31 maggio 2007

Paul Dancin o The Dancing Paul?


Forse il luogo più adatto per questo post è il CuriosBlog, ma vedo il Dancin abbastanza scarico ultimamente quindi ecco un contributo dal Pinguino Ruggente ;)
Fatevi un giro su www.dancingpaul.com e divertitevi a far... Ballare il Paolo... certo, non è il Dancin ma è molto carino e, come una moltitudine enorme dei siti del genere, perfettamente inutile :D

Buon divertimento.

RoarinPenguin

20 maggio 2007

La trota-pollo

Dato il mio recente status di padre, mi capita di ricevere da amici qualche contributo in tema.
Questo che vi allego è un articolo di Baricco (grazie Max) che mi è arrivato e che svela un aspetto che non conoscevo di questo scrittore: l'umorismo.

Si intitola: Cose che accadono quando si cambia un pannolino.

1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:

a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.

Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino, lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: "E qui cosa abbiamo fatto, eh?, sento un certo odorino... cosa ha fatto l'angioletto?". Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si riconosce il padre di sinistra dal padre di destra. Il padre di destra dice: "Che schifo" e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il bambino e lo va a cambiare.

2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è un mobile che quando lo vedi a casa tua capisci che un sacco di cose sono finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star fermo un bambino su quel piano è come far stare una trota in bilico sul bordo del lavandino. È fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio non è in grado quasi di girarsi sul fianco: ma è perfettamente in grado, appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che passano sott'acqua. Dunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.

3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello che Gadda chiamava "l'estruso". È il momento della verità. Si staccano due pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è impressionante. È singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti dall'intestino di Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è niente da fare. O meglio: si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se non guardate, potrebbe anche sembrare che vostro figlio si è seduto su una confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se guardate è più difficile. Ma senza guardare… Io con questo sistema sono riuscito a ottenere ottimi risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.

4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero di salviettine inferiore a cinque. A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa di stare appeso come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade, riuscirà comunque a spargere un bel po' di cacca in giro. Tamponate ovunque con le salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino, e chiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra, un pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba chimica.

5. NON andate a buttare la bomba chimica! La trota scivolerebbe per terra. Quindi posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande nell'aria. Senza mollare la presa con la mano sinistra usate la destra per detergere a fondo e poi passate all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno immediatamente giù verso il polso, valicheranno il confine dei polsini e da lì spariranno nell'underground dei vostri vestiti: la sera ne troverete tracce nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e del gesso liquido. Ne riempite il sedere del pollo, e naturalmente ve ne distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni ecc. A quel punto avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipì.

6. Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un istintivo salto indietro. Errore. La trota, finalmente libera, si butta giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma l'accaduto.

7. Prendere un pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito c'è una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire il pannolino tra le gambe del bimbo e chiudere. Il sistema è stato studiato bene: due specie di pezzi di scotch, basta una piccola pressione e il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto, così è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può arrivare anche a una ventina di tentativi. È in quel momento che il bambino inizia a intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta una certa delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.

8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare a rivestire il bambino. È questo il momento dei poussoir. Quando Dio cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse: partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli coi poussoir. Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presenti in una tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.

9. Se, nonostante tutto, riuscite a rivestire il bambino, avete praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il culetto si arrosserà. Pensate ai bambini in Africa, e concludete: si arrosserà, e che sarà mai. Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate alla mamma. Lei chiederà: "L'hai messo il borotalco?". Voi direte: "Sì". Con convinzione.

10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere suppergiù la nobiltà d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto sparisce, subentra un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po' di destra. Alcuni si spingono fino a consultare il settore "Decapottabili" in Gente Motori. Altri telefonano a una vecchia ex fidanzata e quando lei risponde tirano giù. Pochi dicono che devono andare a comperare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge la sicurezza del focolare, il tepore di sentimenti sicuri, e un singolare, acutissimo profumo di yogurt.

baci

12 maggio 2007

Storie Medioevali Evolute

La SentenzaSul Corriere di ieri, non a 8 colonne in prima pagina come accadrebbe in un paese serio, ma in un trafiletto laterale a pagina 22 (!!!), c'è un articolo di Luigi Ferrarella che riporta la sentenza del processo SME.
Da una parte le motivazioni della sentenza mi tranquillizzano, perchè ora ho la conferma (se ce ne fosse bisogno) che qualsiasi nefandezza mi venga in mente di fare non mi succederà mai nulla; dall'altra, mi fa venire una voglia infinita di scappare dalla montagna di merda che la nostra politica ha fatto diventare l'italia e gli italiani.
Si legge nella sentenza: "è ragionevole la deduzione che il versamento [da Previti a Squillante, 6 /3/91, 434.000$, ndr] proveniente da un conto estero alimentato da fondi extracontabili [NERI, nrd] di pertinenenza della Fininvest, avesse funzione corruttiva".
Si continua: "macroscopica l'inverosimiglianza che Berlusconi fosse del tutto all'oscuro dei pagamenti esteri compiuti dai suoi dipendenti, e soprattutto che avessero mano libera per le movimentazioni bancarie sicuramente illecite (se non altro perchè effettuate in nero su conti esteri)".
Perciò, se ne "dovrebbe ricavare l'ulteriore corollario che Squillante era un giudice a libro paga di Berlusconi".
Uno a questo punto dice: mi sono perso qualcosa?
Non l'avevano assolto dal reato di corruzione?
INFATTI.

La seconda Corte D'Appello fa una distinzione, sottile ma importantissima: pagare un giudice non equivale di per sé a corromperlo.
La differenza tra giustizia e legge.

Capite?
E' come dire: io ti dò un calcio in culo più forte che posso e ti rompo l'osso sacro.
Però, con questo non significa che io volessi punirti o farti male: potrebbe anche essere, che so, un antico rituale maya con il quale io voglio manifestarti tutto il mio affetto (che cazzo ti credi? di sapere tutto?).
Quindi, potrai dirmi che ti ho dato un calcio in culo con tutta la forza di cui ero capace; sicuro.
Quello che non puoi fare è incazzarti e denunciarmi, pensando che con quel gesto io volessi nuocerti.
Perchè, se lo fai, perdi e per di più ti paghi pure le spese processuali (così impari).
Semplice, lineare ed efficace.

"Per affermare che Berlusconi abbia corrotto Squillante, non basta provare che questi abbia ricevuto denaro, ma occorre anche accertare che l'interferenza addebitata al magistrato sia stata collegata con l'attività funzionale da lui esplicata".
C'è un PICCOLISSIMO cavillino che arriva in soccorso dell'accusato: se pure Squillante fosse stato pagato "per condizionare l'operato di altri magistrati estranei all'ufficio di appartenenza, non sarebbe configurabile" il reato di corruzione, "ma la diversa ipotesi di TRAFFICO DI INFLUENZA (!!!!!!!!!!!!!!!!!, ndr)" che guarda caso in Italia (paese del 4°mondo perchè nel 3° sono più civili) "non può considerarsi penalmente perseguibile" perchè "non è stata tradotta in norma di legge".

Mi sto informando per prendere la residenza svizzera.

baci.

09 maggio 2007

L'evoluzione

EvoluzioneOggi mi sono ritrovato al telefono con un vecchio amico che mi voleva fare i complimenti per la nascita dell'erede, e ho scoperto che anche lui attende un figlio (una bimba, per la precisione).
Il che, unito al sospetto che abbiamo di avere un terzo amico comune in attesa probabilmente celata per scaramanzie varie, mi ha portato a realizzare che porcattroia siamo diventati adulti per davvero.
Qualcuno dovrebbe armarsi di pazienza e provare a spiegarlo all'animale che mi porto dentro, che è ancora fermamente convinto di avere 12 anni.
E se da un lato è vero che le persone più interessanti che ho conosciuto nella mia vita si sono fermate a quello stesso stadio, cioè sono cresciute fuori ma dentro molto meno - con tutti i vantaggi che ne conseguono - mi sono anche chiesto se questa "patologia" sia diffusa tanto poco quanto credo.
In fondo, non ne ho conosciute mica tante di persone (normali o cosiddette tali) che sono rimaste bambine per davvero; direi che le conto sulle dita di una mano.
Sono i migliori in assoluto, almeno secondo me, ma sono pochi.
E invece io sono rimasto bambino e ora che tengo in braccio mio figlio mi sembra tutto molto strano, anzi peggio: mi sembra tutto estremamente naturale, pur nell'assurdità di sentirmi ancora bambino anch'io.
Ti viene da chiederti se ci siano delle possibilità reali di essere, nonostante ciò, un buon padre.
O magari scoprirò che proprio grazie a ciò è semplice esserlo, chissà.
Comunque: siamo entrati nell'era del ringraziamento verso la vita, adesso se passassi a miglior vita potrei dire di andare in pace perchè delle 3 cose che si dice si dovrebbero fare nella vita (piantare un albero, fare un figlio e scrivere un libro) mi manca solo la terza, anche se forse facendo due conti il mio libro potrebbe essere tratto da questo blog.
Scrivere un libro - a proposito - non è mica cosa da tutti.
Prima di tutto, bisogna essere convinti di avere qualcosa da dire; il che già di per sé non è semplice.
Poi, bisogna essere convinti di riuscire a dirlo bene; con il che si entra nella sfera del complicato.
Infine, bisogna essere convinti che la cosa interessi a qualcuno; e questo fa sfiorare all'intento la sfera dell'impossibile.
Io su questo blog, ad esempio, scrivo per me stesso; mica per voi, ché se fosse per quello avrei già chiuso i battenti da tempo, branco di cazzoni rincoglioniti che non siete altro (cfr. "quando torni a casa la sera, picchia tua moglie: tu non sai perché, ma lei sì").
Se mi mettessi nell'ottica di
1. aver qualcosa da dire;
2. provare a dirlo bene;
3. pensare che vi interessa

...... starei come i maroni quando d'estate li si mette a bagnomaria sul bagnoasciuga: fresco.

baci

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