27 febbraio 2007

La ragione del mio canto

La ragione del mio cantoOggi ho ritrovato una poesia di Pablo Neruda, una poesia che amavo molto ma che non rileggevo da un po' di tempo.
A dispetto del titolo del post, la poesia prende a prestito il titolo dal suo primo verso.
E' una poesia che parla dell'amore, dell'amore che travalica la morte e, mutando dimensione, si mescola con l'infinito.
E' una poesia da leggere lentamente, non più di una riga ogni 5-6 secondi.
Provateci, rimarrete stupiti dalla sua forza.

Quando morrò voglio le tue mani sui miei occhi:
voglio la luce e il frumento delle tue mani amate
passare una volta ancora su di me la loro freschezza,
sentire la soavità che cambiò il mio destino.
Voglio che tu viva mentr'io, addormentato, t'attendo,
voglio che le tue orecchie continuino a udire il vento,
che fiuti l'aroma del mare che amammo uniti
e che continui a calpestare l'arena che calpestammo.
Voglio che ciò che amo continui a esser vivo
e te amai e cantai sopra tutte le cose,
per questo continua a fiorire, fiorita,
perché raggiunga tutto ciò che il mio amore ti ordina,
perché la mia ombra passeggi per la tua chioma,
perché così conoscano la ragione del mio canto
.

baci

24 febbraio 2007

Se stuzzichi la scimmia...

...la scimmia Ti porta nel tunnel.

Visto il post onirico fantasioso del Dancin, proviamo a stuzzicare l'anima degli scrittori veri.

Parte... parte.... eccolo che arriva...



Titolo: Brivido nella nebbia
Autori: The Dancin' Blog


Scena:
Mercoledì sera, 23.40, nebbia dal mare avvolge tutto regalando ad ogni cosa un aspetto traslucido, evanescente. Il nautofono in lontananza come un lamento imprime alla serata un ritmo stanco, antico e mistico allo stesso tempo.
Ai limiti del cono di luce di un lampione una sagoma scura distesa per terra attira l'attenzione di Paolo, che con passo malfermo rientra a casa con 4 pinte di Rossa Moretti ed una serata con amici al pub a ridere, scherzare, bere.
Se non fosse per la posa e per il mignolo spezzato in posa innaturale, la ragazza distesa per terra sembrerebbe quasi dormire in quell'atmosfera surreale.
Ad un metro di distanza, un luccichio strano di un sax abbandonato completa la scena... Sul sax un biglietto con una frase dalla calligrafia frettolosa ma elegante:"ore 22.00, sala prove vicino Pub Lord Byron.


Ecco... ora a Voi, spettacolari cavalieri dalla fervida fantasia... rendiamo questo post con i commenti che seguiranno il successo letterario del millennio.
Thrillericamente Vostro,
RoarinPenguin

Artisti

La scatola del mio amicoHo un amico che ha una scatola nella quale conserva tutte le cose che hanno contribuito ad arricchire la sua vita.
Dentro c'è un po' di tutto: matite, pensieri, illusioni, vittorie, destini, stelle, musica jazz e molto altro.
Ci sono anche dolori, errori, mea culpa, ricostruzioni e insomma tutto ciò che, un bel giorno, ti fa diventare uomo.
C'è anche un pianoforte a coda per le serate di pioggia, e un cucciolo di alano ("slà l'ano? L'ha un bus de cul c'lè icè") per i momenti tristi, e un dentifricio sbiancante per i nuovi sorrisi, e una faccia di riserva per le brutte figure, e il cuore di un argentino innamorato della pelòta, e poi c'è il dubbio, ci sono le note, c'è il ricordo e la speranza, e poi ci sono i momenti che ha vissuto, e la luna delle notti migliori, e la voglia di capire, e un orizzonte circolare.
Ci ho trovato dentro anche un po' di pane, per i momenti di magra, e la sua incapacità di finire le cose, e l'odore acre dell'ammoniaca, e i sogni che non ha mai capito.
C'è suo padre, e la carta da parati di quando era bambino, un grammofono del nonno, e poi un violino, il libro della sua storia, una quantità di emozioni mai provate, da tenere lì di scorta.
Cercando attentamente ho trovato anche poesie, alcune frasi alla rinfusa, le versioni migliori delle persone che ha incontrato, due bottiglie di cantina, le cazzate che si fanno quando si è adulti, grazie a Dio però c'era anche il bimbo che era, la sua sana incoscienza, il valore delle idee, un po' di terra e un po' di sangue.
Quella scatola non si riempie, non ho mai capito se ogni tanto la cambi con una più capiente ma vigliacca non si riempie.
C'è qualcosa in quel suo comprendere che sfugge alla mia comprensione, che scivola e se ne va, che non ti spiega, non ti lascia l'intuire, non ti offre un fianco o un'altra guancia.
Sarà forse che là dentro si mescolano i sogni alle emozioni, la vita all'inconscio; non so che sia, ma sono tutte cose che non so bene se abbia sognato o vissuto, immaginato o rielaborato.
E' il campo nel quale non sai se una cosa è reale, e non c'è continuità tra una convinzione e l'altra, e un minuto credi di averla vissuta, quella cosa, e il minuto dopo ti rendi conto che è solo un sogno che ricorre sempre uguale da moltissimi anni ma che non hai mai identificato come tale.
Finchè un giorno un raggio di sole ti arriva dritto in fronte, in uno Stato che si chiama di grazia, e quella scatola si illumina tutta e non ha più zone d'ombra e non ci sono più misteri e non c'è più spazio per sovrapposizioni ed incertezze, ed è lì che capisci che il senso della tua esistenza sta tutto nell'assenza di linearità all'interno di quella scatola.
Non so come siano gli artisti, ma credo che la loro scatola sia molto simile a quella del mio amico.

baci.

21 febbraio 2007

Avanti, miei Prodi (cazzate la randa)

Bella figura!Proprio ieri il mio amico Massimino, di professione skipper, sfettolandosi "a tocchi" una mortadella mentre ci facevamo due bordi sul suo castello a vela mi spiegava che la Maggioranza, un po' come il vento, in democrazia è tutto.
Lui fa il politico, a tempo perso.
Se non ce n'è, di maggioranza dico, la macchina si ferma e il governo se ne deve andare a casa; proprio come la barca quando non c'è vento.
Se ce n'è troppa, la democrazia muta in tirannia; proprio come in mezzo alla tempesta non sei tu che decidi.
Con il suo baffetto irriverente, si guardava intorno e scrutava l'orizzonte ingerendo dadi di mortadella, bevendo lambrusco e ruttando il suo dissenso mentre il suo opprimente senso di superiorità schiacciava gli insetti contro il boma.
Troppo piccolo il mare per starci tutti assieme.
Io lo ascoltavo fumando la mia pipa di albatro e pensavo: per me questo porta sfiga.
Stasera accendo la tv e scopro che oggi c'è bonaccia; e mi tornano di colpo in mente lui, il suo senso di superiorità, il suo baffetto ma soprattutto i suoi pezzi di mortadella.
E mi sono detto: questo non porta sfiga, questo semplicemente sapeva già tutto.
Avevo notato che la sua pelle trasudava una sostanza oleosa, ma data la veleggiata sotto il sole avevo creduto fosse semplice crema solare.
No-no.
Era proprio viscitudine, allo stato brado.
Oggi il mio amico skipper ha fatto un gran discorso, poi ha preso la sua bella coda, se l'è piazzata in mezzo alle gambe (ma ha la coda lunga, è un gran chiavatore; quindi un pezzo l'ha dovuta nascondere nel culo, sennò inciampava) ed è tornato a casa.
Che volete che vi dica: sono convinto che ormai più nessuno di noi, tra quelli rimasti un po' obiettivi, covino la speranza che chi verrà dopo sarà un po' meno peggiore.
Non c'è più la scelta tra il peggiore e il po' meno peggiore, ormai da tanto tempo.
Siamo solo gente che si fa prendere per il culo da un po' troppo tempo e che vive in un paese ogni giorno un po' più povero e un po' meno credibile.

baci

19 febbraio 2007

Luciana e il direttore

Iguane e MarchesiQuesta la posto perchè è fantastica.
Si tratta della lettera che Luciana Littizzetto ha inviato a Andrea Biavardi, direttore di "For Men Magazine".

Lo confesso.
Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile "For men magazine".
Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto "figo da spogliatoio")?
Almeno quattro i titoli memorabili:
"Falle dire basta stanotte!"
"Ricco entro Pasqua: 15 idee geniali"
"Trucchi: mangi il doppio diventi la metà "
"Smetti di fumare e voli ai Caraibi".
Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a far dire "BASTA" a una donna siete già tutti bravissimi da soli poichè di solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti. La vostra difficoltà sta nel farle dire "ANCORA!", al limite. Ci pensi su, per il prossimo numero.
Riguardo allo slogan "Ricco entro Pasqua" beh, signor Biavardi, se vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero alleghi anche due simpatici gadgets: passamontagna e chiave inglese.
Alla promessa "Mangi il doppio e diventi la metà ", invece, tenderei anche a credere. Bisogna vedere la metà di cosa. Io se mangio il doppio, signor Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti.
Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta "Smetti di fumare e voli ai Caraibi". Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto uno che abbia smesso di fumare e che sia andato in un'isola tropicale a festeggiare. In compenso ho sentito un sacco di gente che ha cominciato a fumare sostanze illecite e s'è fatta certi viaggi senza neanche uscire di casa che lei neanche si immagina.
Ma questo è solo l'inizio.
Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il meglio è all'interno!
A pagina 52 c'è un avvincente e istruttivo servizio con tanto di foto redazionali su "come slacciarle il reggiseno" che tiene conto dei vari modelli (classico, seduttivo, sportivo...). A parte l'intelligenza del servizio in sè, vorrei soffermarmi sul consiglio per slacciare rapidamente il modello sportivo, che è : "se lei è spiritosa dacci un taglio con le forbici!". Biavardi, io le garantisco che sono una donna alquanto spiritosa, ma se un uomo che magari conosco da poco, in un momento di intimità mi tira fuori dal taschino un paio di forbici, io come minimo penso che sia il mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli assesto un calcio nelle palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo For Men Magazine a Donna Moderna.
A pagina 50 poi, si tocca l'apice grazie ad un servizio che affronta la spinosa questione: "Se l'iguana domestico ci prova con tua moglie". Nell'articolo si sostiene infatti che ci sono diversi casi di molestie sessuali da parte di iguana nei confronti di donne con il ciclo. Senta signor Biavardi, lei l'ha mai vista una donna col ciclo?
Mi segua signor direttore, non parlo di una donna in sella al motorino. Parlo della donna in quei giorni lì. Ecco guardi, io in quei giorni ho la cera del cugino It e l'affabilità di Godzilla, non mi si avvicinerebbe a meno di cento metri un velociraptor si figuri un iguana.
E infine, l'apoteosi vera e propria: il test "sei uno stallone o una schiappa?".
Le domande sono tra le cose più esilaranti che io abbia mai letto in vita mia. In pratica sei ritenuto uno stallone se rispondi sì a domande come questa: "Ti è mai capitato di farlo con una donna e poco dopo, con la sua compagna di stanza?"
"Un sacco di volte! Alla casa di riposo "Domus Mariae".
O "Di essere chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te alle nove del mattino?" Sì certo, da una rappresentante della Folletto.
Mi fermo qui. Donne, consoliamoci: noi una volta al mese avremo pure le nostre cose, ma loro una volta al mese hanno For Men Magazine in edicola.

baci

14 febbraio 2007

Cinapoletanesi

Imbianchini CinesiE poi dicono che l'economia cinese cresce del 10% all'anno...
A Fumin, un paese in qualche parte della Cina, la popolazione si lamentava con l'amministrazione per la polvere che da una vecchia cava di pietra ormai in disuso continuava incessante a cadere sulle case nella valle sottostante.
Loro, poveri illusi, credevano che l'amministrazione -avendo ascoltato le loro proteste- avesse optato per il rimboschimento e la riforestazione di questo monte (che per gli amanti del dettaglio si chiama Laoshou).
Vero un cazzo.
Siccome l'economia cinese deve continuare a crescere e siccome i cinesi sono famosi per essere dei lavori indefessi e pure fessi perchè ancora non hanno scoperto di avere dei diritti, l'amministrazione ha dato un braccio al volgo e ha optato per una soluzione che sembra rubata, per quantità di fantasia applicata, alla migliore tradizione napoletana.
In sostanza, cos'hanno pensato questi geniacci?
Si son detti: ripiantare ad alberi un mezzo monte ci costerebbe un patrimonio.
Sfruttiamo il fatto di vivere in un paese che può contare su automi al posto dei lavoratori e PITTURIAMO DI VERDE (!!!) la parete ormai brulla della montagna, dalla parte in cui abbiamo scavato.
Se utilizziamo una di quelle vernici belle dense, la polvere smetterà di cadere a valle, la montagna sembrerà piena di alberi e noi saremo considerati dei fottuti geni.
Quindi, hanno preso 9-10 imbianchini (o inverdini, in questo caso) e li hanno messi al lavoro per 18 ore al giorno per 45 giorni.
Alla fine, la montagna era di un bel color verde vivo, tonalità personalmente scelta dall'ufficio comunale agricoltura e boschi del luogo.
Ora io dico: è possibile che a qualcuno venga in mente di pitturare una montagna per fingere che non sia stata disboscata?
Mi sembra tanto italiana, 'sta cosa....
Sarà mica stato un suggerimento del mortadella che già che c'era ha deciso di dare una dimostrazione "live" del nostro modo di risolvere i problemi?

baci

Prof... non ho capito!


Non capisco... davvero... qual è la figata nel filmare la prof col telefonino mentre un altro le tocca il culo, soprattutto se (a detta della prof stessa, quindi valutazione narcisistico-arrapata) la prof è carina?

O Pirla, mi viene da dire, toccaglielo tu il culo visto che la maialona ci sta!

Sono queste cose che mi fanno sentire vecchio... voglio dire... accidenti... io quando avevo 12-13 anni ero felicissimo quando arrivava l'intervallo per andare a cazzeggiare in cortile della scuola a Milano con gli altri miei amici maschi, a giocare a biglie o a calcio o a figu (tipo celo celo manca)...
...e al pomeriggio lo spettacolone era andare a fare i giri in bici con gli amici sulle gobbette (zona di montagnole di un prato dove oggi ci sono sette palazzi a sette piani l'uno tra Vimodrone e Cologno Monzese dove abitavo quando ero piccolo)
...
oppure fare un salto al bar a giocare a Tutankamon o ai Lemmings a 200 lire a botta, magari bevendo (alla faccia della trasgressione) una birra.

MICA FARMI SPOMPINARE DALLA COMPAGNA GNOCCA DELLA CLASSE!!!
E se sei figo, hai anche chi ti filma e nel pomeriggio sei su YouTube o PornoTube!!!

Ma che cazzo, dico io, ma che stracazzissimo! Son passati 20 anni, NON UN SECOLO!

E ho un figlio di 6 anni e una figlia di 2...

Cos'è cambiato, non lo so... ma NON MI PIACE!

AIUTATEMI!

RoarinPenguin

11 febbraio 2007

Ciò che ci fa bene

mare mare mareOggi è stata una giornata di relax, favorita dalla pioggia che quasi incessante ha bucato il cielo e poi la terra .
Meno male che c'è il sabato, io ci arrivo che sono un fritto misto.
Sarà che sto trottando ormai da un po' di tempo senza sosta, ma arrivo al weekend che ho gli atomi fuori posto e ho bisogno di appoggiare il cervello sul comodino e abbandonarmi al riposo fisico finchè non mi viene voglia di utilizzare di nuovo il mucchio di ossa che faticosamente lo compongono.
Cosa che difficilmente avviene prima che io sia forzato a farlo perchè è di nuovo lunedì, tra l'altro.
Comunque, giovedì scorso invece non pioveva, e io ero in riva al mare; e mi sono ricordato che per me il mare è molto importante.
Era una giornata bellissima, mi avevano appena detto che ho lavorato per niente su una cosa per un paio di mesi perchè il decreto governativo taglia-finanze ha improvvisamente tolto gli sghei a chi doveva comprare quello che io vendo.
Sono uscito dal cliente e oltre la strada c'erano il mare, un sole della madonna e 17 gradi all'ombra.
Allora ho deciso di attraversare la strada e invece che farmi investire ho raggiunto la spiaggia.
C'era un gruppo di poveri cristi che non potendo farlo in California avevano indossato la muta, preso una tavola da surf e attendevano come tante boe nere in mezzo al mare nella speranza di riuscire a cavalcare una delle nostre famose onde da 30 cm per più di 1,5 secondi, senza cadere.
Non si può avere tutto, inutile lamentarsi.
Ma la felicità sta negli occhi di chi guarda; e loro erano felici, o almeno così sembrava.
E io ero felice per loro, avessi potuto probabilmente sarei stato in mezzo a loro invece che in giacca e cravatta a passeggiare sulla spiaggia.
Ma quei venti minuti hanno riallineato la mia anima, come capita sempre quando mi trovo in mezzo alla natura e vicino al mare.
Mai sottovalutare ciò che ci fa bene.

baci

08 febbraio 2007

Ana3

Ana3L'altro giorno ho sentito al tiggì la storia dell'anatra che visse 3 volte.
Non so se è capitato anche a voi.
In pratica, questa povera bestia (oddio, a pensarci bene povera non lo so) è stata impallinata da un cacciatore assieme ad altri 3 o 4 esemplari ed è finita nel freezer di casa con le sorelle.
Un paio di giorni dopo, la moglie del cacciatore ha aperto il freezer e l'anatra era viva e vegeta.
Il cacciatore, prendendo la cosa come un monito divino, ha preso l'anatra -debolissima- e l'ha portata da un veterinario perchè la curasse.
Il veterinario l'ha operata per estrarle i pallini del fucile da caccia ma purtroppo la sventurata (oddio, sventurata...) è morta per la seconda volta in pochi giorni, sotto i ferri.
Inutili tutti i tentativi di rianimarla, non ce l'aveva fatta.
Era sera e il veterinario ha lasciato l'anatra nel suo studio nell'attesa di disfarsene il giorno dopo.
Senonchè, quando il giorno dopo è tornato in ambulatorio ha trovato l'anatra che respirava.
Cioè, che era resuscitata per la seconda volta.
Ora l'anatra si sta riprendendo completamente e verrà liberata nel suo ambiente naturale.
Al di là della straordinarietà della storia, che però è vera, credo che da quell'anatra abbiamo un po' tutti da imparare.
A parte mia sorella, forse; ma gli altri -me compreso- hanno molto da imparare.
Una persona che mi vuole bene ama dire che la sfiga è debole e che noi possiamo essere ciò che ci conferiamo il potere di essere.
Sono d'accordo.

baci

02 febbraio 2007

Quando la rete è davvero TROPPO lenta!


Ciao Ragassi!

Un regalino dal RoarinPenguin sul finire di una nebbiosissima (per lo meno in quel di Milano) settimana.

Riporto, con oscuramento dei dati per rispetto della privacy, una mail inviata da una collega di mia moglie al centro di supporto.
La ditta per cui lavora mia moglie vende carta (dato importante ai fini della comprensione dello sfogo di seguito riportato).

La personcina è una delle più calme che io conosca, ma evidentemente (come spesso accade alle persone calme sopra la media) quando la fanno incazzare ruggisce peggio di un pinguino.

Non sto a tradurre visto l'eccelso livello culturale medio del DancinBlog... buone risate.

> From: la personcina calma sopra la media@la ditta che vende carta
> Sent: mercoledì 17 gennaio 2007 17.01
> To: il centro di supporto
> Cc: alcune persone in copia conoscenza
> Subject: SEVERITY 2 : INTERNET CONNECTION DRAMATICALLY SLOW
> Importance: High
>
> Company : la ditta che vende carta
> Severity : 2
> Subject : INTERNET CONNECTION DRAMMATICALLY SLOW
> Reference Ticket :
> PC/Printer ID :
> User Name :
> Program :
> Problem :
>
> Dear All,
> In our office the Internet connection (AND THE CONNECTION IN GENERAL) is
> normally REALLY slow and I have opened several cases concerning this
> problem.
> Just to give an idea of the problem, when the local IT technician has to
> come to the office to download a program on one of our computers, he takes
> the sleeping bag with him. ==> questa è carina...
>
> Even if I am the kind of person who is really good in chasing people,
> NOBODY is reacting, or at least we really haven't noticed anybody doing
> it. You can imagine this is quite frustrating!
>
> Until last week we thought that the connection couldn't be slower than it
> was: WE WERE WRONG.
>
> During the last days we have been facing even heavier delays in
> connection! Heavier than normal!!
>
> For your information, from when I click on the Internet Explorer icon to
> the moment in which my home page opens (www.google.com )
> I have got to wait 5 minutes and 23 seconds!! And after such a long
> waiting I even don't get the page!! a connection error message appears!!!
> The same goes for all the other sites and for all the users in my office!!
> Even Pulse is dramatically slow.
> We CANNOT work in this way!!! Can you understand this!?!? I would really
> like the persons responsible for this to work 1 week at this "speed".
> We sell paper but we should not spend all our working day looking at the
> trees growing!!!!! ==> questa è M-O-N-D-I-A-L-E
> DO SOMETHING !!!!!!!!!!!!!
>

Interventi del RoarinPenguin sul testo in BLU

Buon fine settimana a tutto il blog!


RoarinPenguin

The same old story

CambiamentiA volte mi ritrovo, a sera, a pensare a come cambiano le cose.
Sembra che non cambi mai niente, che ogni giorno sia uguale a quello prima; poi ti giri e vedi che sono cambiate un sacco di cose.
Più si cresce, più si invecchia, più il tempo scorre via veloce; come se invece che viverla, la nostra vita, la si vedesse sfilare via dai finestrini di un treno in corsa.
Quasi non ci accorgiamo che nel frattempo le cose succedono, cambiano, si perdono.
Se penso a quanto la mia vita è cambiata negli ultimi dieci anni - e quante volte- quasi non ci credo.
Eppure, ogni giorno è uguale a quello prima, quando lo vivi.
Solo dopo, quando ti fermi e ci pensi, scopri che il treno non è un punto di osservazione ma sei tu, e la tua vita viaggia lì con te seduta al tuo fianco.
Di riffa o di raffa io quest'anno (anzi, tra molto poco) entro nel mio 38esimo anno di vita.
Sembra una cazzata ma invece è importante.
Significa, tanto per dire una cosa, che ho finito il liceo da quasi 20 anni.
20 anni sono una vita, per alcuni nemmeno quella; sono un insieme di tempo devastante.
Come diceva Moana, sono 7305 giorni -più o meno- da vivere ognuno come se fosse l'ultimo, pensando di essere immortali.
Poi invece li vivi e non li vivi affatto come se fossero gli ultimi, ma capisci che non sei immortale perchè con la morte un po' ci giochi e un po' ti ci relazioni, per forza di cose.
Per fortuna cominci anche a giocare con la vita, se sei fortunato, e se sei molto fortunato ti offri quale tramite divino per crearne anche qualcuna.
Credo che la speranza delle persone stia tutta in ciò che vedono quando si fermano un attimo a pensare, quando si guardano indietro, quando si guardano intorno e vedono che le cose, le situazioni, le emozioni non stanno mai ferme.
Non si rassegnano; evolvono, involvono: ma si muovono sempre.
Quando sembrano ferme è perchè non le osserviamo e non troviamo o fingiamo di non trovare l'energia per notarle.
Altrimenti non potremmo fingere di non sapere che qualcosa, dietro l'angolo, sta per cambiare.
Non è detto che sia meglio, ma è diverso: e tanto basta.
Neruda: "Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e e cambia colore dei vestiti, ...."

baci

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