28 febbraio 2006

Omini col microfono

Omino col pallone
Sì, perché alcuni omini col microfono possono venire da te tutti sorridenti e impomatati con la loro giacca e la loro cravatta e chiederti quello che vogliono e non importa se non capiscono niente del tuo lavoro, sono loro che hanno comunque il potere di dire a tutto il mondo che sei bravo oppure che sei una schiappa. Essi poi giudicano non solo il tuo lavoro ma anche te come persona e se provi a smentirli dicono che non li lasci fare il loro, di lavoro.
Parlo di ciò che succede in Italia e nel calcio perché non so cosa succede all’estero e negli altri sport ma credo che le cose siano uguali anche oltre confine.
Apro questo post perché non ho mai capito come sia possibile che alcune persone riescano a sostenere la responsabilità di giudicare e valutare una persona e il suo lavoro non conoscendo né l’una né l’altro.
Mi riferisco solo a coloro fra gli omini col microfono (o con la penna) che, non dico che non hanno mai giocato a calcio a certi livelli più o meno alti, ma non sono neanche in grado di fare due palleggi con il pallone (e che quindi forse sono anche repressi perché a loro piacerebbe sapere fare) ma forse addirittura non hanno mai corso su un prato fino a quando il sole è tramontato e non vedi più un cazzo e hai graffi, tagli e lividi dappertutto, e sei sfinito di una stanchezza febbricitante e allo stesso tempo appagante.
E questi omini dicono che Questo non corre abbastanza, che Quello non usa gli schemi giusti, che Quell’altro non fa quello che gli dice l’allenatore. E poi a fine partita vanno da Questo, Quello o Quell’altro, i quali sono sudati, stremati e forse anche incazzati perché hanno perso o perché un avversario gli ha dato un calcio nella schiena che adesso non gli fa tanto male ma che ‘stasera a freddo gli farà un male cane, e gli dicono: “Visto il brutto risultato lei crede che il prossimo anno le sarà rinnovato il contratto?” (l’omino è molto educato e rispettoso e dà del lei). Oppure vanno dall’allenatore e gli chiedono: “Visto il brutto risultato non era forse meglio far giocare Quello invece di Quell’altro?”. E tutto ciò senza sapere un cazzo, senza considerare la differenza che c’è fra il dire “tu tagli da qui a qui e tu e tu stringete di là” e invece mettere in pratica ciò che hai stabilito sulla lavagna (fra il dire e il mare c’è di mezzo e il). E poi senza sapere se Quello durante la settimana ha avuto la diarrea e se a Quell’altro è morto il cane a cui era affezionato.
No, però poi la sera tutti gli omini col microfono (o con la penna) si radunano al calduccio nei loro salottini colorati davanti alle telecamere e parlano e parlano e guardano al rallentatore e riguardano, poi litigano e discutono. E assieme agli omini ci sono anche ex calciatori/allenatori/arbitri il cui “giudizio tecnico” non sposta di una virgola il loro pensiero. Nei salottini colorati il giudizio di uno che per trent’anni ha giocato a calcio per professione e il giudizio di uno che il pallone l’ha sempre e solo guardato rimbalzare fra i piedi di altri hanno lo stesso identico valore.
“L’arbitro non ha sentito!” dice un omino. “L’arbitro non poteva vedere perché ostruito da quel giocatore!” dice un altro omino.
Spesso si adduce la scusante che i calciatori sono miliardari e quindi che devono giocare bene ma io da uno che pago miliardi voglio che si impegni al massimo in partita e negli allenamenti (a meno che non sia Maradona), che giochi o stia in panchina quando l’allenatore glielo dice (vedi Baggio vs Juve nel Bologna di Ulivieri), che faccia insomma quello che deve fare. Per il resto i miliardi sono solo un fatto immorale, non una scusante grazie alla quale posso offendere e giudicare quanto voglio.
Voi direte che allora nessuno può parlare di calcio professionistico a parte coloro che hanno fatto parte di quel mondo. Prima di tutto quello che dico io sul calcio (questo post compreso) non vale niente perché non è il mio mestiere e perché nessuno mi ha conferito il potere di comunicare a tutti (tramite tv e giornali) le mie valutazioni e i miei giudizi sui giocatori o sugli allenatori. La differenza è grande perché è la differenza che esiste fra un tifoso e un omino con il microfono. Il tifoso può dire quello che vuole, l’omino ricopre un ruolo che implica delle responsabilità. Poi ognuno può pensare ciò che crede, io volevo solo esternare questo mio disappunto nel vedere troppi omini bastardi e cinici oltre che incompetenti. E poi non so se lo avete notato anche voi ma tutti gli omini sono molto brutti.
Dopo la partita l’omino dà un voto, e questo mi sta bene se si limita a giudicare quello che ha visto in campo. Quello che mi infastidisce sono i giudizi sulle persone (e non sui professionisti), le moviole stantie, le polemiche e le statistiche troppo cervellotiche all’americana, che con il calcio non c’entrano niente. L’interpretazione, il caso, il culo, gli errori, sono tutte cose che rendono bello il calcio, vanno prese come parti integranti di questo sport. Tutt’al più si potrebbe ragionare su una categoria arbitrale di professionisti per migliorare il loro livello e la loro motivazione e anche di dotarli di un po’ di tecnologie (nel 2006 è impensabile non essere ancora sicuri se un goal è o non è goal) ma anche loro sbaglieranno sempre e forse saranno sempre influenzati dalle “grandi”.
Però mi ricordo bene che quando giocavo nel campetto, spesso si decideva se c’era o non c’era un rigore facendo a pari o dispari.

27 febbraio 2006

giribildi fi firiti

El Gato e la storia del vibratore
cari ciccini,
vi rubo solo qualche attimo per fornire una forneticante pagina di pubblica utilità.
kiki ha ammiccatamente chiesto cos'è un vibratore ad anello, cosa che qualsiasi donna che sia passata a perlomeno 100 metri da una parrocchia sa (si, voi, ragazze: quella cosa lunga lunga che avete sul comodino accanto all'opera omnia di hanna arendt e allo specchietto per autocoscientemente scrutarvi l'utero o tirare cocaina o tirare cocaina con l'utero).
comunque, avendo da poco cambiato sesso (sono passato da macho a super macho) posso spiegare tecnicamente cos'è:
un normale apparecchio di plastica vibrante delle fattezze di un pene di grosse dimensioni (più o meno il mio in scala1:3 o 3:1, fate voi) costruito originariamente da un prototipo sbagliato della krupp. heinz krupp (il fondatore della fabbrica di elettrodomestici nonché padre amorevole e marito così così) stava sperimentando un nuovo frullatore, qualcosa di maneggevole che la massaia potesse usare agevolmente, trasportare dove volesse (nonostante gli esperti di marketing della krupp tentassero di spiegare al sig. heinz per quale diavolo di motivo le massaie dovessero voler viaggare con un cazzo di frullatore nella borsa).
heinz krupp era sull'orlo di un esaurimento. il suo sogno, il sogno democratico e sconvolgente di vedere un frullatore nella borsa di ogni donna, stava svanendo. si ritrovava per le mani lo scheletro di qualcosa che vibrava, produceva un leggero movimento ondulatorio buono al massimo a smontare della crema. tutto l'ufficio era un deposito di scarabocchi stropicciati e mezzi pretzel smangiucchiati.
Mercedes Krupp, la splendida moglie ribattezzata dalla stampa più chic "Die manzelstraffe" (ossia un simpatico gioco di parole che poteva significare sia "la bonazza sempre arrapata" che "alzi la mano chi non se l'è fatta") si disperava nella solitudine della sua villa, scavalcata dai folli progetti del marito, schiacciata dal peso delle giuste e biologiche della sua giovane età.
una notte burrascosa, mentre lampi squarciavano il cielo e beckembauer correvano folli nei boschi, Mercedes decise di andare al laboratorio del marito, a riprendere l'uomo che amava (be', che stimava) e a dissuaderlo da quel folle progetto e farsi, alla buon'ora, almeno una sveltina.
Heinz la accolse con uno sguardo folle, in mano quell'aborto di progetto che continuava a vibrare e una risata straziante che spezzava la notte. Mercedes si gettò tra le braccia di Heinz lacrimando disperata. Heinz per un attimo parve riprendersi, la guardò come si guarda un palo però bello, e farfuglio qualcosa come era solito fare quando stava emozionato. Mercedes si staccò un attimo, fisso quegli occhi tiroidei che aveva sempre amato (perchè ridere è amare), e disse: "Che?".
heinz allora si incazzo come una poiana, farfuglio al cielo qualcosa e trafisse, in un parossismo di in cazzatura solenne, la povera Mercedes. ma la trafisse troppo in basso. e la vibrazione era accesa.
ebbe così inizio la luminosa storia del vibratore.
e cosa sia la versione ad anello non ne ho la più pallida idea.
eccheccazzo, vai a san damiano e chiedi, no?

25 febbraio 2006

Creativi di tutto il mondo... e te dai

Fidati di una che li ha provati tutti
Quello su è ovviamente uno scherzo, ma sempre per rimanere in tema di creatività, questo lo slogan (vero) adottato per la vendita dei vibratori attualmente disponibili per l’acquisto nelle farmacie di Roma: “It’s time to change your toys” – è ora di cambiare i tuoi giocattoli.
Il tutto, scritto su una foto che ritrae degli orsetti di peluche… fatemi dire che Iceman avrebbe fatto molto di meglio.

Un accordo tra Durex (nota per i goldoni) e Farmacap (cap sta per capitolina) ha portato all’esposizione e alla vendita di un vibratore in farmacia (due i modelli, uno per donne e uno ad anello per gli uomini).

Ovviamente lo scandalo è passato in un nanosecondo dalla farmacia alla politica e un consigliere di AN del Municipio di Roma ha detto che lo slogan elettorale di Veltroni sarà: “Vibratori per tutti!”
Leggendo dell’argomento, comunque, ho scoperto che non si chiamano più vibratori: adesso si chiamano “sex-toys”, così magari va a finire che vanno di moda.
Un po’ come quando hanno deciso di rinominare le zoccole e chiamarle accompagnatrici.
La cosa fantastica è che i sexy-shop mica si sono incazzati come secondo me avrebbero dovuto fare: no-no, hanno detto che in un posto dove oltre ai farmaci si vende pure il brodo, va benissimo vendere dei vibratori.

Una va in farmacia: “Mi dia per favore una confezione di aspirina, il latte sintetico per il pupo, le vitamine e poi per favore quel vibratore ad anello laggiù, per mio marito, grazie”

baci

24 febbraio 2006

Quiz n.1 - Soluzione

Il piacione settantenne del post precedente è......

Il bel piacione
un ben conservato Chad Everett, l'indimenticato (?) Dr. Joe Gannon del telefilm Medical Center, prodotto da CBS e andato in onda dal '69 al '76 (in USA, in Italia qualche anno più tardi).

Curiosità: all'epoca le sigle dei telefilm erano dei piccoli capolavori. Non fa eccezione Medical Center, la cui sigla fu composta dal mitico Lalo Schifrin. Chi è? Vi dice nulla la sigla di Mission Impossible?

Purtroppo nessuno ha indovinato. Era difficile? Si un po' lo era (specie per chi è cresciuto in modo sano, facendo sport e non a pane, nutella e telefilm americani come me), ma vedrete che nel seguito troverete quiz alla vostra portata (dopo tutto dove eravate negli anni '70 e '80?)

Alla prossima puntata del Quiz(by)Max3.

23 febbraio 2006

Quiz(by)Max3 - N.1

Indovina chi è
Chi è costui?

Cominciamo oggi con il primo di una serie di quiz, dal titolo Quiz(by)Max3.

N°1 - Difficoltà: Medio (2 punti)

Qualche aiutino:
  • Attore americano
  • famoso per UN telefilm dei primi anni 70 (e per null'altro in verità)
  • Ha preso parte (come non protagonista) ad un film di David Lynch del 2001
  • Nella foto come appare oggi.
No, non è quello della pubblicità del "Grecian 2000" :-)

Il primo che risponde vince 2 punti. Valgono, come risposte, il nome dell'attore (ovviamente) e anche il nome del personaggio che interpretava nel summenzionato telefilm anni 70 che lo ha reso noto al pubblico (voglio essere di manica larga per questo primo indovinello)

Fra 24 ore la soluzione.

22 febbraio 2006

A cammel donato...

L'alito è molto buono
Mi avete proprio rotto i maròni con sta Deborah, va là...
Lasciate che vi ricordi che non è carino guardare in bocca ai regali...
Io l'ho presentata come ogni altro uomo avrebbe fatto, mettendo in evidenza il suo plus fisico, ma se continuate così rischia di passare per una letterina/velina/parolina/passaparolina/giàchepassilaparolinavedidiandarteneanchetuaffanculo.

Invece (colpo di scema) Deb è anche una che dice cose sensate e della cui intelligenza i più si stupiranno.
Secondo me basta che vi rileggiate il paio di interventi pubblicati per rendervene conto, certe cose si intuiscono al di là delle semplici parole che uno butta su un blog di quattro stronzi -test: chi sono i 4 stronzi? Al primo che li individua va un premio in natura (tipo una pianta, per esempio)-.

Ma tanto mi avete rotto gli ammennicoli che ho deciso di postare una foto di Deb (Gato, è Deb di hhdehbhhorhhaahhhh, per la precisione).
E dato che ci tenevate tanto, e dato che io sono stronzo (vi ho aiutato, ve ne mancano solo altri 3, ndr), a voi il passo successivo: quello di trovare la foto.

baci

21 febbraio 2006

Il vero collante

Li mejo mortacccci tua!...
Eccomi qua ad esordire con un post tutto mio. Da dove inizio? Dal super tulle del "Gato" o dalla sclerosi galoppante del mio amico Paolo? Iniziamo con la nuda cronaca.
Un sentito ringraziamento ai TG di tutta Italia: grazie a questi benemeriti mezzi di informazione oggi so praticamente tutto sulla caviglia di Totti. Ho davvero apprezzato, mentre degustavo le mie omelette salate, zoomate sui lividi, note mediche sulle escoriazioni e i bellissimi primi piani sul sangue raggrumato. E per concludere, gran finale con una bella intervista dove il nostro numero 10 (a petto nudo per motivi che mi sfuggono, ma abbiamo apprezzato) mi rassicurava dicendomi che avrebbe fatto di tutto per essere ai Mondiali (ovviamente, salute permettendo).
E mentre in lacrime guardavo il nostro eroe ferito, capivo che in questa Italia di schegge impazzite il vero collante è lui, l’unico e solo capace di unire Berlusconi e Veltroni, Calderoli e mullah, TAV e valsusini, Cavalli e Armani, il Gato e la cassoela. Grazie Francesco, grazie davvero. E adesso riguardati.
Anche tu, "Gato" ;-)

Deb

20 febbraio 2006

Dio mio, tutto quel tulle!

Troppo, troppo tulle!
signore e signori,
mi sono reso conto l'altro giorno, mentre sfogliavo "uomo macho" e "uomo stronzo", che spesso e volentieri gli argomenti di questo blog vertono su cose principalmente maschili.
calcio. figa. casseula.
non dovendo dimostrare niente a nessuno (essendo la mia fama di super macho e cazzuto ben consolidata e attestata dalle migliaia di femmine che ho dovuto schiaffeggiare perché alla quinta ora di amplessi furibondi ho detto -Ora basta- provocando degli attacchi isterici nelle povere femmine in un, oramai, perenne nirvana), credo che romperò gli indugi e parlerò di qualcosa di femminile.
ma non pallavolo, cazzo, jocca.
bensì moda.
la mia cultura nel campo è cresciuta incredibilmente nel corso degli anni ma ultimamente ha avuto un'impennata esponenziale grazie a Studio Aperto.
Studio aperto è il telegiornale di Italia 1 che io seguo alle 12 e 30.
questa è la ripartizione tipica del tg condotto da un bambino di 12 anni chiamato Giordano:
- apertura su un fatto di gravità oggettiva (per oggettiva si intende bella grossa come la guerra in iraq, le due torri, caduta del muro, ecc...). in caso di due fatti di gravità oggettiva dello stesso livello (certo, giorni di una sfiga colossale) la preferenza va accordata a quello di cronaca nera. in caso di ulteriore parità, quello con più sangue in litri cubi.
- breve sventagliata di fatti di cronaca nera. da preferirsi sempre tanto sangue, parenti disperati, accuse sociali, olio, sale.
- notizia di colore (cioè, si pesca nella mitragliata di stronzate che la comunicazione globale ci spara e la si trasmette con una musica divertente. ah, l'altro ieri c'era una perla di informazione degna del pulitzer su un papero che in australia si era perso ed era tornato a casa da solo o a calci in culo, non ricordo più).
- dopo tutte le cazzate (naturalmente racchiuse nell'arco temporale di 5, 6 minuti), finalmente il tg spara i botti. ed è la moda mischiata alla figa. cosa vestono le veline (vestono?). dove sta l'arcuri? la marcuzzi caca bene e se si, trova che il marrone le se addica? rocco barocco ha sfidato dolce gabbano alla settimana della moda a monteporzione a colpi di tulle e graffi? quest'anno VA O NON VA il pitonato, vacca troia?
alla fine le previsioni del tempo.
perchè, con questa stagione, non si sa mai cosa mettere.

Lo Sport, nel bene e nel male

Grande Mc
Povero Francesco Totti, questa volta è stato davvero molto sfortunato.
Ieri proprio all'inizio di Roma-Empoli ha subìto un fallo come tanti altri, un fallo di gioco checché ne dicano i commentatori tromboni della televisione che di norma di calcio non capiscono quasi niente.
Un fallo come tanti altri, come tanti ne subisce lui (un po' perché è bravissimo, un po' perché si mette pure nella condizione di prenderli) ma questa volta purtroppo i tacchetti della sua scarpa sinistra si sono piantati nel terreno mentre il resto del suo corpo andava avanti, con il risultato che il suo povero piede sinistro si è piegato a 90 gradi verso l'esterno e per fortuna che si è rotto il perone altrimenti oltre alla caviglia gli saltava pure il ginocchio.

Morale: operato ieri sera, gli ci vorranno almeno 3 mesi per riprendersi, con il risultato che quello che con ogni probabilità sarebbe il suo ultimo mondiale è in questo momento fortemente a rischio.
Per darvi un'idea del seguito che ha questo calciatore, vi dico solo che oggi TIM mi ha mandato un messaggio (avete presente quei servizi che vi rendono conto degli avvenimenti sportivi) in cui c'era scritto (non sto scherzando): Roma, clinica villa tal dei tali: Francesco Totti al suo risveglio ha chiesto della Nutella.

Dove andremo a finire.

Auguroni a Totti, personalmente sono piuttosto pessimista sui tempi di recupero ma tutti giurano che ce la farà, quindi glielo auguro di cuore.

Il bello dello Sport è invece rappresentato da un vecchietto di 47 anni con i capelli bianchi, tale John Patrick McEnroe, che dopo una carriera ineguagliabile di grande tennista di talento si era affermato come telecronista e se non mi sbaglio pure come deejay.
McEnroe ha appena fatto una delle pubblicità più divertenti degli ultimi anni, scimmiottando il proprio caratteraccio che l'ha reso famoso ai tempi dell'attività agonistica, nella quale inveisce a suo modo contro un vigile che lo sta multando contestandogli di avere parcheggiato l'auto al di fuori delle strisce del parcheggio (e lui che gli dice robe tipo: dove hai gli occhi? Come fai a dire che è fuori?.... Fenomenale).

Ebbene, questo signore 47enne si è preso il lusso, così, di tornare a giocare in un torneo ATP di doppio, a San Josè, e di VINCERLO.
In coppia con lo svedese Bjorkman, che ha dichiarato di non essere sorpreso data l'intelligenza di Mc e la sua capacità di volgere a suo favore la potenza dei giovani, ha stracciato le teste di serie 2 e 4 del torneo e poi anche la coppia di giovani americani che avevano battuto le teste di serie 1 e 3.

Era dal 1994 che Mc non giocava un torneo del circuito, scusate se è poco.

Una cosa che ancora devo capire bene se appartenga al bene o al male dello sport è invece la decisione di Gary Long, un 51enne americano del Missouri che ritrovandosi di colpo in leggero sovrappeso (162 dico centosessantadue chili) ha deciso che deve perdere un po' di peso, per l'esattezza la metà esatta di questi 162 chili.
Al fine di essere certo di raggiungere il suo scopo, Gary ha optato per il moto e ha deciso di farsi una passeggiata di 5.000 (cinquemila) kilometri, andando da una parte all'altra dell'America.
Hanno calcolato che dovrà fare almeno 5.000.000 di passi per coprire la distanza voluta.
Lui vuole percorrere dai 20 ai 30 kilometri al giorno, io non sono personalmente certo che sia una buona idea ma gli auguro tutto il bene possibile.

baci

19 febbraio 2006

Censura 2006

In libreria
Project Censored, un autorevole gruppo americano di ricerca sui media che ha l'obiettivo di promuovere "il ruolo del giornalismo indipendente in una società democratica", ha pubblicato un libro che si chiama "Censura 2006 - Le 25 notizie più censurate" e che vi consiglio di leggere, è solo un altro esempio di come lo strumento di una (dis)informazione guidata dal potere, quello vero, sia micidiale.

Ogni anno dal 1976 questo gruppo tenta di raccogliere le notizie che non hanno fatto notizia, le argomentazioni che avrebbero dovuto riempire per settimane le prime pagine di giornali e TG e che invece non si sono lette né sentite.

In testa alla classifica di quest'anno c'è lo scandalo Oil For Food in Iraq, per il quale gli Stati Uniti d'America hanno accusato alcuni funzionari dell'ONU di corruzione.
Secondo Scott Ritter, un ex ispettore dell'Onu sugli armamenti in Iraq tra il 1991 e il 1998, l'accusa mossa era in realtà un tentativo di depistaggio per nascondere il coinvolgimento di lunga data del governo statunitense in questo meccanismo corrotto.
In sostanza, ciò che Ritter afferma è che la presa di posizione degli americani altro non è che il tentativo di distogliere l'attenzione dall'operato di George Bush in Iraq e di legittimare l'invasione di quel paese con la scusa della corruzione irachena anziché delle armi di distruzione di massa che non sono mai state trovate perché erano un invenzione dei servizi americani.

Al secondo posto, la possibilità che l'Iran sia il prossimo obiettivo di un'aggressione statunitense con il "pretesto" del programma di fabbricazione di armi nucleari nel Paese.
Si sostiene nel volume che invece la ragione reale sarebbe il progetto dell'Iran di istituire una borsa petrolifera, cosa che faciliterebbe il commercio di petrolio sul mercato mondiale in euro e porterebbe con ogni probabilità altri paesi industrializzati a non cambiare più le proprie valute in petroldollari per acquistare l'oro nero.
In altre parole, la tesi degli autori è che se avvenisse il passaggio dal dollaro all'euro sul mercato petrolifero ci sarebbe un calo drammatico della domanda di petroldollari e il conseguente crollo del valore del dollaro.

Nella 'top five' delle bugie, anche gli esperimenti sull'Aids nell'All Incarnation Children's Center di New York, la situazione dei 350 bambini palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane, i pericoli per la salute legati alle nanotecnologie, la gestione del post-tsunami e i relativi interessi economici in gioco.

Il libro riporta anche una mappa della censura, tratta da 'Index on Censorship', con il dettaglio delle violazioni della libertà d'espressione in oltre 90 Paesi.

L'aspetto più divertente di tutti è leggere cosa è finito sui giornali al posto di queste notizie censurate.
Indovinate un po'?

1. La vita delle star dei reality televisivi;
2. La rottura tra Brad Pitt e Jennifer Aniston
3. La gravidanza di Britney Spears
4. Paris Hilton.

Infine, vengono citate le notizie di cui si è più abusato nel 2004 e nel 2005:

1. Il processo a Michael Jackson
2. Terry Schiavo
3. Gli allarmi terrorismo.

baci

17 febbraio 2006

Cercavi giustizia, trovasti la legge

Vergognatevi!
Oggi è successa una cosa veramente grave, della quale mi vergogno essendo purtroppo (e sottolineo purtroppo anche se è già sottolineato) cittadino italiano.

La terza sezione penale della Cassazione, che immagino composta da un branco di vecchi bavosi data la decisione che ha preso, ha sentenziato che se un quarantenne stupra una quattordicenne (figlia della propria convivente) che ha già avuto nella sua vita rapporti sessuali, quest'uomo è, in fondo, meno colpevole e punibile perché "è lecito ritenere" che i danni apportati dalla violenza sessuale siano più lievi in chi ha già avuto ALTRI rapporti con altri uomini rispetto a chi non ne ha avuti affatto.

Il motivo?
Perché "la sua personalità, dal punto di vista sessuale" è "molto più sviluppata di quanto ci si può normalmente aspettare da una ragazza della sua età".

Non solo al responsabile di questo atto avevano dato a suo tempo 3 anni e 4 mesi invece della castrazione chimica proposta da Calderoli (lui è bello strano ma su una cosa ha ragione: è ora che in questo paese di merda passino un po' di leggi dure e non interpretabili su determinati argomenti); non solo questo soggetto ha deciso di fare ricorso in Cassazione; gli hanno anche accolto il ricorso riducendo la pena.

Se passa questo concetto, dopo vale tutto, finirà che se spari in fronte a una vecchietta che esce dalla Posta dopo aver ritirato la pensione per impossessarti del malloppo, MA la vecchietta uscendo ti ha detto "non mi rompere il cazzo e vaffanculo" nonostante tu gli stessi puntando la pistola addosso, hai fatto bene a spararle, a quella vecchia stronza.

Ricordo una sentenza del 1999 che aveva stabilito che se riesci a stuprare una ragazza che indossi i Jeans sei a posto e non punibile perché quell'indumento non si sfila "senza la fattiva collaborazione di chi lo porta".
Quindi in realtà non l'hai mica stuprata, che cazzo dicono?
E tu (brutta puttana), poco importa che il tuo istruttore di Scuola Guida ti avesse fatto guidare fino a una stradina di campagna e poi ti avesse violentata dopo averti obbligata a denudarti.
Stupida ragazzina, perché non gli hai dato un calcio nei coglioni e sei scappata, se non volevi fare sesso con lui?
Volevi, volevi... eri consenziente.

MA ANDATEVENE AFFANCULO.

E se violentassero i responsabili di queste decisioni, magari aiutandosi con un po' di pali di ferro di quelli che servono per i lampioni della luce?
Si augurino di non aver mai cagato prima, nella loro vita; altrimenti, avendo essi precedenti di corpi transitanti per il loro sfintere, i responsabili non potranno essere puniti come meriterebbero...

baci

Occhio al Mondiale

Anche l'occhio vuole la sua parte
Sono ormai prossimi i Campionati Mondiali di Calcio 2006, che si terranno in Germania, è questione di pochi mesi.
Per preparasi adeguatamente all'evento, in tedeschia hanno messo in commercio un set di lenti a contatto colorate: una lente riproduce il pallone da calcio, l'altra riporta il giallo-rosso-nero della bandiera crucca.

Con 45 euro si acquista la coppia, comprensiva di custodia a tema.
Non voglio più sentire commenti sui napoletani :-)

baci

16 febbraio 2006

La crociaffissione (o i crocifessi)

Gesù alla gara di nuoto
l'altro giorno sono andato con il mio amico antò lu porcu a passare il tempo come facciamo spesso. con lui è sempre davvero un mondo di divertimento.
eravamo allo stagno davanti al Mulino Bianco cercando delle siringhe usate per tatuarci nelle braccia "nato sano padano" e addentavamo distrattamente dei cigni mezzi morti bevendo delle bottiglie disseppellite datate 1986 di chateau metanol e lu porcu mi tirava addosso per scherzo delle barrette fosforescenti di uranio impoverito mentre una nuvola grigio topo uscita dal Mulino Bianco ci irrorava di qualcosa che bruciava i vestiti. all'improvviso, io non mi sono sentito più mica tanto bene.
adducendo a motivo principale l'abbondante colazione (tre piatti di casseula non devono accompagnarsi ad un tazzone di latte), mi sono sdraiato sopra un gentile tossico perso in un probabile nirvana farmacologico e ho parlato con gesù.
lu porcu gli ha dato due spicci e gesù gli ha fatto notare chi era e che i due spicci erano 150 lire fuori corso ma che non se l'era presa, anche se poi ha chiamato suo padre per fulminarlo ma quello era ad arcore e c'aveva problemi col metano e con l'enel.
poi gesù s'è sbagliato e ha moltiplicato le siringhe e dimezzato i tossici, ha ridato la vita ai cigni che se ne sono andati tossendo e ha detto -che bella giornata-.
la famiglia felice del Mulino Bianco, quando l'ha visto, ha sorriso e detto addentando un tegolino-fuori dai coglioni- ma gesù si è tolto dal sudario un papiro intestato consiglio di stato e ha fatto notare come lui poteva starsene quanto voleva dove voleva. allora l'allegra famiglia, sempre allegra ma un po' meno felice, ha ritenuto di far notare che quello era certamente vero ma la sentenza era riferita a tale "... Gesù d'Arimatea, palestinese, nella tenuta d'ordinanza crocifissata...".
gesù ha grugnito qualcosa, ha alzato gli occhi al cielo bruciandosi una cornea con la pioggerella fine e ha detto -io levo le tende, adios amigos-.

15 febbraio 2006

La patatina secondo Rocco Siffredi

Scusate ma non ce la faccio, devo assolutamente postare qui il video completo della pubblicità... io più lo vedo e più rido

Avanti, c'è posto ;-)

parole, parole, parole...
Ho buttato su il blog, l'ho messo su un po' di motori di ricerca, non mi ricordo neppure più quali e quanti.
Di certo l'ho messo su Google e su Yahoo che sono rispettivamente il primo e il secondo motore di ricerca worldwide.
Non so cosa ho combinato esattamente perchè non lo so, ma fatto sta che nel momento in cui società specializzate nel posizionare il tuo sito nelle prime pagine dei motori di ricerca fanno la propria fortuna offrendo il loro servizio e passano il loro tempo a studiare e rimanere aggiornati sulle migliori tecniche di posizionamento, che variano e si evolvono in continuazione, io ho semplicemente buttato su il blog, su un po' di motori di ricerca.

Diciamo che ho fatto un corso accelerato di 5-10 minuti leggendo qua e là sul web e poi mi sono lanciato nel buttare su il blog tanto per fare una prova.

Non so com'è, dicevo, ma fatto sta che giorno dopo giorno il blog ha cominciato a scalare le classifiche di gradimento dei search engine e si cominciano ad osservare le visite di websurfer del tutto sconosciuti.
Questa è una cosa che personalmente mi fa immensamente felice.
La cosa che forse dovrebbe farmi riflettere è che la gente finisce sul nostro blog più o meno a caso.

Mi spiego meglio.

Pare che in qualche modo io sia involontariamente riuscito a posizionare il blog in maniera eccellente sui motori di ricerca, tanto che è molto facile trovarlo segnalato nelle prime pagine dei risultati di ricerca nei casi più disparati.
Il motivo essenziale (a parte questa strana predilezione da parte dei motori di ricerca) è che dato che siamo un branco di matti furiosi, su questo blog scriviamo più o meno di tutto; quindi, anche parole che apparentemente non c'entrano un cacchio di niente finiscono per diventare chiavi di ricerca per arrivare a noi.

Lo prova il fatto che sono arrivati a leggerci navigatori che hanno inserito nei vari google, yahoo e arianna queste chiavi di ricerca (tenetevi forte, è tutto vero):

- "Paolo Ballanti"
- "musica spot patatine amica chips"
- "indigestione da arachidi"
- "coito"
- "patatina bionda"
- "ispezione anale racconti"
- "frase per invito per la cena di saluto al collega che andra' in pensione"
- "che cosa coliciste"
- "Rocco Siffredi e la patatina"
- "gran bella gnocca"
- "pubblicità patatine chips mariateresa ruta"
- "costruire una botte"

Ora, capisco chi cerca paolo ballanti e trova il blog, capisco chi scrive musica spot patatine e così via, ma vorrei vedere la faccia di chi cercando il rimedio per una indigestione di arachidi o il manuale per costruire una botte, o ancora lumi sulla colicisti si è ritrovato a leggere le nostre stronzate.
Non parliamo poi di chi cercava racconti sull'ispezione anale o immagini di coiti, belle gnocche e "patatine" bionde... chissà che disperazione :-)

Il Web è bello anche per questo, c'è su di tutto e sai sempre da dove parti ma quasi mai dove arriverai; e se hai la sfiga di arrivare fino qui... beh... io credo che Lourdes, una volta nella vita, vada pur visitata.

baci

12 febbraio 2006

Ancora sul Futbàl

Attenzione, ictus in corso
Come Pietro qualche post addietro (rima), chiedo in anticipo scusa a chi non si interessa di calcio, ma:

E' appena terminato il posticipo del campionato italiano di Serie A.
Scrivo volutamente questo post di getto, non voglio far passare troppo tempo perché poi, mi conosco, lascio perdere.

Questo post è dedicato non agli interisti, che sono interisti ben prima dell'era Mancini-Moratti-Facchetti, ma a Mancini e Facchetti (Moratti no).

E' del tutto antisportivo non riconoscere, come questi signori fanno, la estrema superiorità tecnica della Juventus di questa stagione, una squadra che a girone di ritorno inoltrato è stata capace di vincere tutte le partite meno 3 (di cui 2 pareggi e 1 sconfitta).
Su un intero campionato, la Juventus è incappata in 2 arbitraggi infelici in tutto (e non sto qui a contare gli arbitraggi infelici che hanno favorito quest'anno l'Inter, pur assicurandovi che ce ne sono stati).
Questi signori (Facchetti e Mancini dico, di Moratti non si può dir niente perché è sì il bambino stupido della famiglia ma senza dubbio ha ereditato una gran signorilità dalla stirpe) si sono dimostrati persone di basso calibro perché hanno avuto il fegato di attaccarsi a questi 2 episodi invece di riconoscere che quest'anno l'Inter (ottima squadra forgiata da un allenatore veramente antipatico, più o meno come la Juve -ma la Juve di quest'anno è di un altro pianeta) farà un miracolo ad arrivare seconda.

Mi preme far notare solo una cosa.
Non ho ancora sentito i commenti ma so già che l'Inter si lamenterà dell'arbitraggio, che peraltro non è parso irreprensibile nemmeno a me, vedi seguito, pur essendo, nel panorama attuale, autentico grasso che cola.
So già che Facchetti e Mancini romperanno i maroni, dicevo, ma dato che ai dipendenti interisti piace molto analizzare gli episodi faccio notare a chi ha visto la partita che:

- l'Inter il secondo tempo avrebbe dovuto giocarlo quasi interamente in 10 uomini, dato il fallo DA MAIALE di Samuel su Ibrahimovic (graziato da Paparesta: cartellino giallo anziché rosso);
- Samuel, che non avrebbe dovuto più essere in campo, hai poi segnato il gol del momentaneo pareggio interista;
- la punizione assegnata all'Inter per fallo di Chiellini e che ha portato al gol di Adriano (giustamente annullato perchè la punizione era di seconda e lui ha tirato direttamente in porta) era MOLTO DISCUTIBILE;
- la punizione su Nedved che ha generato la punizione poi magistralmente cacciata dal Del Piero esattamente sotto l'incrocio dei pali della porta dell'Inter è INECCEPIBILE.

Ora, alla fine di tutto, c'è una Juventus MERITATAMENTE a +12 sulla seconda; merito maturato ed espresso nell'arco di tutte queste giornate da un calcio e una solidità di squadra di natura superiore.

Probabilmente Mancini, invece di sprecare il suo tempo a recriminare a vanvera, potrebbe:

- registrare la difesa: non si può prendere gol da un uomo che arriva su un traversone rasoterra partendo 5 metri indietro ai tuoi 2 difensori;
- spiegare al portiere Julio Cesar che quando ci si posiziona per parare un tiro di punizione è bene prima guardare dove il calciatore dirige la palla e poi muoversi in quella direzione (altrimenti succede come stasera che Del Piero ti tira la palla sul tuo palo e tu intanto hai già fatto un passo e mezzo nella direzione opposta col risultato di fare la figura del coglione);
- imparare a fare delle scelte razionali e non sbagliare sempre tutte le partite che contano.

Ultima considerazione: pur essendo enormemente migliorata rispetto a un paio di anni fa e finanche rispetto allo scorso anno, non appena arriva a un appuntamento che conta davvero (la settimana appena chiusa, con la partita contro la Fiorentina -persa- e quella contro la Juve -persa-) l'Inter si squaglia come neve al sole; e si ricorda di essere, in fondo, la SOLITA Inter, capace di perdere pur giocando bene (non essendo veramente squadra, cioè compagine SOLIDA) vanificando gli sforzi di un'intera annata e tutti i soldi spesi da quel povero diavolo di Moratti.

augh
(ho detto)

baci

11 febbraio 2006

Ero così rilassato....

ma io sono più alto!..
Questa non me la doveva fare.
Ero così sereno....
Vi spiego.
Eravamo tutti e 3 sdraiati a letto, stasera: io, Francesca e Tea -che per i pochi che non lo sapessero è il nostro splendido Golden Retriever.
Eravamo a letto, dicevo, e nonostante il fatto che le altre due mi abbiano abbandonato quasi subito cominciando a ronfare come due ghiri (anziani) io me la stavo passando un bel po' bene.
Stavo guardando la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali, non so se la avete vista ma è stata una cosa veramente grandiosa, con coreografie emozionanti nel senso più profondo del termine.
Una cosa fantastica.
Al termine di questo capolavoro, mentre i due mammiferi al mio fianco (una a destra e una a sinistra, povero me) russavano come due camionisti in sosta a Bevano Est, giro e vado su Zelig.
Ciliegina sulla torta, fantastico.
Mi becco il buon Paolo Cevoli mentre impersona Teddy Casadei, l'oramai celeberrimo imprenditore romagnolo dei maiali ("del maiale non si butta via niente, ma della maiala si tiene anche il numero di telefono") e dopo essermi rotolato dalle risate per una manciata di minuti, decido di andare in bagno a lavarmi denti faccia e culo.
Esco bello bello dal bagno (denti faccia e soprattutto culo in ordine, tutto molto regolare) e in un frammento di secondo vengo catapultato sul banco degli imputati, ben conscio delle mie responsabilità.
Cazzaccio infame, sono andato in bagno MA non ho spento la televisione.
Risultato: esco bello bello dal bagno (come sopra) e mi rendo improvvisamente conto che su quello schermo dove poco prima regnava l'armonia e l'allegria adesso c'è il suo faccione.
Lui.
Solo lui.
Sempre lui.
Porca di quella troia, mi starebbe sul cazzo anche se mi fosse simpatico: come fa a non starti sul cazzo uno che è più veloce del telecomando?
Tu cambi canale e sai già che lo trovi anche di là... un incubo.
Insomma, esco dal bagno (bello bello) e lo vedo lì, sempre più capelluto e sempre più sorridente.
E (porca troia) ci casco dentro.
Perché la verità è che sono io che sono un coglione, basterebbe spingere il tastino rosso e mandare tutto affanculo.
Invece no, non so per quale misterioso motivo io, in quei momenti, dell'esistenza di quel tastino mi scordo proprio.
E ci casco dentro, e mentre torno a letto ascolto, vittima di quel fastidio curioso che porta gli ultraottantenni a vedere il Tg4, quello che l'emerito cavaliere ha da dire a Mentana. E mentre sono quasi salvo perché sto per addormentarmi rincoglionito, se ne esce con una frase delle sue.
Parlando delle riforme del suo governo, fogli e foglietti alla mano, dice le seguenti testuali parole: "Solo Napoleone ha fatto più di me", e ci crede.
E aggiunge: "ma io sono più alto di lui".

Che peccato, ero così rilassato...
Mi è toccato alzarmi e scrivere questo post, per darmi una chance di tornare poi a letto e
1. addormentarmi
2. non avere incubi notturni

baci

ah dimenticavo: ha anche ripetuto che lui da giovane non si faceva le canne perché ha sempre lavorato e i suoi amici andavano alle feste e lui lavorava e quindi non aveva tempo.
Adesso ha 150 anni e lavora.
Io una considerazione, una sola, la devo proprio fare: BELLA VITA DI MERDA, complimenti.

09 febbraio 2006

El Gato. Per una biografia non autorizzata.

El Gato tiene siempre la lengueta fuera
Cari lettori, la comprensibile ondata di sdegno, vertigine e nausea dell'ultimo post del Gato mi spinge a chiarire alcuni punti fondamentali sulla vita del Nostro.
Prima di tutto smentisco con forza l'ignobile diceria sulla nostra presunta parentela. Di seguito, la nuda cronaca della sua vita.
Eugenio Bucci, maschio bianco, 1.78 con le Fornarina. Appena nato ha già le stimmate del predestinato: è l'ostetrica che, per prima, nota una curiosa voglia a forma di vongola sulla natica sinistra. L'eccezionalità della voglia, associata alla atrofia di entrambi i testicoli, lo rende ancora oggi clamoroso caso accademico.
Ma il ragazzo cresce, ha talento. Nel 68, dopo aver passato con disinvoltura l' esame di seconda elementare, compra un Eskimo e si dedica alla lotta di classe: l'anno seguente, stufo di guerriglia urbana, cade in preda a una travagliata crisi interiore e dona all'Africa tutti i suoi debiti.
Erudito, scrittore, calciatore, seduttore e libertino, dorme con oltre 10000 donne e raggiunge in una sola vita i 6 rapporti sessuali. Raffinato sommelier, può distinguere uno Chateau del '70 da uno del '72, ma fatica a comprendere la differenza tra un rosso e un bianco.
Un personaggio scomodo, parla troppo, sfascia il Sistema: il 14 dicembre 1980, mentre assiste ad un concerto, scampa miracolosamente ad un attentato che costa la vita al cantante John Lennon.
Lo ritroviamo in Spagna, dove combatte la guerra Civile con trent'anni di ritardo. Negli anni '80 forma un Gruppo musicale con un cantante nanetto e un pianista suo amico: ma il ragazzo ha fiuto, con quei due non si va da nessuna parte.
Inizia a girare il mondo fin quando non ha un'illuminazione! let-te-ra-tu-ra: compra un cappotto spinato, si arrotola le sigarette e dice cose di sinistra mentre i suoi amici di destra trombano tutte le ragazze del gruppo (soprattutto quelle di sinistra). Molla tutto, vende il cappotto e con il ricavato compra un negozio di antiquariato, ma i libri sono la sua vita. Continua, stringe i denti e alla fine trova la vera gloria.
Oggi, come tutti sanno, scrive libri di successo firmandosi con lo pseudonimo "Antonella Clerici".
Ma questa è un'altra storia.

08 febbraio 2006

Il Vecchio e la Bambina (or: Hang Up)

Sono molto in forma, quasi come El Gato ;-)chiedo scusa ma non voglio seppellirvi sotto il vero e proprio diluvio di cagate che questi giorni così tristi e importanti per la democrazia della mia mente.
è solo che stavo cazzeggiando alla grande nel mio internet point preferito dove la lingua ufficiale è il bengalese e la lunghezza media di una minchia è 30 cm. (cifra che raggiungo comodamente se ne tiro con forza la punta e baro leggermente nella misurazione) e proprio non ho resistito alla tentazione di farvi parte di un sogno.
è successo sabato sera. intossicato da un numero imprecisato di arachidi e di scadente birra slovena (la petr o prot, il nome era scritto con un pennarello e non si capiva molto bene), sono andato in una disco avant-garde vicino a ravenna, una meravigliosa costruzione in stile soviet che vorrebbe, nelle intenzioni dell'architetto allievo di tadao hando e di hermann goering, rimandare alla statica semplicità di un posto di merda, obiettivo a mio parere pienamente raggiunto.
dopo un'accurata selezione all'ingresso (durante l'ispezione anale mi hanno trovato i caccoli di fumo ma che volete, i ragazzi sono lì per fare il loro lavoro), io e gli altri amici abbiamo fatto l'ingresso con la solita tracotante baldanza di un giovane al pacino (e squarci lussureggianti del califfo). la clientela, ad una prima sommaria occhiata, sembrava una miscellanea tra anarchici insurrezionalisti (proprio loro, quello che hanno i volantini stampati sulla carta pitonata di roberto cavalli), modisti scongelati dagli anni '80 e quelli con i mocassini.
naturalmente la puzza ormonale nell'aria indicava come tutti volessero scopare tutti.
ci siamo allora lanciati in pista. il 3° pezzo è stato hang up. lì ho ballato come un burattino senza fili dimenticando chi ero e dov'ero, perfetta fusione uomo-macchina-coglione. tutto aveva un senso.
che vincessero pure le elezione: io tanto avevo il ritmo. che le banche mi cercassero: io avrei sputtanato gli ultimi soldi in tutti i remix di madonna. che si fotta kyoto (che non so neanche dov'è, forse in barbagia): io avrei volato più in alto, verso la ionosfera.
allora si è avvicinata una ragazza decorata di un origami di brufoli.
ha detto: "mi scusi, signore. avrebbe una sigaretta?".
ho guardato il suo volto di là da eruttare, ho estratto una camel light dal pacchetto arrotolato nella camicia, ho scrutato i volti stravolti dei miei amici e ho dato la paglia alla cinnetta e ho detto: "sono un vecchio del cazzo".

nb: la suddetta storiella, il cui penoso tentativo di ricostruire lo smacco dell'autore di fronte ad una ragazzina (sbracata metafora di una giovinezza perduta) potrebbe essere risolto in 2 minuti anzichè ammorbare il lettore per tutte quelle righe, non vuole assolutamente sminuire la straordinaria bellezza di un pezzo come hang up, onirico ponte tra la disco anni '70 e l'elettronica disperatamente attuale, e per l'autore IL PEZZO DELL'ANNO.
grazie

07 febbraio 2006

Raschiare il badile

Vecchiodimmerdaaaa... c'è nessuuunooo?...
compagni roditori,
dancin ha giustamente (sapete quanto mi costi associare la parola "giusto" con "dancin") messo in risalto la notiziona del mese, cioè l'associazione quasi freudiana e pure junghiana tra patata e siffredi.
consiglierei a mio cugino che per vivere intaglia elefantini di legno (qualcuno lo dovrà pure fare, si disse un giorno, mentre il milionesimo senegalese gliene proponeva uno ai 45° di un tranquillo sabato pomeriggio d'agosto) e intreccia braccialetti colorati, ma che per divertirsi fa il copri-water o il copyrighter (questo finissimo gioco di parole è un esempio di come ragionano i copy-water), consiglierei, dicevo, di ingaggiare jessica rizzo (che noi maschi conosciamo perfettamente, e che per le femmine è solo un'attrice di grande talento purtroppo precipitata nel gorgo dei b-movies in attesa che la critica la acclami tra qualche anno) per pubblicizzare i piselli.
oppure Del Piero il finocchio di oneglia.
oppure bobo vieri il cepu.
questa nuova tecnica pubblicitaria si chiama "raschiare il badile": l'ha messa a punto il numero 1 dei copy statunitensi, anselm mc conat, nel 2002, durante la campagna di lancio dei nuovi pannoloni per anziani HappyGerio. mc conat convinse la dirigenza della multinazionale Kratere (detentrice di almeno un centinaio di marchi diversificati, dalle pappine senza proteine per bambini non ancora obesi "..ma potenzialmente...", alle gomme da masticare ai polifosfati d'alluminio la cui pubblicità insisteva molto sul concetto basilare che per quelle gomme nessun albero veniva abbattuto ma solo scorticato), a lanciare una campagna assolutamente sconvolgente nei toni e nei temi.
durate le centinaia di riunioni, pre-riunioni, post-riunioni tra la dirigenza e mc conat, si gettarono le basi di una futura rivoluzione comunicativa (il tutto annaffiato da centinaia di tazze di megasurrogato di caffè Holy Smoke, prodotto dalla Kratere coi surrogati delle gomme e dall'invitante sapore di bitume).
il primo commercial fu trasmesso il 15 ottobre 2002 e l'impatto fu, come previsto, devastante.
nei primi 5 secondi entriamo già nella storia: siamo a casa di qualcuno, atmosfera rilassante, pavimenti in mogano, svagata eleganza nell'arredamento. un anziano di spalle avanza lungo il salotto sfogliando una rivista pornografica e ridacchia tra sè e sè. di colpo, il giornale cade. l'anziano si gira verso la camera e un primo piano lo sorprende col viso dolorante. breve stacco sul paginone centrale del giornale nel quale una giovane bionda spompina un nero mastodontico (geniale intuizione di mc conat, si seppe poi: unire diverse etnie nel gesto sessuale più amato dagli americani). l'anziano barcolla, si appoggia ad una sedia e inizia a petare rumorosamente. dopodichè cade per terra e i peti assumono un'intonazione riconoscibilmente tirante verso la cagarella. finale col vecchio a terra illordato fino ai gomiti. scritta in sfumato "ehi, vecchio... sei nella merda fino al collo?...scordato i tuoi happy Gerio?... ".
a parte i leggeri problemi legislativi e qualche labile protesta di qualche associazione scassacoglioni, non sto a dirvi il successo planetario.
così deve essere: mischiare il basso e l'alto, la grande cultura e le grandi cagate.
"raschiare il badile".

Creativi di tutto il mondo 2
(or: A chi piace la patatina)

Caro kiki,
torno sull'argomento creatività, pendendo spunto dal tuo post di qualche tempo addietro.

Non era ancora sbiadito il mio ricordo di una ammiccante Maria Teresa Ruta, che nel 2003 campeggiava sui cartelloni pubblicitari di tutta Italia abbracciando soddisfatta il suo pacchetto di patatine Amica Chips e ammiccando sussurava con orgoglio "LA PATATA TIRA", quando stamattina subito dopo il TG5 ho avuto l'onore di visionare il nuovo spot della suddetta patatina, spot chiaramente ispirato allo stile Playboy di Hugh Hefner.

In questa nuova versione si superano i confini della fantasia.
Vi dico solo che il protagonista è Rocco Siffredi, ivi qualificato come "attore" senza specificare a quale campo artistico egli donasse le proprie virtù e la propria arte.

Rocco se ne sta a bordo piscina in una elegantissimi e faraonica villa, attorniato da super bellezze in bikini mozzafiato, e comincia a vantarsi a destra e sinistra.
Si vanta del fatto che “lui ne ha conosciute tante” e nel frattempo si magna con estrema goduria la sua patatina amica chips, tanto per far capire a tutti che tra quelle che si è magnato lui, quella è la patatina migliore.
Tutto lo spot è un incredibile susseguirsi di cattivo gusto, ogni battuta supera la precedente per ovvietà e indecenza, fino all'apoteosi dello slogan finale: "A chi piace la patatina".

E’ chiara la volontà della casa produttrice di “posizionarsi” ( il termine è volutamente allusivo) sul mercato in modo determinato e aggressivo. Un po' meno chiaro, perlomeno al sottoscritto, è il processo che ha portato la patatina a divenire un prodotto per adulti....
E comunque lo spot va in onda a tutti gli orari e anche in fascia protetta, come stamattina.

Ce li avete presente i bambini di oggi?
Ve lo immaginate cosa potrebbe rispondere un bambino alla mamma quando questa lo sgridasse magari perché lui si lecca le dita dopo aver mangiato queste patatine? ;-)

Siccome sono un generoso e certe chicche non me le tengo per me, cliccando sul titolo di questo post avrete l'opportunità di vedere un piccolo estratto di questo spot (tutto no perché non so se ci sono deboli di cuore in questo Blog).

baci

03 febbraio 2006

Out of Memory

Alzheimer!!!
A volte sono i dettagli a svelare le situazioni.
Altre volte è solo questione di ore, dopo i segreti saltano.
In un'altra vita sono stato un incantatore di serpenti, un mangiatore di donne, un rabdomante cieco. Ho imparato a domare serpi umide ad occhi chiusi, facendo un rapido sunto.
Comunque, ho vissuto serate memorabili (tanto che, come dice il poeta, il giorno dopo non se le ricordava nessuno).
E per ciò che conta ho sempre vissuto tra il volo e il cemento, incerto, in bilico sul filo del vento e non me ne è mai fregato un cazzo di niente di ciò che potesse pensare la gente.
Qualcuno ha detto che sono matto, ma io ho il grande vantaggio che se pure fosse vero (io ci spero) non me ne fregherebbe un cazzo di niente comunque, dato che lo dice la gente.
Di certo c'è solo la morte e per quanto mi riguarda le tasse, perlomeno finchè non emigro, quindi non è che posso stare sempre lì a valutare le opinioni di tutti.
So che voi mi volete bene e tanto basta, e chi tra voi mi vuole male mi commuove, gli sarò sempre grato per questo.
Avete mai provato a vivere dentro una damigiana, no anzi, una botte?
Diogene lo faceva e non è che si sia mai distinto per la sua cordialità.
Ecco, a me da qualche anno (5? 10? 15?) mi sembra di vivere dentro una botte, la mia però non ha un lato aperto, una porta... è la mia prigione, non la mia casa.
Sono più Silvio Pellico che Diogene, per la verità.
Mi piacerebbe tanto riuscire a scardinare tutto, ma non conosco il modo e non ho picconi a portata di mano.
Certo che sarebbe bello.
Sarebbe proprio una figata.
Sono talmente turato che anche la mia memoria mi gioca scherzi strani, ho rimosso tante di quelle cose che non sono nemmeno certo di averle vissute, quelle cose.
Se mi fermo a pensarci, mi rendo conto che ho la memoria di un novantenne senza memoria, e io sono favorito tra l'altro perchè dovrei ricordarmi solo 35 anni indietro, non novanta.
L'altro giorno pensavo che i miei compagni di classe delle elementari a tutt'oggi si ritrovano e si frequentano con assiduità. Io nemmeno mi ricordo dove andavo alle elementari, figuriamoci.
Una volta ho provato a andare a una cena di queste a casa di uno di loro, e a parte che non mi ricordo nulla di quella sera, non riconoscevo nemmeno il padrone di casa.
Sembrava un film di Dario Argento.... Non è che sia stata una gran bella figura, riassumendo.
Se continua così, finisco come quel signore inglese che ha 7 secondi di memoria, dopodiché resetta tutto e ricomincia da capo.
Riconosce solo sua moglie: però dice che è una vecchia baldracca.
Franci, sei avvertita.

Ci vorrebbe uno sturagangli neuronale, un cavatappi dell'anima: chi lo inventa?
Io ne compro 2.

baci

ps Gato, avevi ragione tu: quella roba è fantastica.

01 febbraio 2006

Tiriamo una riga

Per esser bianca, è biancaOggi è il 1° febbraio e il Blog compie formalmente un mese.
In questo lasso di tempo ci sono stati i postumi di Capodanno, l'indigestione della Befana, la violenza del ritorno al lavoro dopo giorni beati trascorsi (dai più) in panciolle.

In questo frattempo, il Blog è lentamente e inesorabilmente entrato nel cervello di qualcuno di voi, ed è "scivolato senza attrito sul binario dell'indifferenza" di alcuni altri.

Di certo c'è che in questo mese si sono succeduti i primi 36 post + i vari commenti correlati, e siamo arrivati a un numero di 30 iscritti, anche se alcuni di questi non ci stanno al momento donando contributi attivi. Verrà anche il loro momento.
Io dico comunque che una media di un iscritto al giorno mi piace, vuol dire che strada facendo ci possiamo continuare a divertire.

Come sapete, ho deciso di elevarmi a giudice unico e inappellabile e di conferire un premio virtuale al Post piùqualchecosa di ogni mese.
Il Post del mese di gennaio è (indiscutibilmente, appunto) questo:

Stretto come una colicisti (se mai una colicisti può essere stretta)

Trovo che la follia contenuta in questo articolo sia di una leggerezza e di una fattura fantastica, mi fa venire in mente il detto "se puoi immaginarlo, puoi farlo", il Gato è veramente un incosciente (io potevo tranquillamente finire in ospedale dal ridere).

Infine, sono contento che alcuni vecchi amici, come Gianluca, Checco e cazzucazzu la bella Deb si siano recentemente aggregati a questo gregge disperso.
Sono certo che andremo lontano.

baci

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