preparato da kiki durante una notte da incubi post-peperonata?
il terreno era cedevole. c'era una buca che ha deviato la palla. e solo ora, dopo anni, si è scoperta la causa. callisto tanzi e il suo tunnel per la fuga in caso qualcuno (qualcuno tipo un magistrato) capisse che non c'aveva una lira.
capite?
le devianze della globalizzazione e i disastrosi sistemi economici hanno fatto si che la Storia cambiasse, che l'epica si riducesse dal trionfo al furto di un pallone targato parmalat (a proposito, dove cazzo è finito? voglio la parte di cucitura che mi spetta).
quanta tristezza.
ora piangete, piangete, bambini, sfogatevi e smoccolate con dignità. la vita può essere dura. o cedevole.

22 giugno 2006

Metodo Empirico

L'Italia s'è destaPrendo spunto da questa nazionale "spuntata" che ha passato il turno con un goal nientepopodimeno che di PremioNobelPerLaPace Materazzi, in una giornata dove Valentino -che non vuol essere mai secondo agli amici Loris, Marco e Sete- ha deciso di fratturarsi un polso e distaccarsi un malleolo nelle prove ad Assen, per fare una riflessione di ordine patriottico.
La riflessione è la seguente.
Non so nelle altre città di Italia, ma qua a Roma in questi giorni guidare è diventato un modo per ricordarsi in ogni momento di essere italiani.
Le bandiere italiane sono dappertutto, in ogni balcone, in ogni anfratto, sotto e sopra il cielo, ai semafori, persino.
Ai semafori?!?
Come ai semafori?!?
Ebbene sì, cari ed illustri blogger: a ogni semaforo ci sono 10, 20 bandiere italiane.
E dietro ogni bandiera c'è un cingalese o un marocchino o un indiano che te la vuole assolutamente vendere, per permetterti di tifare Italia nel giusto modo e soprattutto per non farti sentire l'unico straccione che non espone il vessillo tricolore.
Lascio a voi considerazioni e commenti, da parte mia aggiungo solo che personalmente mi piacerebbe tanto fare un test.
Vorrei addormentare Francesco voi-sapete-chi (aiutino: un cugino di Gigi che non caga questo blog) per poi indurlo al risveglio facendolo ritrovare alla guida della sua auto a un rosso semaforo di Roma, mentre un extracomunitario tenta di rifilargli la bandiera italiana.
Con un cronometro in mano, mi piacerebbe rilevare il conseguente tempo di reazione.

baci.

20 giugno 2006

Quando il calcio era uno sport puro

Purtroppo solo ad alcuni blogger queste immagini potranno suscitare antiche emozioni, che tanti anni fa facevano palpitare il cuore di un gruppo di amici che calcando i fangosi campi della romagna, per alcuni anni hanno condiviso destini sportivi comuni. Per gli altri (blogger) sarà interessante individuare a circa 10 anni di distanza alcuni di noi.


Nella prima foto un epico trio: il capitano (Checco) autoritario e ancora tonico chiama il fuorigioco alla "sua" difesa, in particolare un grintosissimo Eugene (quando ancora sapeva correre) e il sottoscritto in versione Barabba. Sullo sfondo il toupet di Nestor Sensini e la meteora calcistica Matrecano.


Nella seconda (foto di gruppo), mister Kiki guarda estasiato la sua macchina perfetta mentre spacca le reni al Parma del suo mentore Nevione Scala, tra gli altri Dancin che in una posa allegorica indica un seccato Nonno Marenga perennemente in contrasto col mister Kiki, il mitico Genga, Boskic, l'incompreso Tapi ed il Chiap potente e cattivo come il suo maestro Aldrovandi (ricordate il perentorio urlo in uscita:"scusate vi dispiace se esco dai pali e prendo la palla", sussurrato con un filo di voce). Termino questo malinconico amarcord salutando, con un po' di nostalgia, tutti coloro che hanno condiviso quei bei momenti di sport.

15 giugno 2006

Elisir d'eterna giovinezza


Ragazzi, l'ho trovato!!!

Elisir d'eterna giovinezza
Ricetta:
Prendere una parte di vino bianco e una parte di vino rosso e riscaldarli a bassa fiamma. Aggiungere poi del miele, cannella, chiodi di garofano, spicchi di arancia e limone. Lasciare riposare il tutto ancora sul fuoco, per il giro di una piccola clessidra (pochi minuti). Versare su di un corno (o coppa) l’elisir ben caldo, e prima di abbeverarvi ricitate: "Che eterna giovinezza conquisti". (P.S. secondo il consiglio dell'alchimista, l’Elisir dovrebbe essere assunto almeno una volta al mese).

Fra'

13 giugno 2006

il fosso e il trans

Yoghi?... Sì Bubu?visto che il 95% delle persone partecipanti a questo blog erano sabato sera alla festa di bubu, immagino che siate ancora stesi in un fosso senza un rene accanto ad un travestito rumeno.
per quel 5% c'è bisogno di spiegazioni:
chi è bubu?
è un tipo di ravenna il cui vero nome è fabio (lo conosco da 10 anni ma solo sabato ho scoperto il suo vero nome che per quei strani misteri della filologia si è trasformato nel virilissimo bubu) che possiede una casa nei pressi della campagna ravennate nella quale ogni anno dà una festa tardo-pre-adolescienziale dove per 15 euri bevi quello che vuoi e balli il meglio dell'afro volume 1 e 2.
cosa succede alle feste di bubu?
in queste feste all'aperto (il dettaglio non è da poco essendo la nostra latitudine interessata da uno slittamento climatico che porta a giugno i monsoni e correnti nordiche seguite da brevissime punte di 35°) la gente beve, beve, beve, beve, beve, beve, dopodichè ha sete e beve qualcosa e allora, col moccio al naso e nuove cataratte agli occhi, saluta gente a caso e canticchia "I love to loveeee..." e di solito nessuno, dico, nessuno limona con nessuno e finisce col ricordare con qualcuno di quando 10 anni prima si era nella stessa festa e si stava pensando a come sarebbe stato dopo 10 anni.
come si esce dalle feste di bubu?
verso le 3 del mattino l'artrite spastica ha già colpito metà della popolazione mentre l'altra metà ha una distorsione alla caviglia per aver tentato di rifare il moon-walk sulle note di Thriller. così si tirano le somme della discussione riguardante il senso della vita tenuta con una nuvola grigiastra di fronte a se stessi (nuvola che peraltro ti parla pure e ti dice di levarle le mani dal culo) e si vaga nei campi alla ricerca di una macchina (n.b. non la TUA macchina) e generalmente si torna al punto iniziale, cioè il fosso e il trans.
tutto ciò deve sembrare vagamente surreale al dancin da helsinki (dove, secondo la nota rotazione climatica, ora come ora devono esserci 36-37°) e d'altronde anche un dancin a helsinki è abbastanza surreale da poter divenire una nuova canzone di paolo conte. e doppio del doppio surreale è il fatto che mio fratello mi ha annunciato ieri che sarà ad helsinki a fine agosto per un festival di cinema o di uscieri del cinema, così facendo 2 più 2 trovo sensato che dancin aspetti mio fratello ad helsinki fino al suo arrivo all'aereoporto col cartello "Mr. Bucci" e due playmate vestite da Moggi e Giraudo e un litro di frizzantino ben ghiacciato. e un rene che pure era nel fosso dopo la festa.

07 giugno 2006

Cazzo di un'alba...

Notte che se ne va...Mi sa che quando torno metto sul blog anche le fasi solari, dopo quelle della luna.
Però metto quelle della Finlandia.
Dormo in un bell'hotel quasi in mezzo al mare (http://www.hanaholmen.fi/), peccato solo che il sole sorge alle 3 e mezzo del mattino e tramonta alle 10 e tre quarti della sera.
"Stamattina" alle 4 e mezza la stanza era inondata di luce e io ero convinto di essermi addormentato e sono schizzato su dal letto come raramente nella mia vita mi era capitato....

Meno male che ho una grande freccia al mio arco, specificamente il fatto che se mi giro e chiudo gli occhi ci metto 14 nanosecondi a riaddormentarmi di nuovo...

baci

06 giugno 2006

Il Blog è ancora vostro

hai voluto la bicicletta?...Raccogliendo con enorme soddisfazione la dichiarazione di invidia di kiki (ebbene sì, ragazzo, la password era proprio "linfa") e detto comunque che non gli ho fottuto io la bicicletta (come detto, mi hanno donato un cellulare merdo della motorola) quindi mi sento colpevole giusto il minimo sindacale, vi avviso del fatto che ancora una volta il blog è nelle vostre incaute mani per tutta questa settimana. Io mi assento perchè devo andare all'estero per lavoro, tanto che già ora vi sto scrivendo dall'aeroporto in attesa dell'imbarco.

Ma vi leggerò, cazzo se vi leggerò.
Volete qualcosa da Helsinki?
Disclaimer: non porterò biciclette a nessuno.

baci.

05 giugno 2006

Ma scerami 'sto cazzo

Lingua morta
L'altro giorno ho avuto quel fenomeno di "distaccamento" dal corpo che alcune persone che sono state in coma profondo hanno raccontato di aver provato.
Avete presente, no, quelli che poi quando si sono svegliati hanno raccontato di aver visto tutto dall'alto, non solo quello che succedeva nella stanza dove il loro corpo giaceva sdraiato, ma addirittura anche nelle stanze a fianco, dopodiché si sono rotti i maroni e sono entrati nel tunnel e in fondo c'era la luce e gli piaceva moltissimo andare verso quella luce e a un certo punto qualcuno ha spento tutto e si sono ritrovati a cadere nel buio assordati da un fischio sibilante e poi si sono risvegliati tra familiari affannati che gridavano al miracolo... presente, no?
Beh, a me l'altro giorno è capitato di distaccarmi dal mio corpo.
Fluttuavo e guardavo la scena dall'alto, e la scena era una riunione aziendale con un fornitore di tecnologie per la sicurezza informatica.
Mi sono visto dall'alto e ho sentito "da fuori" i discorsi, e mi sono spaventato.
"Dobbiamo scerare il più possibile le informazioni sui bid e sul development quotidiano, tenete conto che per il cliente siamo dei trasted advaisor e noi lavoriamo come un tim, quindi non c'è spazio per i misanderstending. Abbiamo completamente cambiato il laisensing, ma non dobbiamo spaventarci per primi e poi spaventare il nostro castumer perché sarebbe un misteic drammatico. La sechiuriti e l'informescion en communichescion tecnologi stanno evolvendo verso un nex step, ora è fondamentale il concetto di iu-ti-em (unifaid tret menagment) e quindi noi abbiamo integrato i servis di antivairus e uerreelle filtering in un unico bocs, perché è il castumer che chiede questo [...]".
Ora, dato che ogni commento sarebbe superfluo mi limiterò a una semplice domanda: secondo voi è necessario tutto ciò?
Io comincio ad avere i miei dubbi.

baci.

03 giugno 2006

Io ragiono coi piedi

W gli alligatori americaniA me la tecnologia piace.
Molto.
Probabilmente moltissimo.
Ma questa storia delle Nike che parlano con l'Ipod mi sembra francamente un po' eccessiva.
Avete sentito questa cosa?
Hanno messo in commercio uno Sport Kit, fatto da un paio di scarpe Nike e da un dispositivo che le mette in grado di parlare con l'Ipod Apple.
Le scarpe si chiamano per la precisione Air Zoom Moire e sono in grado, dialogando in wireless con l'Ipod Nano che utilizzi quando vai a correre per fare questo sforzo almeno con un po' di musica di sottofondo, di dirti che velocità stai facendo e quante calorie stai bruciando.
Dopodichè te ne torni a casa, colleghi l'Ipod al PC, scarichi il tutto e lui proprio come un personal trainer ti dice se ti stai allenando bene, se e cosa devi cambiare in termini di sforzi, allenamenti e alimentazione.
Poi puoi decidere di inviare tutti questi dati a quegli stronzi di amici che ti ritrovi in giro per il mondo e che essendo malati come te fanno la stessa cosa da qualche altra parte.
Spero solo che questo marchingegno sia anche in grado di farti presente che quando vai a correre poi i tuoi piedi puzzano di uova marce.
Per una volta, devo dichiararmi solidale con gli alligatori di Miami che si mangiano i podisti che vanno a fare jogging vicino ai corsi d'acqua.

Vedrete che arriveremo a utilizzare robe come queste anche nella sfera sessuale (io trombo meglio di te, lo dice anche il Nano).

Rob da matt.
baci

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